Dopo la “scorpacciata” di gol del Genoa contro l’Apulia Trani 80 è tempo di passare la linea all’allenatore Antonio Filippini e, a seguire, la giovane calciatrice Emma Tabone, che quattro minuti dopo il suo esordio nel Campionato di Serie B ha messo a segno un bellissimo goal. I due intervistati di oggi hanno in comune il fatto di avere un gemello del rispettivo sesso – Emanuele e Lara – calciatore, nel primo caso del passato, nel secondo del presente e del futuro.
Mister Filippini, come giudica le sue diciotto «panchine» genoane?
«La reputo un’esperienza positiva perché, quando venni chiamato in sostituzione di Marco Oneto, c’era un ciclo di partite abbordabili e sapevo che dovevo in quelle “mettere fieno in cascina”, perché poi tra la 22ª e la 27ª giornata avremmo avuto quattro trasferte e due partite in casa contro squadre della forza del Cittadella e del Napoli. Quanto era stato programmato è stato realizzato e così abbiamo potuto non avere grandissimi problemi di classifica durante il periodo in cui non siamo riusciti a muoverla».
Filippini, qual è stata la partita più importante della sua gestione?
«Sicuramente quella che abbiamo vinto a Tavagnacco con una rete di Caterina Bargi e una di Fabiana Costi nel quarto d’ora finale: la seconda delle due segnature non è servita solamente a farci vivere un po’ più serenamente le ultime battute dell’incontro, ma a farci passare da una situazione svantaggiosa – dopo l’1-3 casalingo nell’esordio in Campionato contro le friulane – a una vantaggiosa – in ragione della nettamente migliore differenza reti generale – nei confronti della squadra che fino a otto giorni fa era nostra rivale nella lotta per la salvezza.
