Correva l’anno 2019: il Genoa perse a Parma con gol dell’ex Kucka

I rossoblù persero 0-1 nell'unico incontro non domenicale di campionato disputato al Tardini

Kucka
Juraj Kucka in azione (da parmacalcio1913.com)

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Per una strana coincidenza dei sette incontri non domenicali di Campionato finora disputati tra Genoa e Parma sei si sono svolti a Genova (uno di lunedì, uno di martedì, uno di mercoledì e tre di sabato) ed uno solo – quello di sabato 9 marzo 2019 – a Parma, che si concluse con la vittoria per 1-0 dei padroni di casa e sarà oggetto di rievocazione in questa rubrica.

Le due squadre si erano presentate allo «scontro diretto» appaiate in classifica a 30 punti, in una condizione di relativa tranquillità, anche se il Genoa proveniva da sei incontri senza sconfitte (due vittorie – quella che si sarebbe rivelata decisiva per la salvezza, in ragione della «classifica avulsa degli scontri diretti» a parità di punti nella classifica finale, sull’Empoli per 3-1 in trasferta e quella per 2-1 sulla Lazio in casa – e quatto pareggi – sicuramente deludenti rispetto alle aspettative e per la qualità del gioco espresso quelli «a reti bianche» nei due incontri più recenti, disputati contro il ChievoVerona in trasferta e il Frosinone in casa, che erano le formazioni più deboli del Campionato), mentre il Parma aveva perso le ultime quattro partite in casa (0-2 contro la Roma, 2-3 contro la S.P.A.L., 0-1 contro l’Internazionale e 0-4 contro il Napoli). L’incontro venne giocato meglio dalla formazione ospite che da quella dei padroni di casa (giunta in quel Campionato di Serie A dopo tre promozioni consecutive, fatto mai prima e finora successivamente verificatosi nella storia del calcio italiano), che, però, ebbero le quattro occasioni da rete migliori e, avendone concretizzata una, si aggiudicarono i tre punti in palio.

Dopo due minuti dall’inizio dell’incontro, su rimessa laterale da sei metri dalla bandierina di destra del portoghese Pedro Miguel de Almeida Lopes Pereira «Pedro Pereira», deviata all’interno dell’area di rigore parmense di testa prima da Matteo «Twin Spark» Scozzarella e poi dal portoghese Bruno Eduardo Regufe Alves «Bruno Alves», il capitano degli ospiti Domenico «Mimmo» Criscito fece partire da ventitré metri un forte tiro di sinistro al volo, che al centro della porta venne parato «in due tempi» dal portiere dei Ducali, Luigi «Gigi» Sepe. Un altro tiro di sinistro – in diagonale – di un genoano, l’italo-brasiliano Daniel Sartori Bessa, servito dall’ivoriano Christian Michael «la Gazzella» Kouamé Kouakou, andò sul fondo tre minuti dopo a un metro dal palo sinistro. Al 25’, sfruttando un traversone dalla «tre quarti di destra» di Luca Siligardi, il terzino sinistro dei padroni di casa Federico «Whisky» Dimarco con un tiro mancino al volo da distanza ravvicinata impegnò l’esordiente portiere brasiliano con passaporto italiano (stanti le origini delle famiglie paterna – emiliana, proprie del Parmigiano – e materna – venete –) Jandrei Chitolina Alves «Jandrei», che sostituiva l’influenzato romeno Ionut Andrei Radu, in una non facile deviazione sul fondo. Al 38’, su calcio di punizione di Scozzarella proveniente dalla destra, il centravanti parmense Roberto «Bobby English» Inglese stoppò «in un fazzoletto» il pallone di destro, eludendo le marcature ravvicinate di «Pedro Pereira» e dell’argentino Cristian Gabriel «el Cuti» Romero e fece partire in giravolta volante un diagonale di sinistro a cinque metri dalla porta, mandando il pallone sul fondo a un metro dal palo sinistro.

