Federsupporter: il “Black Sunday” del calcio e del Governo italiano

Nel corso della giornata di ieri si è assistito ad un assurdo e farsesco balletto sulla disputa, oppure no, delle partite di calcio

Alfredo Parisi, presidente di Federsupporter

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Ieri, 8 marzo, non è esagerato dire che sia stata la Domenica nera del Calcio e del Governo italiano.

Un giorno in cui, solo per il calcio e nel calcio di serie A, il bene fondamentale primario della tutela della salute è stato, brutalmente ed in maniera grottesca, subordinato agli interessi economici del settore.

Nel corso della giornata si è assistito ad un assurdo e farsesco balletto sulla disputa, oppure no, delle partite di calcio previste per la giornata stessa.

Si è assistito ad un Ministro dello Sport al quale la Lega Calcio Serie A ha sbattuto la porta in faccia, respingendo le sue richieste di rinvio delle partite.

Si è assistito ad un Governo che, nel medesimo provvedimento, sospende gli eventi per le competizioni sportive di ogni ordine e discipline in luoghi pubblici e privati, imponendo il rispetto delle distanze interpersonali minime e, dall’altro, consente lo svolgimento dei suddetti eventi e competizioni a porte chiuse.

Un capolavoro di antinomia ed ambiguità normativa preso, evidentemente e pilatescamente, per scaricare sulle istituzioni sportive calcistiche responsabilità e competenze proprie del Governo.

Ciò sul presupposto, del tutto aleatorio, che il campionato di Serie A debba concludersi, a tutti i costi, il 24 maggio prossimo.

Sull’altro del tutto aleatorio presupposto che si possa giocare il Campionato europeo di calcio nel prossimo mese di giugno.

Non si è voluto tenere minimamente conto delle considerazioni e delle proposte contenute nella lettera inviata , sin dal 3 marzo scorso, da Federsupporter (cfr. www.federsupporter.it) alla Lega Calcio Serie A, alla FIGC, al CONI,  ed allo stesso Ministro Spadafora, che, a più riprese, ha richiamato “l’interesse dei tifosi” da tutelare, così come le stesse Istituzioni sportive hanno sottolineato che il campionato non poteva sospendersi  sempre “nell’interesse dei tifosi”!

Ed allora perché non prendere almeno atto delle considerazioni e proposte formulate da quegli stessi tifosi?

Resta da capire che cosa vorrà ora decidere e fare l’Associazione Italiana Calciatori, i cui vertici si sono espressi nella linea stessa di Federsupporter, richieste che, del pari, sono state del tutto ignorate e disattese.

Alfredo Parisi

Presidente Federsupporter

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