ESCLUSIVA PG, Calaiò: «Date tempo a Thiago Motta. Al San Paolo mi aspetto una bella partita»

L'ex attaccante rossoblù: «Sabato i rossoblù possono approfittare di un Napoli non al top dal punto di vista non solo mentale, ma anche fisico, poichè i partenopei hanno speso molto in Champions League»

Emanuele Calaiò dopo un gol con la maglia del Genoa (foto Genoa cfc Tanopress)

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Sarà il San Paolo il prossimo palcoscenico su cui dovrà esibirsi il Genoa di Thiago Motta. Una squadra che si è mostrata a due facce: quella vista all’Allianz Stadium contro la Juventus e quella della gara casalinga contro l’Udinese. Sabato i rossoblù saranno chiamati all’impresa, giocando contro un Napoli ferito nell’orgoglio, dato che non trova la vittoria dall’incontro di Champions League in casa del Salisburgo, e in una situazione molto delicata e difficile, dopo che la squadra ha deciso di disertare il ritiro imposto da Aurelio De Laurentiis in seguito alla persa contro la Roma. In occasione della sfida con i partenopei, i microfoni di Pianetagenoa1893.net hanno raggiunto l’attaccante e doppio ex della sfida Emanuele Calaiò.

Lei ha giocato con la maglia del Genoa nella stagione 2013-2014, giunto in prestito dal Napoli. Quella stagione fu complicata per lei: una salvezza difficile e una serie di infortuni che l’hanno tenuta per lungo tempo lontano dal campo. Cosa ricorda di quell’esperienza in rossoblù?

«Alla fine l’esperienza è stata abbastanza positiva. Io sono arrivato con Liverani e all’inizio giocavo sempre, tant’è che vincemmo il derby e facemmo gol io, Antonini e Lodi: tre giocatori che voleva l’allenatore. Le prime cinque partite sono andate abbastanza bene. Abbiamo giocato con le squadre più toste del campionato, poi la piazza spingeva per riportare Gasperini al Genoa e Liverani è stato esonerato. Gasperini portò ad un cambio di modulo e a turno giocavamo io e Gilardino. Ha giocato di più Gilardino, quindi posso dire di essere sceso in campo poco. Poi c’è stato il mio infortunio alla caviglia, che mi ha tenuto lontano dai campi per 2-3 mesi, però le soddisfazioni me le sono tolte. Ho fatto gol al Sassuolo nelle ultime partite, poi la salvezza alla fine. È stato un anno un po’ particolare, però mi è rimasta una bella esperienza. A Genova ho lasciato tante amicizie, mi sono trovato benissimo».

Dei tre gol che ha realizzato in quella stagione, vorrei soffermarmi su uno in particolare: quello realizzato al San Paolo contro il suo Napoli

«Mi ricordo. È stato un bel gol su punizione da trenta metri, dove siamo riusciti a strappare un pareggio in uno stadio difficile. È stata una bella emozione, perchè fare gol al San Paolo, sia che giochi con la maglia azzurra, sia che ci giochi contro, è sempre bello. È per questo che posso dire che, nonostante sia stato un anno difficile, le mie soddisfazioni me le sono tolte».

A proposito di Napoli, vorrei chiederle un commento sulla situazione che stanno vivendo i partenopei dopo la diserzione, da parte della squadra, del ritiro imposto da De Laurentiis

«Diciamo che essendo al di fuori, non ne so moltissimo. So che cosa stanno attraversando il Napoli, la squadra e la piazza. Negli ultimi dieci anni, anche quando c’ero io, questa è la prima contestazione, crisi che stanno avendo lo spogliatoio e la società. Penso che con un allenatore esperto come Ancelotti, i giocatori riusciranno a risollevarsi. E’ un periodo un po’ buoi, non arrivano i risultati e c’è un po’ di malessere da parte dei giocatori che magari non rinnovano. Queste sono cose che, purtroppo, nel calcio ci stanno, poi le cose si ingigantiscono ancora di più perchè si sta parlando di una grande piazza come quella di Napoli».

Sabato il Genoa affronterà un Napoli in piena bufera. Quindi voglio chiederle se questa situazione che si è venuta a creare tra giocatori e società potrà influenzare il rendimento in campo degli azzurri

«In teoria il Napoli ha dei giocatori di spessore ed esperienza, quindi non dovrebbero cascare in questa cosa di essere poco lucidi. Diciamo che un calciatore e un allenatore esperto deve saper sviare questi problemi che ci sono e pensare alla partita. Dalla parte del Genoa, sicuramente i rossoblù possono approfittare di un Napoli non al top dal punto di vista non solo mentale, ma anche fisico, poichè i partenopei hanno speso molto in Champions League. Il Genoa, dunque, dovrebbe arrivare molto più fresco e arrabbiato, dopo la sconfitta subita contro l’Udinese. Sarà una bella partita senza nulla di scontato».

Concludiamo parlando di questo Genoa, che si presenta dopo due gare importanti, anche se hanno fruttato solo tre punti, e una sconfitta glaciale rimediata in casa contro l’Udinese. Che idea si è fatto del Genoa di Thiago Motta?

«È un nuovo Genoa che deve crescere. Bisogna dare tempo a Thiago Motta, perchè è un giocatore che ha smesso da poco e si è messo dei panni di allenatore. Non ha ancora molta esperienza nell’allenare una squadra del campionato italiano, che è molto difficile. Sicuramente ha preso il Genoa in una situazione di classifica non bellissima, quindi è chiaro che ci voglia del tempo per conoscere tutta la squadra e per far imparare a tutta la squadra le cose che vuole il mister. Bisogna dare del tempo. Le prime due settimane sono andate bene perchè c’era l’entusiasmo del nuovo allenatore, ma il lavoro di Thiago Motta si vedrà alla lunga, non nell’immediato».

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