Dal Baiardo a Cristiano Ronaldo: il blucerchiato Christian Puggioni si prepara per il suo “derby”

Una ascesa costante, una crescita notevole, fino alla serie A. La carriera del portiere della Reggina Christian Puggioni è ricca di spunti ed episodi interessanti. Ce la racconta il fratello Alessio.


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Un genovese tra i pali della Reggina. Si chiama Christian Puggioni, è sampdoriano purosangue, e domenica farà di tutto per opporsi alle conclusioni delle bocche da fuoco del Grifone. Una partita nella partita, quindi, quella dell’emergente estremo difensore, motivato a mille e deciso a fornire un gran contributo alla propria squadra per tenere vive le chance salvezza.

Il fratello Alessio non ha raggiunto la massima serie, ma è uno dei giocatori più talentuosi dei campionati dilettantistici, a tal punto da essersi guadagnato l’opportunità di disputare una stagione nel Pisa. Ed è proprio lui a raccontarci storia, segreti e curiosità della carriera di Christian Puggioni.

Alessio, suo fratello è riuscito ad arrivare in serie A grazie ad indiscussi mezzi tecnici. Ma quali sono state le tappe più significative fino a questo momento?

«Christian ha iniziato a giocare nei Pulcini del Baiardo, per poi far tutta la trafila nel settore giovanile della Sampdoria fino alla Primavera. Il suo elevato rendimento gli ha permesso, inoltre, di essere convocato nella nazionale under 20 assieme a giocatori del calibro di Cassano, Gilardino ed Amelia. Arrivò l’esordio in serie C con la maglia del Varese, in occasione del derby contro il Como vinto per 1-0. Per mio fratello si aprirono poi le porte del calcio estero, con l’approdo nello Sporting Lisbona di Cristiano Ronaldo. Tornato in Italia, si accasò al Borgomanero in serie D, poi si trasferì al Pisa, dove stabilì il record di imbattibilità a livello europeo. Nel 2006 la Reggina lo acquistò e lo girò in prestito al Perugia: in quell’anno vinse il premio come miglior giocatore della squadra umbra. Ed ora eccolo in serie A, a difendere i pali della Reggina».

Una serie di esperienze quantomai formative, a contatto con campioni di livello assoluto! Quali sono gli ex compagni di squadra che l’hanno impressionato più favorevolmente?

«Parlare di Cristiano Ronaldo sarebbe troppo facile, anche se mio fratello disse che l’attuale pallone d’oro sarebbe diventato uno dei giocatori più forti del mondo in tempi non sospetti. Nonostante fosse il più piccolo, infatti, possedeva già una grande forza fisica, una velocità incredibile ed una tecnica di esecuzione superiore a tutti quanti. Oltre a Cristiano Ronaldo, in Portogallo, ebbe modo di apprezzare le qualità di Quaresma, Jardel, Joao Pinto e Sa Pinto. In Italia, invece, il giocatore che l’ha sorpreso più di tutti è senza dubbio Nicola Amoruso».

Quali sono le caratteristiche principali di Christian Puggioni?

«L’aspetto mentale è fondamentale. Lui si è sempre impegnato tantissimo, lavorando con la massima umiltà e con uno spirito di sacrificio encomiabile. La voglia di migliorarsi sempre e di arrivare, un giorno, a calcare palcoscenici importanti, ha fatto il resto. Una delle sue frasi più “celebri” infatti è: “L’impossibile non esiste!”. Per arrivare in serie A, ovviamente, non bastano queste doti, e lui ha saputo aggiungere una grande forza fisica ed una incredibile capacità di concentrazione».

Per Christian Puggioni domenica sarà vero derby: qual è il giocatore del Genoa che teme di più?

«Non è tipo da aver paura di qualcuno. Mio fratello ha l’anima del vincitore e si esalta in gare come queste. A sostenerlo e a renderlo ancora più forte, inoltre, è quel sano orgoglio di chi è riuscito ad arrivare dopo tanti sacrifici. Passare dai campi di periferia acercare di parare il rigore a Zlatan Ibrahimovic, come è accaduto domenica scorsa, non è un passo da poco».

Con quale spirito scenderà in campo domenica la Reggina?

«La situazione di classifica non è bella ma sullo Stretto credono molto nella possibilità di raggiungere la salvezza. A rafforzare questa convinzione sono soprattutto i precedenti degli scorsi anni, con alcune imprese simili a veri e propri miracoli».

Claudio Baffico

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