Non solo sui campi di calcio, ma anche nelle piscine. Il rossoblù, dopo anni dalla sua ultima comparsa, tornerà a riempire i palazzetti per supportare l’A.S.D. Genua Rari Nantes in Gurgite Vasto 1911: l’ultima arrivata tra le società pallanuotistiche liguri ed erede del Genoa Cricket and Football Club Waterpolo, nato nel 1911 sotto la dirigenza di Edoardo Pasteur e prima sezione a conquistare i primi quattro titoli nazionali. Per discutere di questa gran ritorno nel mondo pallanuotistico, i microfoni di Pianetagenoa1893.net hanno raggiunto il presidente del Genua Rari Nantes, Enrico Roncallo:
Lei è il presidente del Genua rari Nantes. L’ultima arrivata nel panorama pallanuotistico. Come è nato questo progetto?
“Il progetto è nato quando ero con altri miei quattro compagni di avventura: Giuseppe Maggi, Francesco Mantelli, Massimiliano Capelli e Davide Delfino. Io e Maggi facciamo parte del Centro Studi Enrico Roncallo Waterpolo Genova 2014 che fino ad oggi ha realizzato 32 pubblicazioni sulla storia della pallanuoto. Io son tifoso del Genoa e sono venuto a conoscenza della realtà pallanuotistica che c’era prima del secondo conflitto mondiale. Così scherzando, la sera del primo luglio, abbiamo parlato di come sarebbe stato bello far rinascere questa sezione. Poco prima del 16 dicembre del 2017 ci siamo rivisti e abbiamo pensato di concretizzare la cosa e proprio il 16 abbiamo deciso di fondare il progetto. In seguito abbiamo iniziato a visionare i regolamenti della Federazione Italiana Nuoto. Quest’anno abbiamo dunque lavorato sui regolamenti, sullo statuto e sul progetto che deve stare dietro a questa idea, che si divide in due parti. La prima è il “modello Barcellona”: i tifosi devono essere parte integrante della società, devono essere partecipi, quindi associandosi, possono eleggere i propri rappresentanti e questi formeranno il consiglio. Nello statuto abbiamo inserito che devono essere economicamente forti per rendere competitiva la squadra e partecipare ai campionati. L’altra parte è invece l’educazione che la pallanuoto può portare: abbattere barriere ed educare i ragazzi. La pallanuoto è un’ottima palestra, ma bisogna insegnare il rispetto e ad accettare la sconfitta. Lo sport deve essere divertimento e socializzazione. Per quanto riguarda il Genoa vero e proprio, noi abbiamo deciso di riportare in vita un sogno che credo sia stato interrotto nel ’22, quando la sezione è stata chiusa, perchè, comunque sia, avevano vinto i primi quattro titoli ufficiali della pallanuoto, quindi pionieri anche in questa disciplina e quindi è bello vedere il rossoblù che vince anche nel blu dell’acqua. Alle prime riunioni dicevo che il Genoa riporterà questi due colori in acqua perchè il blu è il mare e il rosso è il cuore dei genoani”
Certamente raccogliete un testimone importante, di una squadra che si è imposta sulle altre vincendo i primi quattro titoli nazionali
“Diciamo che noi sappiamo il peso che ci siamo caricati sulle spalle e cercheremo di creare una società vincente, anche se ora sarà molto difficile, visto che la Pro Recco è al momento marziana. Una squadra che investe nella pallanuoto 5 milioni di euro. La nostra idea è quella di creare, per la stagione 2019/20, una squadra under 13 e, se si può, anche una 15, 19 e 20 e tra tre o quattro anni, creare la prima squadra. Adesso siamo in fase di presentazione, infatti sabato 20, presso la lanterna, ci sarà la presentazione del progetto e stiamo alla ricerca di allenatori e dirigenti che possano aiutarci. Stiamo costruendo una sezione marketing e ho qualche colloqui per vedere se riesco a creare un ufficio per le relazioni con l’esterno. Abbiamo un rappresentante che lavora su internet e fa i blog, gestisce il sito. Alcuni negozi ci forniscono i costumi e i gadget. Appena avremo qualche ragazzo andremo nella piscina di Arenzano per i primi allenamenti. La fondazione ufficiale sarà il 16 dicembre, 97 anni dalla nascita della sezione di pallanuoto del Genoa nel 1911. A settembre abbiamo fatto uscire un libro, dopo aver raccolto materiale fino a fine giugno. Tutto è nato da un articolo che avevo scritto nel 2014. Settanta pagine di materiale, non molto, ma tutto quello che ho potuto raccogliere, visto che molti giornali sono stati persi o distrutti. Speriamo che la gente ci accolga, ci venga a vedere numerosa e non ci abbandoni. Spero che la gente si interessi, ma soprattutto che ci portino i loro ragazzi per poter crescere. Si sta pensando ad un progetto con la Pro Recco. Dato che molti giocatori non riescono a giocare con loro, noi potremmo fare da serbatoio, prendendo le loro seconde linee. Quelli che poi emergono se li prendono. Siamo fiduciosi. Sappiamo che è un progetto ambizioso, ma abbiamo le capacità. Il Grifone deve tornare in acqua!”
