Correva l’anno 2020 iniziò l’era del Ballardini IV: il Genoa violò il campo dello Spezia

Il 23 dicembre il Grifone vinse 1-2 con reti di Destro e Criscito su rigore

Pandev Destro Genoa
Pandev e Destro faccia a faccia dopo il pareggio (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Affidato dall’inizio della stagione agonistica a Rolando «Rolly» Maran, il Genoa nella scorsa stagione agonistica si disimpegnò bene in Coppa Italia, sconfiggendo al “Luigi Ferraris” il Catanzaro per 2-1 e, in rimonta (che nei Derbies della Lanterna mancava da entrambe le parti dal 1995), la Sampdoria per 3-1, ma andò molto male in Campionato (dopo la netta vittoria casalinga all’esordio per 4-1 sul Crotone mise insieme quattro pareggi ed otto sconfitte, l’ultima delle quali contro i giallorossi sanniti al “Ciro Vigorito” di Benevento domenica 20 dicembre 2020 portò al licenziamento del tecnico trentino). Per salvare il Genoa da una situazione di grave difficoltà il presidente Enrico «the Joker» Preziosi decise di chiamare per la quarta volta Davide «zio Balla» Ballardini sr., che nelle precedenti tre occasioni, ad onta dei buoni risultati da lui sempre ottenuti, aveva confermato solamente nell’estate del 2018 ma poi licenziato dopo che aveva fatto registrare quattro vittorie e tre sconfitte nelle prime sette partite di Campionato. Il tecnico romagnolo ebbe solamente il lunedì e il martedì per preparare il derby regionale e il mercoledì mattina per effettuare la rifinitura (considerati il centinaio di chilometri che separa il campo di allenamento “Pio XII/Gianluca Signorini” di Genova-Pegli e lo stadio “Alberto Picco” di La Spezia e i problemi relativi al Covid-19, la società decise di viaggiare nel pomeriggio della partita con i pullman – che dovevano essere due per il «distanziamento sociale» dei calciatori e dei membri dello staff tecnico – alla volta della seconda città della Liguria).
Ballardini sr. decise di affidarsi alla «vecchia guardia», mettendo davanti a Mattia «Airone» Perin il serbo Ivan «Rado» Radovanović al centro della difesa (dove era stato provato nel precedente campionato dal tecnico brasiliano naturalizzato italiano Thiago Motta Santon Olivares) e di mettere alla sua destra Andrea «il Thuram bianco» Masiello e alla sua sinistra Domenico «Mimmo» Criscito, gli unici due «superstiti» della squadra vittoriosa per 2-1 in quello stadio venerdì 6 aprile 2007 nell’ultimo incontro di Campionato (valevole per la XXXIII giornata del Campionato di Serie B) tra le due formazioni, lo svizzero di origini kosovare Valon «il Guerriero» Behrami sul centro-sinistra della linea, composta da cinque giocatori, di centrocampo e il nordmacedone Goran «Pandevmonio» Pandev in appoggio a Mattia «Destructor» Destro jr. nel reparto d’attacco.
Le sorti dell’incontro si misero sùbito male per gli ospiti, visto che al 9’ con una «triangolazione» rasoterra partita da destra il pallone passò dal piede destro dell’argentino Nahuel Estévez Álvarez a quello del ghanese con cittadinanza italiana (è nato a Palermo) Emmanuel Quartsin Gyasi, sfuggito al controllo del tedesco Lennart Marten Quin Czyborra ed abile a far partire a quattro metri dalla linea di fondo un passaggio arretrato imparabilmente deviato con l’esterno sinistro dalla linea dell’area di porta dall’angolano con cittadinanza francese M’Bala «Dybala» Nzola, che aveva anticipato Radovanović, alle spalle di Perin. Il Genoa ebbe il merito di non demoralizzarsi e di reagire sùbito con due occasioni di Destro jr.: nella prima, all’11’, la «prima punta», su lancio lungo del «regista» croato Milan «Badalì» Badelj, «aggredì la profondità», riuscendo ad anticipare di testa l’estremo difensore dei padroni di casa Ivan Provedel, uscito fuori dall’area di rigore, e da posizione defilata sulla destra, ad undici metri dalla linea di fondo calciare con l’interno destro il pallone verso la porta, vedendoselo respingere di sinistro dal tedesco di origini francesi Julian Jeffrey Gaston «Jeff» Chabot; nella seconda, al 15’, servito con un rasoterra di destro dalla destra da Pandev, fu lesto a girare «di prima intenzione», sempre rasoterra di destro, il pallone nell’angolino destro basso, anticipando il tentativo di respinta con il piede sinistro di Luca Vignali e vanificando il tuffo di Provedel. Come era stato «spumeggiante» il primo terzo del primo tempo lo fu la seconda metà della ripresa, mentre nella parte centrale dell’incontro ci fu una sostanziale «stagnazione» (ci fu un tentativo dei padroni di casa al 22’ del primo tempo con Giulio «il Cigno» Maggiore, il cui tiro di interno destro da ventuno metri indirizzato nell’angolino basso destro venne bloccato con sicurezza da Perin).
Al 26’ della ripresa si verificò la «scena madre» dell’incontro, quando Behrami, servito da Pandev si incuneò in area di rigore per stramazzare al suolo dopo che il capitano degli spezzini Claudio Terzi aveva deliberatamente interrotto la sua corsa, sgambettandone la gamba sinistra con il tacco del piede destro. L’arbitro dell’incontro, l’imperiese Davide Massa, che seguiva l’azione da una decina di metri, essendo «impallato» nella visuale dalle terga dei due giocatori non valutò correttamente l’intervento falloso, facendo ampi cenni di proseguire il gioco ed interrompendolo solamente per ammonire per proteste Destro jr.. Per fortuna del Genoa e… della regolarità del Campionato venne richiamato dall’arbitro VAR Aleandro Di Paolo di Avezzano e, avendo visto l’azione al monitor, non poté far altro che assegnare la massima punizione al Genoa e mostrare il cartellino giallo a Terzi, che, in realtà, avrebbe meritato quello rosso, avendo interrotto un’azione con chiara occasione da rete con un intervento non diretto verso il pallone (Destro jr. ovviamente non ebbe la cancellazione dell’ammonizione, essendosi rivolto in termini irriguardosi, ma non volgari, al direttore di gara). Sul dischetto del calcio di rigore si presentò Criscito, che ebbe il vantaggio di non avere contro gli ululati e i fischi dei tifosi degli Aquilotti, che in condizioni normali avrebbero affollato la Curva Ferrovia, e la freddezza di angolare il suo tiro di interno sinistro nell’angolino basso destro in modo tale che Provedel, che si era tuffato dal lato giusto, non poté nemmeno sfiorare il pallone. Nei convulsi minuti finali, in cui i padroni di casa, avendo il loro tecnico, l’italiano nato in Germania Occidentale Vincenzo Italiano, fatto entrare Roberto Piccoli, si schierarono con quattro «punte», fu più il Genoa ad andare maggiormente vicino alla terza rete (al 36’ fiacca conclusione con la punta del piede destro dalla linea orizzontale dell’area di rigore di Destro jr., che aveva approfittato di una «torre» di Gianluca «lo Zlatan Ibrahimović italiano» Scamacca, probabilmente in fuorigioco – che, se rilevato dal VAR, avrebbe portato all’annullamento della rete – e di un’incertezza del croato Martin Erlić, facilmente bloccata a terra da Provedel e sciagurato contropiede «egoista», al 47’, di Scamacca, il quale, dopo aver vinto un duello di forza a metà campo con Estévez Álvarez su un rilancio di Badelj ed essersi involato per una quarantina di metri sulla «fascia» sinistra, sparò addosso a Provedel, fattoglisi incontro in uscita «bassa», il pallone, che avrebbe dovuto passare a destra al liberissimo Nicolò Rovella, che non avrebbe avuto difficoltà ad «insaccarlo» nella porta sguarnita) che lo Spezia a quella del pareggio (Paolo Bartolomei al 44’ con un diagonale di sinistro, il suo piede meno «educato», mandò il pallone di poco alto sulla traversa).

