Federsupporter, il virus ha colpito pesantemente il campionato di Serie A: “Quer Pasticciaccio brutto de via Allegri”

Il presidente Parisi evidenzia in un comunicato l’effetto delle disposizioni  della Lega sulla marea di gare che il nostro calcio dovrà affrontare in marzo tra campionato, recuperi, variazioni, Champions, di Europa League e Coppa Italia


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La Circolare n. 22 (27.02.2020) della Lega Calcio Serie A ha disposto, con Comunicato Ufficiale n. 191, la disputa di 5 partite a “porte chiuse”, fornendo  un elenco dettagliato dei soggetti ammessi (punto 2), sospendendo le interviste e la conferenza stampa (punto 3) e, soprattutto, vietando “la presenza di bambini e/o altri accompagnatori al momento dell’ingresso in campo delle squadre”.

Questi provvedimenti, presi come sottolineato “nel modo più semplice, prudente, forse giusto ma che è anche il più triste...” (così Massimo Pavan, in “Porte chiuse all’Italia”, in www.tuttojuve.com) impattano pesantemente sulla correttezza del Campionato di Serie A e ancor più sui tifosi, sia quelli “non ammessi all’interno dello stadio”, sia, soprattutto, sui tifosi di tutti i Club.

Ma questa assenza ha presentato, anche, un risvolto inatteso.

Infatti, sia su facebook sia su molti siti (www.inter-news.it; www.fcinternews.it; www.milannews24.com; www.passioneinter.com; www.sampdorianews.net; www.violanews.com www.ilbianconero.com; www.tuttojuve.com; www.sampnews.com; www.primocanale.it; www.pianetagenoa1893.net) è stato dato rilievo, per la prima volta,  al riconoscimento dei diritti del tifoso.

Un risultato che premia la lunga battaglia intrapresa da Federsupporter in difesa della dignità dei tifosi e dei loro diritti.

In questo caso, il riconoscimento del diritto al risarcimento del prezzo del biglietto o della quota di abbonamento non potuta utilizzare a seguito della chiusura dello stadio.

E’ la prima volta, anche questa, in cui Federsupporter non è stata lasciata sola.

Mi auguro che questo sia solo l’inizio per quell’aggregazione a Federsupporter, sia individuale sia collettiva, che permetterà di far sentire ad UNA VOCE le istanze di tutti i tifosi per la tutela dei loro diritti.

Posto questo doveroso riconoscimento a chi ci è stato vicino, devo, richiamare sinteticamente l’effetto di queste disposizioni sulle gare che il nostro Calcio dovrà affrontare nel MESE DI MARZO tra Campionato, recuperi (6a giornata di ritorno), variazioni (8a e 9a giornata di ritorno), gare di Champions, di Europa League, e di Coppa Italia. Oltre ai recuperi di due gare del Campionato in corso di riprogrammazione (Atalanta–Sassuolo; Inter-Sampdoria).

Una serie di incontri che vedono coinvolte:

  1. 4 Società (Brescia, Genoa, Sampdoria, Lecce) impegnate nella lotta per non retrocedere;
  2. 3 Società (Juve, Inter, Atalanta) interessate alla Champions;
  3. 3 Società (Roma, Napoli, Milan) interessate all’UEFA;
  4. 4 Società (Juve, Inter, Milan, Napoli) impegnate nelle semifinali di Coppa Italia.

A tutto questo programma calcistico deve aggiungersi l’ultima partita amichevole della Nazionale che aumenterà la confusione e, quantomeno, il carico fisico dei giocatori.

Un palinsesto che non può non suscitare perplessità e che evidenzia una imperdonabile superficialità di programmazione di chi ha governato/governa il calcio, impegnato in diatribe personali e di piccolo potere politico, come la recente esperienza nella governance della FIGC ha mostrato un calendario, in particolare, che chiama in causa un calcio che, a differenza di tutti gli altri Paesi europei, ha preteso di trascorrere lunghe vacanze natalizie, comprimendo ancor di più gli spazi disponibili per le competizioni.

Se non può considerarsi “infetto” questo Campionato…

Ma gli effetti non possono solo limitarsi all’aspetto sportivo.

Ormai il calcio è un’industria che coinvolge molteplici settori della nostra economia (dai trasporti, sia su gomma sia su ferro, sia aereo, alla ristorazione, all’albergheria, al commercio al minuto, al turismo sportivo, alla pubblicità) e che non potrà non incidere pesantemente sui conti economici delle Società, prima ancora che sui risultati sportivi, ma che si rifletterà anche sui tifosi, in termini di spazio temporale per assistere alle gare, ma anche economici, di disponibilità per seguire il Club durante la settimana.

Non ci resta che augurarci che, in questa situazione di estrema difficoltà per il Paese tutti gli attori, ad iniziare dalle Istituzioni, nazionali e sportive, si muovano con ragionata prudenza e senso di responsabilità, soprattutto in un villaggio globale dove l’informazione diventa, se gestita male, una sorta di cannibale che divora tutto senza alcuna regola e senza risparmiare nessuno.

Ai tifosi, l’invito a seguire con la passione di sempre, i propri colori, senza esasperare atteggiamenti e comportamenti, dando loro, per primi, l’esempio di chi vuole tornare alla normalità, con coraggio e determinazione.

Alfredo Parisi

Presidente Federsupporter

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