Lei giustamente ha detto che il Grifone deve tornare in acqua, ma il Grifone deve anche tornare agli albori di un tempo
“Deve tornare ai fasti del secolo scorso, ma per quello avremo bisogno di abbastanza soci da permetterci una squadra di Serie A1, per la quale c’è da spendere almeno 500 mila euro. Se noi avremo abbastanza sponsor e soci da coprire questa cifra, allora se ne potrà parlare. Tanto noi inizieremo dalla Promozione, quindi avremo tutto il tempo di farci conoscere. Il nostro obiettivo è quello di diventare sempre più grossi e di avere un settore giovanile corposo che ci permetta di contare sui nostri giocatori e il mio sogno è che una persona con marcate disponibilità economiche diventi sponsor oppure proprio socio o presidente. Attualmente sono presidente, ma solo temporaneamente, perchè appena ci saranno dei soci, si eleggerà un rappresentante e si deciderà chi avrà posto nel consiglio e chi dovrà lasciar posto ai nuovi. Sarà il nostro cuore rossoblù a dire se il nostro lavoro è stato mandato avanti in modo corretto o meno. Il mio sogno è di avere tanti di quei ragazzi da partire subito con una prima squadra. Siamo in buoni rapporti con una società capitolina, con la quale facciamo l’almanacco della stagione. Con loro stiamo lavorando per una collaborazione secondo la quale se un loro giocatore deve trasferirsi in nord, noi lo possiamo tranquillamente tesserare così non lo perdono e viceversa. Il nome che abbiamo inserito è il nome latino di “Genova Pallanuoto”. L’abbiamo fatto esaminare a degli avvocati per essere sicuri non ci fosse nulla di registrato o legato da copyright. Se tutto va bene potremo restare Genua Rari Nantes oppure, se il Genoa ci darà l’ok definitivo, diventeremo proprio Genoa. Stiamo lavorando per essere legati alla società di calcio”
Le piscine che avete scelto per gli allenamenti della vostra squadra sono quelle di Sori, Arenzano e Sestri. Scelte fortemente volute o dettate dalle necessità?
“Noi manterremo i ragazzi per gli allenamenti a Sestri, ma questo ci è stato messo momentaneamente in stand by a causa dei problemi derivati dal ponte Morandi, perchè l’altro giorno mi dicevano che andrebbe meglio Arenzano. Anche se Ronco e Sori sarebbero la cosa migliore, visto che l’autostrada in quella tratta non ha interruzioni. Arenzano e Sestri sono un po’ problematiche per il traffico di Cornigliano. Noi siamo ancora legati ad Arenzano e Sestri, ma non possiamo chiedere ai genitori di partire ore prima per arrivare ad allenamento. E’ stata una scelta dettata dalla necessità, dalla mancanza di percorsi alternativi per raggiungere le piscine. Non vuol dire che i rapporti con Sori sono nati per i problemi con le altre due, ma sono nati perchè si tratta di un ottimo impianto vicino oltretutto alla Pro Recco”
Come ha vissuto l’esonero di Ballardini e il ritorno di Juric?
“Io sono sempre stato dalla parte di Preziosi, ma questa volta non lo posso difendere. A mio avviso non c’erano i presupposti per esonerare un allenatore che ti ha fatto 12 punti in 7 partite e far venire un allenatore che al momento non ha i numeri per guidare una squadra. Con tutto il rispetto per Juric, che per me rimane un grandissimo giocatore, non ha esperienza da allenatore. Con tutto quello che posso dire a favore di Juric, con le due esperienze passate, non posso capire l’esonero. A questo punto tanto valeva non confermare Ballardini e farlo restare nonostante la volontà dei tifosi. Sarà che io vengo da uno sport dove gli allenatori si cambiano raramente. La pallanuoto è uno sport dove vinci solo se hai i numeri. non puoi fare i catenacci, hai trenta secondi per eseguire l’azione”
Si aspetta un cambio di marcia nel Genoa?
“Non si chiede un miracolo. Se Piatek continua a segnare e Preziosi non lo vende a gennaio speriamo in una salvezza. Io penso che terremo Juric fino alla fine dell’anno. Non ho nulla contro di lui, ma non credo abbia le qualità per un campionato come questo. Prima vedevo buone probabilità con Ballardini, con il quale eravamo a -3 dalla zona Champions, ora un meno. Spero potremo salvarci. Magari poi Juric ha studiato come un matto ed è diventato un genio della panchina, ma se è rimasto quello che è stato sostituito da Ballardini…“
Adesso Juric è atteso da cinque partite davvero difficili contro Juventus, Udinese, Milan, Inter e derby: partita che gli costò l’esonero nella scorsa stagione
“Mi immagino tre punti con l’Udinese e l’incognita derby, nel quale puoi vincere anche se sei il più debole e perderlo anche se sei il più forte. Dipende dagli episodi e dall’energia nervosa dentro di te. Tutto è possibile”.