Focus su Ivan Jurić: tecnico gasperiniano ma non troppo

Tutte le caratteristiche di Ivan Juric, nuovo allenatore del Genoa


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Com’è sbagliato trovare le caratteristiche di un calciatore del passato in un presunto omologo contemporaneo, è altrettanto fuorviante etichettare Ivan Jurić come Gasperini 2. Il tecnico croato ha attinto le conoscenze dal calcio di Gasp ma rileggendo alcune situazioni tattiche a modo suo.

Il Crotone esegue, come il Genoa, le scalate in avanti con il difensore centrale che va a prendere nelle zone alte del campo l’attaccante che arretra. Il rischio è che, in caso d’intervento sbagliato, la squadra avversaria ha parecchi metri di campo vuoto per poter far male. Viceversa, la palla vinta col contrasto garantisce un’immediata proiezione offensiva.

Jurić, come Gasperini, non va etichettato dietro uno o più moduli: lasciamoli all’aritmetica e alle televisioni. Più corretto, invece, parlare di movimenti, anche barocchi, che i calciatori devono imparare a memoria. Il Crotone, anche nei momenti difficili, riusciva a dare l’impressione di saper cosa fare. In un solo anno Jurić ha insegnato ai propri ragazzi la capacità di soffrire le maggiori abilità dell’avversario.

I difensori centrali – che, con il portiere, devono avere una buona tecnica di base perché l’azione inizia dai loro piedi – sono aiutati dai laterali di centrocampo quando la palla è degli avversari. In più, contro un tridente, la linea diventa a quattro per avere la superiorità numerica. «Rispetto a Gasperini sono più difensivista, odio prendere gol: Gian Piero, invece, accetta l’uno-contro-uno dietro anche contro la Juventus» ha detto di recente Jurić.

Lo stile di gioco del Pirata presume la capacità di saper correre all’indietro (per accorciare i reparti) e un grande dispendio energetico degli uomini sulle fasce (alla costante ricerca della superiorità): molte volte si sono visti i vari Ricci, Stoian e Palladino compiere costantemente delle diagonali, anche di trenta metri. È stata molto interessante la posizione di Federico Ricci, prodotto della Primavera della Roma: molte volte ha ricoperto il ruolo di trequartista, in verticale rispetto alla prima punta, come ha fatto Suso con Pavoletti. Lo spazio laterale se lo prendeva il laterale di centrocampo se non, addirittura, il terzino in sovrapposizione.

Che cosa potrà dare Jurić al Genoa? Difficile dirlo, soprattutto per le fibrillazioni di mercato che contraddistinguono il Grifone. Le capacità per proseguire il discorso tecnico-tattico riniziato due anni e mezzo fa con Gasperini ci sono tutte, anche se il tecnico di Spalato deve ancora farsi conoscere in Serie A sotto l’aspetto della gestione della pressione in una grande piazza (che conosce benissimo) e la valorizzazione del materiale che il presidente Preziosi gli lascerà tra le mani.

Alessandro Legnazzi

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