ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – Marani: «Il Genoa “totale” come l’Olanda degli anni ’70»

Il direttore del Guerin Sportivo spiega i segreti della formazione di Gasperini. Pressing e ritmo frenetico, come nella formazione di Michels, sono gli elementi alla base del gioco del Grifone


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Il gioco del Genoa ricorda tanto quello della mitica Olanda degli anni ’70: per intenderci quella del calcio “totale” praticato da Rinus Michels con Krol, Crujff, Neeskens. Lo spiega in questa intervista esclusiva a Pianetagenoa1893.net Matteo Marani, direttore del glorioso settimanale Guerin Sportivo e autore del saggio storico “Dallo scudetto ad Auschwitz”: la definisce così, poiché la squadra di Gasperini gioca a un ritmo frenetico che distrugge gli avversari. Il suo giornale, nell’ultimo numero in edicola questa settimana, ha dedicato un’inchiesta ai segreti del Grifone.

Direttore, quali sono a suo parere i punti di forza del Genoa?

«Sicuramente Ferrari, Thiago Motta, Criscito, Milito»

Cosa la colpisce in modo particolare del gioco di Gasperini?

«L’alta intercambiabilità degli interpreti»

Può fornirci una piccola anticipazione della vostra inchiesta sui segreti del Genoa?

«Certamente. Partiamo dal successo con la Juve che è stato anche un successo di squadra. La lezione di Thiago Motta fa impallidire Poulsen e tutta la Vecchia Signora. Attorno a Motta è cresciuto un Genoa straordinario per sviluppo della manovra, intensità, generosità: la si può definire una squadra “olandese” per il movimento frenetico. Il Genoa ha dimostrato di non dipendere da Milito e neppure da questo immenso Motta: ha un suo gioco capace di prescindere dagli interpreti. E il totale va spesso oltre la somma dei singoli: qui sta il merito di Gasperini».

Quanta parte ha Preziosi nella costruzione della squadra?

«O ha scelto, o ha saputo scegliere chi ha scelto, La seconda ipotesi, nel caso, aumenta il merito»

In caso di qualificazione alla Champions, quali ruoli dovrebbero essere rafforzati?

«Se si trova, un portiere di primissima fascia; un altro centrocampista con esperienza internazionale; un’altra punta di sostanza, qualche ricambio all’altezza in vista di una stagione allungata»

Il Genoa è l’unica squadra in Italia ad avere una Fondazione che ne cura l’aspetto storico: sarebbe un modello esportabile in altre realtà del calcio italiano?

«Difficile: tuttavia sarebbe forse possibile in alcuni particolari contesti assimilabili».

Marco Liguori

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