Finalmente Nicola sta trovando l’identità giusta del Genoa

La prestazione dei rossoblù contro la Fiorentina è stata confortante, pur se influenzata da episodi sfortunati del rigore e del gol sbagliati. Ma occorrono rinforzi efficienti

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Insomma, Nicola forse si è messo sulla strada giusta. Aveva detto alla vigilia «Cerchiamo la nostra identità». E contro la Fiorentina, sembra che qualcosa del genere sia accaduto.

Perché, diciamolo, questo Genoa da quando c’è il nuovo tecnico ha cominciato a giocare discretamente (diciamo a livello di gioco-squadra), ma mai ha avuto quel pizzico non tanto di fortuna, quanto di “destino” o di “caso”, come dice qualcuno, che lo avvantaggiasse. Facciamo degli esempi: in Coppa Italia poteva passare il turno (avete visto la debacle del Toro contro l’Atalanta?), poi arriva la Roma e vince perché una specie di “malocchio” colpisce prima Biraschi con l’autorete e poi anche il povero Perin, che mai in vita sua era scivolato.

Ma ancora arriva la Fiorentina e che accade? Che questo “fantasma della fortuna” fa sbagliare un rigore ad uno che in questi anni non ne ha mai sbagliato uno che sia uno. Ricordate il Sanabria contro la Roma lo scorso anno che sbagliò il rigore decisivo e tutti massacrarono questo giocatore? Tutti a dire in quell’occasione «Doveva batterlo Criscito». Ecco, Criscito sembra che abbia battuto in carriera 13 rigori e non ne abbia mai sbagliato uno: contro i viola purtroppo ha sbagliato. E infine, quel bel giocatorino che si chiama Pinamonti è riuscito a sbagliare un gol “fatto” davanti al portiere viola che nemmeno la mia cara nonna di 102 anni avrebbe sbagliato. Ci deve essere, secondo noi (e accettate per favore questa riflessione un po’ scherzosa) qualcosa che aleggia sopra il Grifo perché si verifichino contro di lui tutte queste circostanze avverse o episodi negativi. Che sia quel fantasma di Villa Piantelli che la leggenda racconta? Villa posta a fianco dell’antico stadio Ferraris? Battute a parte, ora si spera che questo bicchiere che oggi possiamo dire sia “mezzo pieno”, si riempia totalmente man mano che si va avanti con un obiettivo: riacquistare la propria identità, giocare come vera squadra e assimilare quella forza d’animo e quel cuore, dobbiamo dirlo, che Nicola sta tirando fuori con grande generosità.

I problemi non mancano, ma, come dice il tecnico, se col mercato arrivasse qualche buon rinforzo (e non le solite scartine di sempre) ci si dovrebbe tirar fuori dal tunnel. Le note liete, dopo Firenze, ci sono. Intanto, non diciamo esploso, ma confermato elemento valido, quel Favilli che tutti si augurano in perfetta forma fisica. E’ un gigantone, ha favorito il rigore, tiene alta la squadra, insomma, sembra che il problema in attacco forse in parte si sia risolto. Alle spalle vi sono Sanabria e Destro, ovviamente con il solito splendido Pandev che tuttavia può soltanto sostenere un tempo.

Un’altra garanzia sembra quel Ghiglione, che migliora sempre più e spinge in avanti con grande coraggio. Finalmente arrivano da lui “cross” niente male: una buona notizia. Così come la difesa è apparsa finalmente serena e conscia dei suoi mezzi: ha tenuto a bada elementi come Chiesa e Castrovilli, che non sono certo gli ultimi arrivati. Quando rientrerà Zapata e Criscito riprenderà a segnare almeno su rigore le cose andranno meglio.

Anche Schöne sembra aver trovato la sua posizione giusta, anche se il centrocampo rimane ancora l’area meno solida, ma si pensa in via di assestamento.

Il calendario non è facile: ora si va a Bergamo e si spera che gli orobici abbiano la pancia piena…poi arriva il Cagliari. Allora qui bisogna finalmente far esplodere quella “identità” cara a Nicola.

Vittorio Sirianni

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