«Sì, ricordo bene: i tifosi del Genoa mi chiamavano “The Wall”». Sull’onda dei ricordi in rossoblù, Ezio Brevi inizia così la sua intervista esclusiva a Pianetagenoa1893.net. Era stato soprannominato “il muro”, poiché era mediano di grande forza e carattere: dalle sue parti gli avversari non passavano. Il doppio ex del Grifone e della Ternana, oggi allenatore, si sofferma poi a parlare del big match di sabato prossimo, un primo crocevia per la stagione di entrambe: rossoverdi primi, rossoblù secondi a un solo punto di distacco.
I tifosi genoani ancora oggi la ricordano con quel soprannome, “The Wall”: si ricorda come nacque?
«E’ una cosa che mi ha colto un po’ alla sprovvista: non immaginavo di avere un consenso così vasto da parte di tantissimi tifosi. Ho vissuto in una realtà straordinaria come il mondo Genoa e ho avuto il privilegio di giocare al Ferraris. E’ stato bellissimo poter giocare in una società prestigiosa com’è il club più antico d’Italia: per me è stata una grande soddisfazione».
Lei ha vestito in due stagioni la maglia rossoblù: nel 2001-2002 e nel 2004-2005. Ha dei ricordi particolari?
«Il Genoa è stata una bellissima esperienza della mia vita. Purtroppo la prima volta, quando c’era il professor Scoglio, c’erano problemi societari e sono tornato alla Ternana. Poi ho giocato con Cosmi in panchina: avevamo conquistato la serie A sul campo e sappiamo purtroppo com’è andata a finire. Queste due stagioni resteranno indelebili e soprattutto questo soprannome che mi ha reso proprio orgoglioso».
Ho vissuto in una realtà straordinaria come il mondo Genoa
e ho avuto il privilegio di giocare al Ferraris
Provo ancora a usare la “macchina del tempo”: lei ha ricorda qualche episodio simpatico in questi due anni?
«Gli episodi sono legati al vivere quotidiano con il professor Scoglio: aveva dei principi di grande novità per il mondo del calcio. A volte erano difficili da accettare, poiché erano contrari alle concezioni dell’epoca: ma l’importanza di questo allenatore è che in seguito il mondo del calcio si è diretto verso la sua proposta. E’ stato un allenatore che ha letto nel futuro: quello che lui insegnava si sta realizzando, magari in modo in parte diverso, ma con i suoi principi. Ad esempio, l’Atalanta di Gasperini applica il pressing ultra offensivo che nasce dal pensiero del professore, che è stata una figura di grande personalità. L’anno successivo con Cosmi è stata una cavalcata ricca di episodi positivi e di momenti anche complicati che però alla fine sul campo ci ha portato alla promozione. Per noi c’è stata anche la soddisfazione di aver giocato un calcio offensivo di buon livello».
«Scoglio è stato un allenatore che ha letto nel futuro:
quello che lui insegnava adesso si sta realizzando»
Veniamo a oggi: il Genoa ha un punto dietro alla sorpresa Ternana, con 11 gol fatti e 6 subiti, in pratica la seconda difesa del campionato. Come può ottenere un risultato positivo al “Liberati”?
«Dovrà giocare una partita a viso aperto. La squadra di Blessin è in salute e propone un buon calcio, con individualità che stanno facendo la differenza. Una delle caratteristiche principali è quella di essere una squadra con una compattezza efficace: è una squadra che non molla mai. Non dovrà disputare una gara remissiva, altrimenti incontrerà molte difficoltà dalla Ternana: in questo momento non è facile affrontare i neroverdi. Ora è il momento del campionato di serie B in cui si può giocare a viso aperto: verso aprile arriveranno i tatticismi e i calcoli per la classifica, in particolare per le zone alte che portano alla promozione. In questo periodo dovrà spingere sull’acceleratore per guadagnare punti e vittorie preziose».
Lei era centrocampista: fatti i dovuti distinguo, Strootman, amato molto dei tifosi, può rassomigliarle per grinta e volontà?
«Strootman è un giocatore muscolare che interpreta il ruolo del centrocampista moderno. Invece io ero prettamente un incontrista: adesso i centrocampisti devono saper fare un po’ di tutto. Lui è un giocatore completo, diverso come caratteristiche, però si avvicina al mio modo di esprimere allora il modo di giocare a calcio».
Restando sempre in mediana: le piace Frendrup?
«E’ un giocatore molto interessante. Vorrei però vederlo dal vivo allo stadio: forse sabato sarà la volta buona, poiché potrei essere al “Liberati”. Osservarlo dal vivo sarebbe molto più importante per capire le sue caratteristiche. Con il danese e Strootman, il Genoa sta dimostrando di possedere un centrocampo ben strutturato e con una solidità difensiva che è un valore aggiunto».
Coda finora ha segnato soltanto tre gol: sabato potrebbe rivestire il ruolo del risolutore del match?
«Coda è uno stoccatore, non lo scopro certo io. E’ un attaccante che nella sua carriera ha ottenuto dei numeri importanti in fase realizzativa. E’ uno di quei giocatori che in serie B hanno sempre dato dei contributi decisivi alla promozione delle squadre. Penso che l’ambiente del Genoa possa esaltarlo: in zona area di rigore saprà pungere».