Federsupporter: «Se non si sospendono i campionati, le istituzioni potrebbero incorrere anche in gravi rischi penali»

L'associazione di tutela dei diritti dei tifosi ha scritto ai vertici di Coni, Figc, Lega Calcio e al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora

Inter-Napoli San Siro Meazza

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Federsupporter chiede ancora la sospensione del campionato di serie A, a causa dell’emergenza Coronavirus. L’associazione di tutela dei diritti dei tifosi lo ha fatto con una lettera aperta ai vertici di Coni, Figc, Lega Calcio e al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, ricordando anche eventuali rischi penali in cui potrebbero incorrere. Ecco il testo integrale.

«Con riferimento all’oggetto della presente si osserva e propone quanto segue.

In tema di tutela della salute, bene costituzionalmente (art. 32 Costituzione) e internazionalmente garantito, vige il principio di precauzione.

Quest’ultimo, secondo cui, laddove esista un rischio per la salute, deve essere adottata ogni misura appropriata affinché tale rischio non si concretizzi.

Rischio anche meramente potenziale, in mancanza di certezze scientifiche in ordine all’effettivo concretizzarsi del rischio stesso.

Ciò premesso, in base all’ultimo, in ordine di tempo, Decreto del Governo, nelle zone così dette “rosse” e “gialle”, è prevista, tra l’altro, almeno fino all’8 marzo prossimo, la sospensione di ogni attività e manifestazione sportiva.

Non v’è dubbio, quindi, che, fino a tale data, fatti salvi ulteriori provvedimenti oltre quest’ultima, a seconda dell’andamento della diffusione del contagio, le manifestazioni sportive, in specie quelle, come le partite di calcio, che richiamano un elevato afflusso di pubblico negli stadi, con persone necessariamente a stretto contatto, debbano essere sospese.

D’altro canto, l’ordinamento e le Istituzioni sportive, pur nella loro riconosciuta autonomia, restano subordinate all’ordinamento ed alle Istituzioni statali e non possono certamente sottrarsi, per quanto di competenza, a provvedimenti generali, in specie, ove, come nella fattispecie, preordinati alla tutela della salute.

Peraltro, l’eventuale alternativa, pure contemplata, della disputa di manifestazioni sportive senza spettatori non è, di per sé, idonea a scongiurare, in maniera assoluta, qualsiasi, potenziale rischio di contagio, contrariamente al principio di precauzione.

Ciò, poiché un significativo numero di persone, sebbene relativamente limitato, resterebbe, in questo caso, pur sempre esposto al rischio di contagio, dovendo operare a stretto contatto tra loro.

A tale proposito, si tenga conto che il numero delle suddette persone sarebbe, pur sempre, certamente superiore a quello dei frequentatori di un’aula scolastica chiusa per evitare il contagio stesso.

Si fa, altresì, doverosamente presente, per mero scrupolo e tuziorismo, che, nella malaugurata ipotesi in cui spettatori e/o partecipanti, a qualsiasi titolo, a manifestazioni sportive dovessero infettarsi ed ammalarsi e, ancor più malauguratamente, morire, tutti i componenti degli Organi di quelle Istituzioni, di qualsiasi tipo e livello, che non si fossero scrupolosamente attenuti all’osservanza del principio di precauzione, potrebbero incorrere in gravi rischi penali.

Più precisamente, nel rischio di essere imputati e condannati per il delitto di omicidio colposo, singolo o plurimo, a seconda dei casi, eventualmente aggravato da colpa cosciente (con previsione dell’evento) o, addirittura, per il delitto di omicidio volontario con dolo eventuale o indiretto (l’agente si configura la possibilità del verificarsi dell’evento, quale conseguenza della propria azione, ma, nonostante ciò, agisce ugualmente, accettando il rischio di cagionare l’evento stesso).

Peraltro, iniziative della Magistratura sono già apertamente paventate da un illustre Magistrato, quale Carlo Nordio, in un suo articolo su “Il Messaggero” di ieri, 2 marzo, pag. 1 e 19.

Tutto ciò considerato, in spirito di leale e costruttiva collaborazione, si propone quanto segue.

Andrebbe sospesa e rinviata a data da destinarsi ogni manifestazione sportiva attinente alla disputa di gare dei Campionati nazionali relativi alle diverse discipline sportive (a titolo esemplificativo, risulta che la Svizzera abbia temporaneamente sospeso tutti i Campionati di calcio).

Lo spazio temporale per effettuare il recupero delle gare sospese andrebbe ricavato dalla sospensione e dal rinvio di ogni altra gara non attinente ai predetti Campionati.

In questo senso, poiché la diffusione del contagio che, oggi, sta raggiungendo dei picchi elevati in Italia, non è affatto improbabile, per non dire certo, che, prossimamente, riguarderà anche altri Paesi europei, dovendo, quindi, anch’essi adottare misure precauzionali attinenti a manifestazioni sportive, sarebbe opportuno richiedere all’UEFA ed alla FIFA la sospensione ed il rinvio al prossimo anno del Campionato europeo di calcio le cui partite si dovrebbero disputare in alcuni dei predetti Paesi.

E’, infatti, la disputa di tale Campionato europeo che costringe a dover necessariamente concludere il corrente Campionato di calcio di Serie A entro il 24 maggio prossimo, così impedendo la possibilità del recupero, oltre quella data, di partite sospese e rinviate a causa del contagio.

Nel ringraziare per l’attenzione e con l’auspicio che la presente possa essere presa in attenta considerazione ai fini di imminenti, emanande decisioni, con l’occasione, si porgono cordiali saluti.

 

Il Presidente                                       Il Consigliere Responsabile dell’Area Giuridico-Legale

Dr. Alfredo Parisi                                                       Avv. Massimo Rossetti»

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