ESCLUSIVA PG, PERRONE: «Quanti angæzi nel calcio. Prandelli fa il pragmatico»

«La sfida al Frosinone è ostica e agnostica, come direbbe il Trap» spiega il giornalista genovese

Perrone
Roberto Perrone (da perrisbite.it)

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Dopo “L’estate degli inganni” (Rizzoli) è nelle librerie l’edizione riveduta e corretta di “Banana Football Club” (BUR Ragazzi Rizzoli). Due successi che portano la firma di Roberto Perrone che Pianetagenoa1893.net ha intervistato in esclusiva.

E’ stata data una rinfrescata a uno dei suoi classici, “Banana Football Club”, quattordici anni dopo la stampa. Nel metre il sistema calcio è peggiorato? «Sicuramente non è migliorato. Ci sono molti procuratori maneggioni che truffano e sfruttano le speranze dei giovani e delle loro famiglie. Non ho niente contro queste figure professionali, ma fanno comodo agli affari dei presidenti. Vi racconto una storia vera: un importante calciatore ora in voga cambiò tre procuratori in un anno, ciascuno di loro prometteva sempre più denaro ai genitori. La storia un pò fantasiosa di “Banana Football Club” è ancora attuale».

Che opinione si è fatto in merito all’affare Sturaro? «La dico in genovese: sembra un “angæzo” per tenere buoni rapporti tra Genoa e Juventus. E’ un affare che accontenta tutti e che compenserà futuri esborsi monetari, come ad esempio quello estivo di Cristian Romero».

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La copertina di “Banana Football Club”

“Banana Football Club” uscì nel 2005, un anno terribile per il Genoa: dalla A alla C1 per illecito sportivo. «Fu un bruttissimo momento. Preziosi commise l’errore di lottare come Masaniello anziché scendere a patti. La doppia retrocessione fu un provvedimento ingiusto che non si è mai più riscontrato nei confronti di un club neopromosso in Serie A».

Veniamo al presente: nel dopo Gasperini il Genoa sembra possa stare sereno solo con allenatori “di terra” come Ballardini e Prandelli. «Il Grifo va a nozze con allenatori pragmatici e tranquilli. L’importante, però, è dare continuità in panchina e a livello di rosa. Si vede la mano di Prandelli ma domenica con il Chievo si è vista ancora la paura di perdere contro l’ultima in classifica. Il tecnico bresciano vuole arrivare alla salvezza e poi sviluppare il bel calcio. L’altro giorno pensavo a una confessione di Aldo Spinelli risalente al 1993: lo raggiunsi nella vecchia sede di Via Roma, esonerò Maselli e richiamò Scoglio per divertirsi. Eppure tre anni prima batté il Liverpool con Osvaldo Bagnoli, nei confronti furono scritti striscioni come “Porta i tuoi problemi a Verona”. Talvolta noi genoani siamo strani».

Sanabria è il n.9 ideale per il Genoa? «Lo dirà solo il tempo. L’impatto è stato positivo, i numeri sono dalla sua e mi pare un ragazzo che si sacrifichi molto per la squadra. Non è facile rimpiazzare un fenomeno come Piatek che anche al Milan sta dimostrando di avere il piede magico. Il Grifone deve, invece, trovare almeno un centrocampista capace di tirare in porta e garantire tre/quattro gol in stagione».

Frosinone e Parma, la salvezza si nasconde nei prossimi sei punti in palio? «Sì, sono partite importanti per affrontare serenamente il periodo truce del calendario, quello che costò caro a Juric. Trapattoni direbbe che la sfida con il Frosinone è “ostica e agnostica”. I gialloblù vivono un buon momento di forma, hanno vinto in trasferta contro Bologna e Sampdoria e hanno messo in difficoltà la Roma. E’ una squadra che sa fare gol».

Alessandro Legnazzi

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