TABELLINO

La Spezia, mercoledì 23 dicembre 2020, Stadio “Alberto Picco”, ore 20,45 [XIV giornata del Campionato Italiano di Serie A 2020/2021]
Spezia-Genoa 1-2
Arbitro: Massa [Imperia]; Arbitro VAR: Di Paolo [Avezzano (AQ)]
Spettatori: Cento circa
Marcatori: nel 1° tempo Nzola (S) al 9’, Destro jr. (G) al 15’; nel 2° tempo Criscito (G) su rigore al 28’
Spezia (4-3-3): 92 Provedel; 69 Vignali, 28 Erlić, 22 Chabot (dal 1’’ del 2° T. : 19 Terzi), 5 Marchizza; 24 Estévez (dal 29’ del 2° T. : 16 Bartolomei), 8 M. Ricci (dal 38’ del 2° T. : 91 Piccoli), 25 Maggiore (dal 29’ del 2° T. : 27 Deiola); 11 Gyasi, 18 Nzola, 17 Farias (dal 15’ del 2° T. : 15 Mastinu). Allenatore: Italiano.
Genoa (3-5-2): 1 Perin; 55 A. Masiello, 21 Radovanović, 4 Criscito; 18 Ghiglione (dal 18’ del 2° T.: 77 Zappacosta), 8 Lerager, (dal 18’ del 2° T.: 16 Zajć), 47 Badelj, 11 Behrami (dal 29’ del 2° T.: 65 Rovella), 99 Czyborra; 23 Destro jr. (dal 38’ del 2° T.: 37 Pjaca), 19 Pandev (dal 29’ del 2° T.: 9 Scamacca). Allenatore: D. Ballardini sr..
Note: nell’incontro, che viene giocato, in base al DPCM di domenica 25 ottobre 2020, a porte chiuse per ragioni di sicurezza legate al Covid-19, il Genoa utilizza la terza maglia (blu con colletto rossa), calzoncini e calzettoni bianchi con striscia orizzontale rossoblù a metà; l’arbitro, dopo averlo negato ed aver ammonito Destro jr. per proteste, concede il rigore che, trasformato da Criscito, dà la vittoria al Genoa su segnalazione del VAR e dopo aver visionato al monitor l’azione; il Genoa non vinceva dalla I giornata di Campionato (successo casalingo per 4-1 contro il Crotone domenica 20 settembre 2020), dopo la quale aveva raccolto quattro pareggi ed otto sconfitte.

Stefano Massa
(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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