E’ morto Giampiero Boniperti, una vita per la Juventus

Ha percorso tutta la carriera da giocatore fino a presidente onorario del club bianconero. Ha indossato una sola volta la maglia granata Torino in un'amichevole del 1949 per omaggiare il Grande Torino

Giampiero Boniperti negli anni '50 (Foto da Wikipedia)

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Lutto per il calcio italiano: è deceduto stamane a 92 anni per un’insufficienza cardiaca Giampiero Boniperti, giocatore della Juventus e della Nazionale da fine anni ’40 fino al 1961. Boniperti era nato a Barengo in provincia di Novara: ha percorso tutta la sua carriera in bianconero, con 469 presenze e 188 reti in totale tra campionato e coppe vincendo 5 scudetti e due Coppe Italia, sino a ricoprire ruoli dirigenziali: era attualmente presidente onorario. Esordì in prima squadra nelle ultime giornate del campionato 1946-1947: il suo debutto debutto avvenne il 2 marzo 1947 al Comunale di Torino nella sconfitta 1-2 contro il Milan. Era noto per comporre il “trio magico” d’attacco della Vecchia Signora con Sivori e Charles. Chiuse la sua carriera il 10 giugno 1961, nella famosa partita di campionato tra la Juventus e l’Inter dei ragazzi, schierata per protesta dal presidente Angelo Moratti, nel famoso 9-1 in cui fece il suo esordio Sandro Mazzola.

Nonostante la sua fedeltà ai colori bianconeri, Boniperti rivestì per una sola volta la maglia granata del Torino, gli storici rivali cittadini: era il 26 maggio 1949, ricorda Toro.it, e fu organizzata un’amichevole benefica per ricordare il Grande Torino perito nella sciagura area di Superga di qualche settimana prima, per aiutare le famiglie delle vittime. Boniperti giocò in una selezione dei migliori giocatori della Serie A di quegli anni, denominata Torino “Simbolo”, che affrontò gli argentini del River Plate in una sfida che si concluse 2-2.

Boniperti è stato anche europarlamentare di Forza Italia dal 1994 al 1999. Nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori della storia, preparata in occasione del centenario della FIFA. Nel 2012 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i dirigenti.

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