Una sorta di «remake in chiave rossoblù» dell’ultima azione significativa del primo tempo si ebbe al 18’ della ripresa, quando un cross dalla «tre quarti» di destra di «Pedro Pereira», venne girato di testa da Arnaldo Antonio «Tonny» Sanabria Ayala per favorire la deviazione aerea del compagno di reparto offensivo Kouamé Kouakou, prevenuta ai limiti dell’area di porta da un intervento con il pugno sinistro di Sepe, su cui si avventò l’attaccante paraguayano, che, tre metri più indietro di Inglese ed usando il piede destro per colpire il pallone, lo mandò almeno un metro sopra la traversa. Un’azione d’attacco simile venne orchestrata quattro minuti più tardi dal Genoa con un cross dalla «tre quarti» di destra del serbo Darko «Razo-vić» Lazović verso il «secondo palo» che fu girato di nuca all’indietro da Sanabria Ayala per il danese Lukas Lerager, la cui conclusione in diagonale di destro di controbalzo da sette metri terminò a lato del palo sinistro di tre metri. Al 23’ ancora un colpo di testa di Sanabria Ayala, quella volta su un cross dalla sinistra, effettuato da Criscito, con finalità realizzativa fece correre un brivido sulle schiene dei tifosi locali, visto che andò vicinissimo dall’insaccarsi. Al 32’, non avendo il signor Juan Luca Sacchi di Macerata voluto ascoltare le vibranti proteste dei giocatori del Genoa, che giustamente reclamavano il rinvio dalla própria area di porta, essendo stato toccato il pallone per l’ultima volta prima di terminare sul fondo da Inglese anziché dal difensore centrale sinistro dei rossoblù, il bosniaco Erwin «Zuka» Zukanović, come aveva erroneamente ravvisato l’arbitro, ci fu la «scena madre» dell’incontro: sul calcio d’angolo battuto dalla sinistra da Dimarco, a sei metri dalla porta, sul «secondo palo» svettò lo slovacco Jurai «Kuco» Kucka, il cui colpo di testa schiacciato venne deviato dalla mano destra di «Jandrei» contro la traversa, favorendo il colpo di testa da un metro di Luca Rigoni I jr., che, colto in controtempo, mandò contro il palo sinistro il pallone, che subito dopo venne scaraventato sotto la traversa da due metri da Kucka, il quale, essendo rimasto molto legato all’ambiente genoano (al punto da attardarsi nei saluti durante i preliminari dell’incontro e conseguentemente non comparire nella fotografia di squadra!), di cui aveva fatto parte dal gennaio del 2011 al maggio del 2015, non esultò per la rete segnata. A quel punto l’allenatore del Genoa, Claudio Cesare Prandelli, si giocò «il tutto per tutto», facendo entrare in campo al 36’ il nord-macedone Goran «Pandevmonio» Pandev e al 40’ l’italo-peruviano Gianluca «sir William» Lapadula e conseguentemente finendo l’incontro con quattro «punte». Il Genoa ebbe solamente due occasioni da rete potenziali con due conclusioni di destro dalla sinistra – un calcio di punizione «a foglia morta» da ventidue metri – di Lazović al 40’ e di Kouamé Kouakou, che si era accentrato dopo aver ricevuto in posizione defilata il pallone, che poi scaglò di poco soptra la traversa, al 48’, inframmezzate da quella clamorosamente sprecata al 47’ dall’ala sinistra ivoriana dei padroni di casa Gervais Lombe Yao Kouassi «Gervinho», che, partita dalla sua metà campo sul lancio in profondità del francese Jonathan Ludovic «Speedy Gonzales» Biabiany ed involatasi sulla destra con la sua proverbiale velocità (ribadita dal soprannome «la Freccia nera»), invece di passare il pallone a Rigoni I jr. perché lo spedisse in porta, scelse la soluzione «egoista» di dribblare «Jandrei», finendo per concludere con un tiro di destro da posizione defilata a sei metri dalla linea di fondo, che mandò il pallone a mezzo metro dal palo sinistro.

TABELLINO

Parma, sabato 9 marzo 2019, Stadio “Ennio Tardini”, ore 18,00

Parma-Genoa 1-0 [Anticipo della XXVII giornata del Campionato Italiano di Serie A 2018/2019]

Arbitro: Sacchi [Macerata]; arbitro VAR: Mariani [Aprilia (Roma)]

Spettatori: Quindicimila circa

Marcatore: nel 2° tempo al 32’ Kucka

Parma (4-3-3): 55 Sepe; 21 Iacoponi, 28 Gagliolo, 3 Dimarco(dal 39’ del 2° T.: 95 A. Bastoni); 32 L. Rigoni I jr., 23 Scozzarella (dal 26’ del 2° T.: 77 Biabiany), 87 Kucka; 26 Siligardi (dal 41’ del 2° T.: 13 Sierralta), 45 Inglese, 27 Gervinho. Allenatore: D’Aversa.

Genoa (4-3-3): 93 Jandrei; 32 Pedro Pereira (dal 41’ del 2° T.: 10 Lapadula), 17 C. G. Romero, 87 Zukanović, 4 Criscito; 8 Lerager, 21 Radovanović (dal 36’ del 2° T.: 19 Pandev), 24 Bessa (dal 29’ del 2° T.: 18 Rólon); 22 Lazović, 9 Sanabria, 11 Kouamé. Allenatore: Prandelli.

Note: mille tifosi circa al seguito del Genoa; con riferimento polemico a uno striscione ironico esposto nel 2015 (anno della retrocessione in Serie B del Parma e del suo fallimento, che lo aveva costretto a ripartire dalla Serie D) dai tifosi rossoblù, quelli del Parma nella loro Gradinata, intitolata a Bagnaresi, supporter dei biancoscudati tragicamente scomparso nel 2008, espongono nel 2° T il doppio striscione IL VOSTRO “BUON VIAGGIO!” BENE CI HA PORTATO; FATECI UN ALTRO STRISCIONE, CHE VINCIAMO IL CAMPIONATO! Kucka (P), avendo militato nel Genoa dal 2011 al 2015, non esulta per rispetto nei confronti della sua ex squadra e dei tifosi rossoblù dopo aver segnato la rete; il Parma aveva perso i precedenti quattro incontri casalinghi (0-2 con la Roma, 2-3 con la S.P.A.L., 0-1 con l’Inter e 0-4 con il Napoli).

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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