Federsupporter: «La Figc ha stabilito le porte chiuse. La Lega serie A ormai non riesce più a decidere»

L’associazione dei club non è stata in grado di assumere, responsabilmente, una propria linea decisionale, troppo preoccupata a gestire piccoli/grandi interessi di parte

Alfredo Parisi, presidente di Federsupporter

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La salute pubblica come bene protetto richiede, forse, un espresso richiamo a quelle parole e valori sanciti dalla Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”.

Questo principio avrebbe dovuto essere ben presente nella mente delle Istituzioni sportive che gestiscono un fatturato di oltre 3,5 miliardi di euro (cfr. Report Calcio FIGC -2020) e che si sono preoccupate unicamente di non intaccare il valore della loro produzione.

In particolare emergono i limiti della governance della Lega di Serie A che non è stata in grado di assumere, responsabilmente, una propria linea decisionale, troppo preoccupata a gestire piccoli/grandi interessi di parte, politicamente compromessa ed incapace di cogliere l’occasione per dimostrare la propria autonomia.

E’ stata, infatti, necessaria una delibera della FIGC (Comunicato Ufficiale n.173/A del 4 marzo) che ha disposto che “tutte le competizioni sportive calcistiche organizzate dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A si disputeranno a porte chiuse per tutto il periodo di vigenza delle prescrizioni imposte dal DPCM 4.03.2020 e, comunque, sino a quando le disposizioni statali non modificheranno le stesse”.

Solo successivamente (5 marzo) è stato pubblicato il Comunicato della Lega Serie A che riporta una frase ancora più esemplificativa della propria impotenza a decidere: “In questo scenario  la Lega Serie A SI ADEGUA…..”

Una significativa autolimitazione che depaupera il significato stesso di una governance condizionata da interessi di parte e tanto più mortificata se si guarda al Comunicato della Lega Serie B ( n.117 del 5 marzo) in cui è questa Lega che “dispone lo svolgimento a porte chiuse..”, così come anche la Lega Pro che nel suo Comunicato (n. 139 del 5 marzo) “dispone lo svolgimento a porte chiuse …”

E che l’interesse della Lega Serie A sia proiettato sugli aspetti di business è ulteriormente dimostrato dal Comunicato Ufficiale n. 204 del 5 marzo  con cui viene convocata per il 12 marzo l’Assemblea.

Ben 11 punti all’ordine del giorno con “L’emergenza COVID 2019” che figura al 5° punto.

Sarebbe stato molto importante e significativo, anche come messaggio da trasmettere al Paese, che questo argomento dell’emergenza sanitaria fosse stato l’unico in una Assemblea “straordinaria” nel corso della quale avrebbe potuto/dovuto essere esaminati tutti gli aspetti di questa crisi “straordinaria”, anche alla luce di quanto affermato dal Presidente dell’AIC, Damiano Tommasi.

La  fotografia di una Lega che dimostra la sua incapacità e nessun rispetto per la salute collettiva, di sportivi, atleti, addetti ai lavori, tifosi, ma, soprattutto, per quei valori dello sport che riemergono, sempre peraltro solo a parole, divenuti ormai privi di reali contenuti.

Alfredo Parisi

Presidente Federsupporter

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