Destro-Shomurodov hanno convinto tutti: ora nessuno tocchi la coppia

Il Genoa dispone di un tandem d'attacco con caratteristiche integrate

Genoa-Lazio Destro Shomurodov
Destro in gol, assist di Shomurodov (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Come facciano a intendersi un ascolano e un uzbeko è un mistero che solo il calcio può distrarre da ogni forma di leggera spiritosaggine. Sarà pure buffo questo mistero, come lo era per Fo, ma la coppia d’attacco genoana Destro-Shomurodov funziona e ha convinto anche il più incrollabile degli scettici. Ciascuno possiede caratteristiche di ruolo che l’altro non contempla nel proprio repartorio, come se la lacuna dell’uno corrispondesse al punto di forza dell’altro, e viceversa. Destro ha riscoperto di possedere la cattiveria sotto porta che sembra essere il difetto macroscopico di Shomurodov, poco prolifico negli ultimi sedici metri come dimostrato a Sassuolo e contro il Cagliari; sed contra, Eldor ha un’elasticità di gamba che gli consente di sviluppare un lanciato a dir poco esplosivo che l’ex Bologna non aveva nemmeno dieci anni fa.

E pensare che nelle comuni valutazioni estive l’attacco era considerato come il punto critico del Genoa tra incertezze, azzardi e calciatori avanti con l’età. Tuttavia la stagione in corso, unica sotto molteplici aspetti, ribalta i giudizi e silenzia le critiche: Destro ha segnato più di Morata e Mertens senza mai battere un calcio di rigore e condivide con Dzeko la medesima media realizzativa. Sette gol in quindici presenze ma messi a segno scoccando diciannove conclusioni in poco più di settecento minuti giocati in Serie A: pertanto, con Destro in campo il Grifo parte da uno a zero. Un motivo di indubbia serenità per Ballardini, il quale può fare affidamento su un centravanti da almeno quindici gol, se il girone di ritorno confermerà le proiezioni di rendimento: uno standard quantitativo mantenuto nel dopo Milito solo da Floro Flores, Gilardino, Borriello, Simeone e Piatek.

Il tempo e le prestazioni in campo, infine, stanno risolvendo l’enigma Shomurodov che nelle ultime settimane è passato dall’essere un oggetto non identificato planat a Genova a un titolare inamovibile del Genoa. Eldor sembra avere le caratteristiche della seconda punta, un cavallo purosangue ancora da imbrigliare nella disciplina tattica del campionato italiano: non a caso è l’uomo richiamato più volte a gran voce da Ballardini in panchina. Destro segna, Shomurodov corre per lui con facilità di corsa abbinata a una buonissima tecnica in rapidità, come dimostrato nel derby di Coppa Italia e contro la Lazio: conduzione, controllo, passaggio smarcante. E pure il colpo di testa è una sua prerogativa ancora inespressa nella strana coppia con Destro. Un ascolano e un uzbeko che s’intendono a meraviglia.

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