Oggi Vincenzo Torrente, come gran parte di noi, è obbligato a restare a casa per la problematicità del virus Covid-19. Da Gubbio, dove da qualche mese è stato chiamato al capezzale del club di Serie C, rimane in attesa con la sua famiglia ed intanto si prepara quando arriverà il momento di riprendere l’attività agonistica.
Pianetagenoa1893.net ne ha approfittato per sentirlo riguardo la doppia ricorrenza odierna che, per uno come lui che ha vestito il rossoblù per oltre 15 anni tra campo e panchina, crea diversi sentimenti.
Oggi avrebbe compiuto 60 anni lo storico capitano genoano Gianluca Signorini, sconfitto dalla maledetta SLA: «È stato una guida per noi giovani, un combattente in campo – racconta al telefono Torrente -. Il giovedì organizzava sempre la serata famiglie per coinvolgerci e soprattutto fare gruppo. In campo ho giocato quasi 8 anni al suo fianco e formavamo, con Nicola Caricola, un trio che si è tolto grandi soddisfazioni. Di Signorini ho sempre apprezzato il fatto che abbia attraversato la gavetta, partendo dalla C fino ad arrivare alla A: si è guadagnato tutto con impegno e sacrificio. Era un uomo eccezionale». Oggi sono anche 24 anni dal trionfo a Wembley nella Coppa Anglo-Italiana, in cui Torrente sollevò il trofeo da capitano proprio nella prima stagione dopo l’addio di Signorini: «È stata una gioia immensa alzare quella coppa con questa maglia. Ricevetti il premio dall’ex ct Bearzot, fu davvero il massimo: ma soprattutto sono orgoglioso di aver dato una gioia ai tifosi genoani. Ho ancora quella maglia della finale di Wembley, non la scambiai con nessuno in campo e la custodisco gelosamente…».