ESCLUSIVA PG – Porcella: «Il boato della Nord al gol di Lopez fu enorme come con l’Oviedo o il Liverpool»

Il giornalista di Primocanale racconta i play off contro la Salernitana: «Il mio urlo? Quando l'ho rivisto mi ha impressionato»

Porcella Genoa
Giovanni Porcella (foto da Primocanale)

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Correva l’anno 2006: le semifinali play off promozione in serie C1 tra Genoa e Salernitana sono rimaste nelle menti di tutti i tifosi rossoblù. Due partite al cardiopalma: sconfitto il 28 maggio per 2-1 a Salerno, il Grifone vinse al Ferraris il 4 giugno con lo stesso punteggio approdando alle finalissime contro il Monza che superò vincendo in trasferta 2-0 e perdendo 1-0 al ritorno in casa. Giovanni Porcella raccontò su Primocanale quelle gare: tutti ricordano quell’ormai mitico urlo lanciato al gol segnato da Dante Lopez nella gara di ritorno al Tempio. Ecco come il collega ha raccontato i suoi ricordi ai microfoni di Pianetagenoa1893.net.

Hai ricordi intensi e particolari di quel play off a Salerno e a Genova?

«Sì, ho un ricordo legato al pareggio della Salernitana sull’1-1. Stadio che continuò a incitare con tifo veramente eccezionale ma una persona vicino a me disse: “Vabbè ci faremo un altro anno di serie C”. Io risposi: “Guardi lei non ha capito che qui il prossimo anno andiamo al cinema perché salta tutto”. Infatti Preziosi era già in viaggio verso Milano e il giorno dopo in pratica fece intendere che il Genoa non si sa bene che fine avrebbe fatto. Forse continuava lui ma la botta economica sarebbe stata forte e quindi le nuvole su Grifo sarebbero state tante. Poi ci pensò Lopez».

Puoi rievocare quell’urlo liberatorio al gol di Dante Lopez? Si può immaginare la tensione altissima…

«L’urlo quando l’ho rivisto mi ha impressionato. Non pensavo di arrivare a quei punti. Ammetto che non stavo bene, ma il colpo di testa vincente di Lopez mi tirò fuori tutto. Ma ero in buona compagnia perché il boato della Nord fu non inferiore a quello con l’Oviedo o con il Liverpool».

Veniamo a domenica: punti di forza e di debolezza del Genoa di Blessin?

«Tra i punti di forza c’è il gruppo che mi pare finalmente un po’ più unito. C’è voglia di lottare e la squadra non sembra più come un insieme di fantasmi. Ma io non mi faccio illusioni e resto coi piedi per terra. Purtroppo abbiamo il problema del gol, vedremo se con il coraggio di Blessin e con qualche innesto si potrà migliorare, altrimenti non ci saranno speranze».

Quale potrebbe essere una possibile formazione rossoblù?

«Difficile oggi fare un’ipotesi di formazione. Probabile i 4 uomini in difesa con Vanheusden e Vasquez centrali. In mediana siamo cresciuti, ma Rovella è importante e lo farei giocare. In attacco sono curioso di vedere Gudmunsson e ho fiducia in Amiri».

Il Genoa dovrà vincere, ma per salvarsi bisognerà osservare anche il cammino delle altre squadre: su quali dovrà impostare la corsa per evitare la B?

«Se non vinciamo con la Salernitana è finita, inutile girarci intorno. Poi c’è il Venezia. Se passiamo lì con 6 punti, minimo 4 andremo a vedere le altre dove sono. Trovare qualcuno da tirare giù oltre Salernitana Venezia e Cagliari mi pare dura. Lo Spezia e la Sampdoria hanno già punti importanti per salvarsi, rispetto al Genoa. Semmai, siccome ne vanno giù tre, sarà bagarre per il terzultimo posto se Salernitana e Genoa dovessero staccarsi in fondo».

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