Da Milano a Milano, com’è cambato il Genoa

La metamorfosi in un battito di ciglia: determinazione e spirito di squadra le chiavi del successo

Genoa
La vittoria del Grfifone contro il Milan (foto di Genoa CFC Tanopress)

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La metamorfosi del Genoa è durata circa ottanta giorni. Da Milano a Milano, dall’Inter al Milan: stesso palcoscenico – il Meazza – avversario di caratura differente affrontato, però, in un equiparabile momento difficile. I nerazzurri di Conte giunsero alla partita con la squadra decimata dalle squalifiche e dagli infortuni mentre i rossoneri hanno affrontato il Grifone dopo lo sconquasso societario che ha portato al licenziamento di una figura apicale e storica come Boban. Risultato opposto perché a essere opposto è stato l’approccio al match e la prestazione generale dei rossoblù: inconsistente e sciapida prima, gagliarda e frizzante poi.

L’artefice principale della rinascita è Davide Nicola, per tutti Didi, un nimignolo affettuoso che lo avvicina alla gente del Genoa e lo spoglia di quell’aurea da supereroe che talvolta ammanta i calciatori rendendoli irraggiungibili agli occhi dei tifosi. L’operato del tecnico valdese ha fatto rientrare l’allerta rossoblù che risuonava alta soprattutto a Natale, complice il preoccupante ultimo posto e l’emorragia di gol subiti che rendeva il Grifone una delle peggiori difese d’Europa. Lanterne rouge. Un mese per dare un’impronta di gioco (non spettacolare, stante l’emergenza, ma remunerativo), cinquanta giorni per risalire e accorciare la classifica fino a coinvolgere squadre che si credevano già salve.

Dall’Inter al Milan, tutto è cambiato in un battito di ciglia. Da Thiago Motta, inerme e rassegnato dentro l’area tecnica di San Siro, a Didi Nicola, un leone che ruggiva nel vuoto dello stadio milanese. Sono cambiate le espressioni e gli occhi dei giocatori, ora determinati e feroci, e lo spirito di gruppo, sano e compatto, che rende tutti titolari. Il Genoa funziona in campo e nello spogliatoio e le sensazioni che si percepiscono da fuori sono positive: la notizia più incoraggiante nel caso in cui la Serie A dovesse riprendere da dove si è fermata, a prescindere dalla formula.

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