Federsupporter: quel pasticciaccio brutto in Lega serie A

La lettera apocrifa inviata dalla segreteria della Lega non ha alcun valore giuridico: ecco perché

Alfredo Parisi, presidente di Federsupporter

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Con grande stupore e, comunque, in una incomprensibile generalizzata mancanza di critica da parte dei media, si deve prendere atto delle dimissioni del Presidente della Lega Serie A, Dal Pino.
La lettera pubblicata il 1° febbraio scorso, oltre a sottolineare doverose scelte familiari, evidenzia, con eleganza, ma con altrettanta franchezza, le motivazioni che hanno portato ad una scelta inevitabile.
Inevitabile per chi come anche il sottoscritto ha preso conoscenza, attraverso il Comunicato ANSA del 30 gennaio scorso di una missiva inviata al Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ed alla Sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, con la quale, in sostanza, si dichiarava l’autonomia della Lega stessa dalla FIGC.
Un vero e proprio Proclama che rivendica indipendenza decisionale e, quindi, il rifiuto dell’obbligo di adeguarsi a quanto stabilito dal Consiglio Federale del 25 novembre 2021 in tema di “Modifiche ai Principi informatori degli Statuti e dei Regolamenti delle Leghe”; principi dettagliatamente esposti nell’Allegato A al richiamato Comunicato Ufficiale (C.U n. 125/A); principi ribaditi dal successivo Comunicato del 28 gennaio 2022.
Modifiche che, sostanzialmente, intervengono su due argomenti chiave :a) “Quorum e Maggioranze assembleari” che nelle modifiche deliberate sono richieste come semplici (maggioranza degli aventi diritto al voto), per evitare il rischio di un immobilismo susseguente alla attuale maggioranza richiesta (2/3 degli aventi diritto al voto); b) la richiesta della presenza nei Consigli Direttivi di almeno 1/3 di membri indipendenti, soggetti, cioè, che non possono avere alcun rapporto, a qualsiasi titolo con società appartenenti alla Lega interessata o ad altre Leghe Professionistiche.
Le vicende, apparentemente separate, concretizzano una vera e propria insurrezione della Lega Serie A e presentano due aspetti importantissimi.
Da un lato, l’inusuale inoltro di una lettera che, da quello che si legge, non è sottoscritta dal legale rappresentante della Lega Serie A; anzi da nessuno, trasmessa ai destinatari semplicemente dalla “Segreteria della Lega”, soggetto astratto.
In pratica, una lettera apocrifa, nei confronti della quale (ved. La Repubblica , 31 gennaio 2022) almeno 7 club si sono dichiarati contrari e per altri club l’inoltro è stato un vero e proprio abuso.
In pratica, un atto, questa lettera, che, non avendo alcun firmatario, non è NIENTE!
Lettera che si basa su argomentazioni giuridiche prive di logica sostanziale ed in aperto contrasto con la struttura organizzativa della FIGC e delle LEGHE ad essa affiliate, Leghe che nei loro stessi statuti ( cfr. art. 1, comma 2, dell’attuale statuto della Lega Serie A) dichiarano la loro affiliazione alla FIGC e, soprattutto, di agire nell’ambito “delle norme federali” dettate dalla stessa FIGC.
Al di là di qualsiasi altra considerazione si deve rilevare che la “dichiarazione di indipendenza” della Lega si è realizzata proprio nel riferimento agli stessi destinatari, CONI e Governo, con voluta esclusione della FIGC, a sottolinearne la sua estraneità.
Più importante e rilevante, in termini prospettici, di sviluppo strategico è l’altro aspetto della vicenda, strettamente collegato al primo punto: le dimissioni del Presidente Dal Pino, i cui progetti innovativi sono stati contrastati da un establishment gattopardesco, quali la creazione di una Media Company per la diffusione dei diritti tv e l’ingresso nel capitale dei Fondi di Private Equity, proposta “arenata per i motivi che conoscete”; una frase che richiama chiare responsabilità non solo individuali.
Ma è proprio “il contesto resistente al cambiamento” di fronte a strategie ed idee nuove, di matrice imprenditoriale, dirette ad abbattere accordi trasversali sotterranei di interessi privati dei “padroncini” del calcio, il vero motivo delle dimissioni.
Al riguardo, non si può non richiamare alla memoria una frase del Presidente del CONI Malagò del marzo 2014 “Il sistema calcio è delegittimato da chi lo rappresenta”, e che rende di grande attualità le dimissioni del Presidente Dal Pino .
Questa frase è stata lo spunto per un articolo di Federsupporter (cfr. www.federsupporter.it, 29 marzo 2014) nel quale venivano richiamati “Padroncini e “tirannelli” che spadroneggiano nella Lega Calcio di Serie A, una Lega incontrollabile ed incontrollata da una FIGC che istituzionalmente dovrebbe provvedere a tale controllo, essendo la predetta Lega un organismo della stessa FIGC”.
Mi permetto di rivolgere un invito al Presidente Gravina, anche a nome di coloro che subiscono, direttamente ed indirettamente, tale “tirannia”, i tifosi, per proseguire nella strada intrapresa del cambiamento di un settore che, da tempo, produce solo perdite e che vede un rapporto di indebitamento mostruosamente sbilanciato ( a fronte di 1 € di patrimonio netto sono presenti circa 14 € di indebitamente esterno), rapporto che continuerà a produrre perdite.
Non si può e non si deve permettere di paralizzare quel cambiamento e quel rinnovamento organizzativo e strategico che vede l’attuale sistema calcio mai propositivo, mai innovativo, sempre arroccato su personaggi, politically incorrect, e stretto da “lacci e lacciuoli” che ne impediscono il progresso.
Alfredo Parisi
Presidente Federsupporter

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