«Secondo me sì. Gila è un tecnico giovane, preparato e umile». Don Roberto Fiscer, parroco della Chiesa della Santissima Annunziata del Chiappeto nel quartiere di Borgoratti a Genova e tifoso del Genoa, ha risposto così a TMW sulla conferma di Gilardino sulla panchina rossoblù. Il don si avvale per diffondere il suo magistero evangelico, grazie anche a una grande simpatia, dei social: su tutti Instagram (84.800 follower) e Tik Tok (555.000), ed è autore del libro “Vita Spiricolata”. Ha avuto un momento nella stagione in cui ha temuto che il Grifone non tornasse subito in serie A: «Conoscendo il Genoa e il Genoano un po’ sì. Il tifoso rossoblù ha nel DNA la sofferenza e sa che non gli sarà mai regalato nulla».
MOMENTO CHIAVE – «Penso il momento del cambio tecnico, con l’avvicendamento tra Blessin e Gilardino. Con il nuovo mister, poi, lo stadio Luigi Ferraris è tornato a essere un fortino inespugnabile».
CRISCITO – «Come tutti i grandi capitani rossoblù è entrato nella nostra storia come già era nel nostro cuore, più che per aver pianto tante volte insieme che gioito. Il genoano non basa la propria storia solo sulle vittorie e i successi, ma soprattutto su quel “diventare grandi insieme” passando attraverso le difficoltà, perché chi soffre impara ad amare e chi soffre insieme impara ad amarsi».