Criscito: «Io spero che ci sia una doppia festa, per la serie A e la fine della mia carriera»

L'esterno del Genoa lo ha affermato in un'intervista a Telenord: «Ma sono concentrato sull'obiettivo di tutti che è quello di riportare il Genoa in massima serie»

Criscito Genoa
Mimmo Criscito (foto di Genoa CFC Tanopress)

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«Io spero che ci sia una doppia festa, in primis quella per la Serie A e poi anche quella per la fine della mia carriera. Ma sono concentrato sull’obiettivo di tutti che è quello di riportare il Genoa in massima serie». Ai microfoni del programma We Are Genoa su Telenord, Domenico Criscito ha espresso questo auspicio per la conclusione della sua carriera.

FUTURO – «Dopo il calcio giocato? Spero di diventare un grande allenatore, a me piace il campo e piace viverlo. So che la strada sarà lunga ma l’obiettivo è quello. Spero di avere delle soddisfazioni anche in un’avventura da allenatore».

INFORTUNI – «Le mie presenze? Sono contento di ciò che ho fatto. Ero andato via piangendo e quando sono tornato ero molto contento. E’ giusto che io finisca la carriera con il Genoa. Aver indossato questa maglia per tutto questo tempo mi rende orgoglioso».

ESORDIO COL GRIFONE – «Ricordo tutto, il Genoa era già retrocesso ma lo stadio era da Champions League. Ricordo che dopo la partita, tornato a casa, ho cantato tutta la notte i cori che avevo sentito dalla Gradinata Nord. Una serata fantastica. Quando ho visto esordire Accornero sono andato indietro di molti anni: spero che anche per lui ci sarà una carriera importante».

ZENIT E SPALLETTI – «Quando ho terminato il mio contratto con lo Zenit mi voleva l’Inter ma per me era giusto tornare al Genoa. Il Napoli di Spalletti? Stanno facendo un grande lavoro e sono contento per il Napoli perché dopo tanto tempo merita lo scudetto».

GASPERINI – «E’ stato un allenatore importantissimo, perché dopo un’esperienza negativa alla Juventus prese il telefono e mi chiamò al Genoa. Poi fu lui a spostarmi da difensore centrale a esterno di centrocampo. Ed è così secondo me che sono arrivato a giocarmi la Champions League e conquistare la Nazionale italiana. Allenatori? Ho preso tanto da tutti quelli che ho avuto».

GILARDINO – «Prima del suo arrivo non c’ero, non so che cosa succedeva. Ma una volta arrivato qui ho trovato un gruppo disponibile, un mix tra giovani ed esperti. E tutti camminiamo nella stessa direzione, verso la Serie A. Lo vogliamo fare per questa piazza, che con la Serie B non c’entra niente. La Serie B di oggi? Rispetto a quella del 2007-2008, ora c’è meno qualità. Ma trovi squadra molto organizzate che corrono e lasciano pochi spazi. Non è facile affrontarli. Le sorprese del campionato? In positivo il SudTirol. In negativo Benevento, Spal e Brescia, che a inizio anno lottavano per la promozione e ora occupano le ultime posizioni».

VOGLIACCO – «Ha 24 anni, è nel pieno della sua carriera e quest’anno sta facendo un campionato straordinario. A volte gli dico di stare calmo perché è agitato, ma ha qualità importanti».

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