Ferrari: «Dainelli si è lamentato per le nostre squalifiche? No comment, guardiamo in casa nostra»

Il difensore non raccoglie la provocazione del capitano viola e risponde con eleganza: «Non ci siamo mai permessi di dare giudizi sulle vicende altrui, come ad esempio la questione Felipe Melo-Lopez, per il semplice motivo che non ci riguardano»


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Contrariamente alle previsioni, oggi il presidente Preziosi non si è presentato a Pegli. Ma per fortuna c’era un pimpante Matteo Ferrari pronto a parlare ai giornalisti. Il giocatore non ha voluto raccogliere la provocazione del capitano della Fiorentina Dainelli, che si è lamentato per le squalifiche di un solo turno al difensore rossoblù e a Thiago Motta. Matteo risponde con grande eleganza, com’è nel suo stile: «C’è poco da dire, noi siamo abituati a guardare in casa nostra e non ci siamo mai permessi di dare giudizi sulle vicende altrui, come ad esempio la questione Felipe Melo-Lopez, per il semplice motivo che non ci riguardano. Le sue affermazioni non fanno altro che caricare ancora di più l’ambiente». L’esperto difensore rossoblù aggiunge: «adesso non ci resta che provare a vincere tutte le partite, se poi loro faranno altrettanto vuol dire che avranno meritato. Il calendario delle due formazioni è simile, entrambe hanno da disputare incontri insidiosi». In cosa differisce il Genoa dalla Fiorentina? «Per ora soltanto nel punto di vantaggio che hanno su di noi» risponde prontamente il giocatore.

L’eco della vittoria nel derby non si è ancora spenta. Ferrari ha solo un rimpianto: l’espulsione nel finale. «Ho solo reagito alla manata che ho ricevuto da Franceschini – spiega – ma mi sono fermato ricordando che ero già stato ammonito. Probabilmente l’arbitro è stato un po’ troppo severo». Non poteva mancare un suo sguardo all’aspetto tecnico della gara, in particolare alla differenza in campo tr Genoa e Sampdoria. «Credo il Genoa abbia semplicemente dimostrato di avere qualcosa in più nei derby – ha spiegato Ferrari –  e credo che la nostra rosa sia superiore a quella della Sampdoria». Ferrari conclude spiegando che il derby è stato di tipo «inglese», ossia «decisamente maschio, ma corretto e senza incidenti tra le tifoserie».

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