ESCLUSIVA PG, DE CANIO: «Pinamonti, serve più freddezza»

«L'esonero del 2012? Eravamo ottavi in classifica. Criscito un'eccellenza» spiega l'ex tecnico rossoblù


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Pianetagenoa1893.net ha intervistato in esclusiva Gigi De Canio. L’ex allenatore del Genoa interviene sul momento del Grifone, a cominciare dalla riconferma di Aurelio Andreazzoli.

Mister De Canio, dopo due giorni convulsi Preziosi ha confermato Andreazzoli. «In Italia accade anche quando una squadra fa risultati, figuriamoci se invece vengono meno. E’ normale che il primo a essere messo in discussione sia l’allenatore. Il Genoa era partito bene ma adesso vive un momento difficile. Da fuori mi sembra che Andreazzoli sia una persona a modo, un professionista di valore: mi fa piacere che l’epilogo sia stato positivo».

Quanto è importate per un allenatore sentire la fiducia della proprietà? «E’ la cosa più importante, non solo per il tecnico: è un modo per apprezzare il lavoro di tutta la squadra. Talvolta quando si è messi in discussione emerge il carattere del singolo; le situazioni non sono mai uguali, lo insegna l’esperienza. Il Genoa è una buona squadra e ha i mezzi per uscire da questa crisi».

Lei, ad esempio, ebbe pochissimo tempo per costruire qualcosa nel 2012… «Eravamo ottavi in classifica ma il ko con la Roma (2-4) fu fatale. E’ un ricordo che per fortuna adesso vivo con il sorriso ma il dispiacere fu grande per un motivo: chi venne dopo di me non fece meglio di me. Il Genoa cambiò altri due allenatori, due staff e molti calciatori nel mercato di gennaio: significa che non stavamo lavorando così male. Talune decisioni non devono essere prese sull’onda dell’emotività».

Quali sono le eccellenze del Genoa odierno? «Vedo un buon mix di giovani ed esperti di qualità. Cito Mimmo Criscito perché lo conobbi giovanissimo nel 2003 e non sono stupito della carriera che ha fatto: è un giocatore talentuoso che consente la costruzione da dietro. La qualità del gioco è direttamente proporzionale alla qualità dei calciatori».

All’attuale reparto offensivo rossoblù mancano calciatori esperti come i “suoi” Borriello e Gilardino? «Se il Genoa ne avrà bisogno Preziosi rimedierà a gennaio ma ricordo che nel 2012 feci esordire Ciro Immobile in Serie A. Con me fece due gol in otto partite, dopo il mio esonero ne realizzò appena tre in trentuno giornate. La morale è che con i giovani bisogna avere pazienza. Il Genoa di Andreazzoli crea svariate occasioni nei novanta minuti, è una squadra che non rinuncia ad attaccare: ragazzi come Pinamonti, Kouamé e Favilli devono maturare più freddezza».

Alessandro Legnazzi

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