CORRIERE DELLO SPORT – Preziosi: «Che faccio a Verona? Mando in campo sei Primavera?»

Il presidente del Genoa, intervistato dal direttore Ivan Zazzaroni, parla a tutto campo della questione Covid, partendo da Juventus-Napoli

Preziosi Onofri
Enrico Preziosi (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Intervista a tutto campo sul Covid nel calcio, rilasciata da Enrico Preziosi al direttore Ivan Zazzaroni nell’edizione odierna del Corriere dello Sport. Ecco i punti principali.

CONTINUARE IL CAMPIONATO – «Lo vorrei anch’io mi creda. Ho ancora 15 giocatori positivi, nessuno si è negativizzato e sono quasi tutti dei titolari. Non so proprio come potremo presentarci a Verona e con l’Inter. La positività di Ibra è durata 16 giorni, se i miei dovessero seguire i suoi tempi sarebbe un vero disastro. Che faccio? Mando in campo sei Primavera? E il valore sportivo della partita dove sarebbe? L’ultima disposizione della Lega prevede un solo jolly a fronte di 10 positività per squadra, ma così si rischiano tanti 0 a 3 e noi del Genoa finiamo in B senza passare dal via».

CRITICO VERSO DE LAURENTIIS – «Un momento. Lunedì scorso la sua amica Selvaggia (Lucarelli, nda) mi ha fatto un’intervista a Radio Capital dove ho detto che bisognava capire se l’intervento dell’Als fosse stato richiesto da qualcuno del Napoli oppure no. Mi rendo conto che le titolazioni devono essere sempre un po’ forti e pruriginose, ma insomma…Il fatto in sé non mi riguarda, peraltro, è materia della Procura federale. Resta inteso che mai mi sognerei di far intervenire la Asl. Da quello che mi raccontano e si sente dire, il Napoli rischia una penalizzazione».

RISPETTO PROTOCOLLO – «Non abbiamo avuto un solo positivo dalla ripartenza del campionato a tutto settembre. Il nostro centro è stato migliorato e sanificato, la palestra è praticamente in aperta campagna e abbiamo superato le ispezioni federali. Perin, il primo positivo, mi spiegò che aveva partecipato a un paio di cene, come le fa lei, le fanno tutti, porzioni di vita normale, probabilmente sarà partito da lì il contagio, come faccio a saperlo? Il rispetto del protocollo al Genoa, è esemplare, siamo meticolosi e responsabili».

DE LUCA AFFERMA: «IL PROTOCOLLO FIGC E’ UN ATTO PRIVATO E NON CONTA NIENTE» – «Un’affermazione molto grave. Il protocollo non è della Federcalcio, ma del Cts e del Ministero della Salute, ed è rigidissimo. Noi società abbiamo il dovere di attenerci scrupolosamente a quell’insieme di direttive. Al Genoa abbiamo subito uno schock, il focolaio ci ha destabilizzati, ma garantisco che siamo pronti a lottare per terminare la stagione nel modo più regolare possibile».

CALCIO – «Il calcio non mi ha fato dormire troppe notti e in questi diciotto anni ho bruciato almeno 200 milioni».

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