Finalmente il Genoa a Ferrara è “andato a comandare”

Si spera che l’organizzazione di gioco sia ormai raggiunta e che il Grifone domini anche venerdì col Cagliari

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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«Ora andiamo a comandare»: e il Genoa ha comandato alla grande contro la Spal. «Aggressivi dal primo minuto per non farli entrare in partita» aveva spiegato Blessin, e il Grifo ha iniziato al gran trotto. «Voglio solo il gol su azione» e Cosa lo ha cercato, voluto e fatto alla sua maniera.

Insomma, la colta Ferrara ha offerto un eccellente Grifone, tanto che per la prima volta tutti hanno esclamato: «Sembra un Genoa da serie A».

Ora, senza esagerare con gli aggettivi, la gara è stata bella, piacevole con i rossoblù assoluti padroni del campo e con Blessin che finalmente miglioramenti confortanti e quindi ricchi di speranze.

Va anche detto che, purtroppo, i ragazzi rossoblù a mezz’ora dalla fine (eccezion fatta per il pregevole gol di Gudmundsson) sono sono diventati un “istituto di beneficenza” e non hanno voluto infierire con altre marcature. Decine di occasioni buttate al vento. E’ vero che gli avversarie erano in 10 uomini e due gol sembravano sufficienti: ma occorre ricordarsi di certi altri nostri avversari che vi infilavano senza pietà con 5-6 gol!

Blessin Genoa
Le indicazioni di mister Blessin (foto di Genoa CFC Tanopress)

Però dobbiamo dire che Herr Blessin sta diventando un tecnico sempre più preparato giornata dopo giornata di campionato. Personaggio anche molto spiritoso: in recenti interviste, aveva raccontato il suo percorso di vita, andato male come poliziotto, poi come assicuratore, infine come calciatore. L’unica possibilità rimasta, aveva spiegato, era scegliere di diventare allenatore. E va detto che finalmente questa è sembrata davvero la strada giusta. Lo sta dimostrando proprio al Genoa e hanno fatto bene i 777 Partners a confermarlo, anche in momenti delicati. Guardate la gara di Ferrara: non ha sbagliato nulla. Dopo allenamenti adeguati ha finalmente capito certi meccanismi, ha scoperto le attitudini di molti calciatori e ha schierato una formazione forte e concreta, finalmente dotata di individualità al loro posto e di una struttura di squadra molto attenta. Sicuramente gli atleti rossoblù hanno avuto cuore e motivazioni, ma questa volta si è intravista una visione tecnica interessante.

Il Grifone aveva in pratica quattro punte: ha dominato la gara, poteva segnare altri e gol e soprattutto non ha rischiato nulla. Ha certamente schierato tre uomini decisivi, come Strootman, Aramu e Gudmundsson (oltre naturalmente a Coda), che si attendevano da tempo. Il centrocampista olandese ha finalmente offerto una prestazione illuminante, da vera “lavatrice” di palloni come faceva quando era alla Roma: un giocatore che volevamo da tempo in campo e chiedevamo alla società di cercarlo e ingaggiarlo. E poi Aramu, il “mago”, uomo di riferimento alle spalle di Coda, muovendosi anche su tutto il fronte di attacco.

Strootman Genoa
Il volto di Strootman (foto di Genoa CFC Tanopress)

E finalmente si è visto il Genoa giocare ben allineato, pur avendo ben quattro punte. Ora Blessin dovrà continuare a tenere sotto torchio i suoi uomini, sapendo che ormai la cosiddetta organizzazione di gioco (quella che i tecnico chiamano tattica) comincia ad apparire concretamente: è l’elemento che consente di «andare a comandare». Venerdì arriverà al Ferraris il Cagliari acciaccato dopo il 4-1 subito in casa dal Venezia. Non so se Blessin conosce la canzone di Edoardo Bennato “L’isola che non c’è”. speriamo che sia così…

Vittorio Sirianni

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