Correva l’anno 2018: il Genoa superò l’Empoli in una partita giocata nel dolore per la Tragedia di Ponte Morandi

Il 14 agosto 2018 crollò il viadotto autostradale. Il 26 agosto si giocò la gara con tre debuttanti stranieri in Serie A in gol: vittoria del Grifone 2-1

Piatek Kouamé Genoa Empoli
Piatek e Kouamé (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il campionato 2018/2019 del Genoa, incominciato con una settimana di ritardo per il rinvio dell’incontro esterno contro il Milan (poi perso 1-2 mercoledì 1° novembre 2018 per una rete nel recupero di Alessio «Tempesta solare» Romagnoli) al “Giuseppe Meazza a causa della Tragedia di Ponte Morandi di martedì 14 agosto 2018, in cui quarantatré persone avevano perso la vita per il crollo del viadotto, durò esattamente nove mesi, quelli che separarono le domeniche 26 di agosto e di maggio. Per quanto i tifosi rossoblù avessero visto la propria squadra coinvolta nella lotta per la salvezza nei due precedenti campionati, pochi avrebbero pensato che quella vittoria interna per 2-1 sull’Empoli sarebbe stata per il Genoa, in quello che di fatto era il suo esordio in Campionato, decisiva per la conquista della salvezza ed avrebbe condannato gli avversari, vittoriosi in casa sette giorni prima per 2-0 contro il Cagliari, alla retrocessione in Serie B (essendo terminate a 38 punti in classifica le due squadre vennero «discriminate» dalla «classifica avulsa negli scontri diretti», che «sorrise» alla compagine rossoblù, vittoriosa in entrambi gli incontri, essendosi imposta anche al ritorno – per 3-1 – al “Carlo Castellani”). In questo senso, si può sportivamente ammettere che una «svista» arbitrale (doppia, in quanto non rilevata nemmeno dall’arbitro VAR, il signor Luca Banti di Livorno) ebbe un’importanza capitale nella soprammenzionata questione: al 6’, il capitano del Genoa, a cui aveva fatto ritorno dopo sette stagioni agonistiche allo Zenit San Pietroburgo, Domenico «Mimmo» Criscito, che, fermato dai postumi di un incidente domestico nella partita di Coppa Italia con il Lecce di quindici giorni prima (dopo aver assistito a quell’incontro si era concesso con la famiglia due giorni di vacanza a Parigi, al ritorno dalla quale era transitato con la propria autovettura sul viadotto pochi minuti prima che crollasse), faceva il suo quarto esordio – come gli altri tre vittorioso – con la maglia del Genoa (i precedenti erano stati sabato 7 giugno 2003, quando era entrato, sedicenne, in campo al 37’ della ripresa al posto di Diego Colurcio in Genoa-Cosenza 3-0; il secondo e il terzo, quando era in prestito dalla Juventus, nella cui prima squadra militò nel secondo semestre del 2007, in Genoa-Spezia 3-2 – di Coppa Italia – di sabato 19 agosto 2006 e in Lazio-Genoa 1-2 di domenica 13 gennaio 2008), batté sul settore di sinistra, in cui operava, poco oltre la metà campo un calcio di punizione, facendo prima cadere il pallone dalle mani per posizionarlo a terra e poi, non aspettando che si fermasse, calciandolo sul piccolo rimbalzo che aveva avuto sul terreno di gioco. L’infrazione al regolamento, che, qualora fosse stata rilevata, avrebbe portato alla ripetizione del calcio di punizione, non diede un significativo vantaggio alla squadra che la commise, visto che, il laterale sinistro rossoblù corricchiò «palla al piede» indisturbato per una trentina di metri, dopo aver «scambiato» la sfera con lo svedese Oscar Carl Niclas Hiljemark, e la mise a sedici metri dalla linea di fondo al centro dell’area di rigore, dove in posizione centrale a sette metri dalla porta l’altrettanto indisturbato polacco Krzysztof «il Pistolero» Piatek (a cui non era stata assegnata dalla difesa empolese la necessaria sorveglianza, nonostante il «poker» che aveva rifilato in Coppa Italia alla compagine salentina) lo girò in porta con una «volée» rasoterra di piatto destro, alla quale, ancorché fosse centrale e non potente, l’estremo difensore degli ospiti, Pietro «Piero» Terracciano, vanamente proteso in tuffo, non ebbe il tempo di opporsi. Cinque minuti dopo l’Empoli andò vicinissimo al pareggio con un calcio di punizione da venticinque metri «a foglia morta» dello sloveno Miha Zajć, che, pur trovandosi defilato sulla destra, in posizione quasi perpendicolare all’incrocio della riga orizzontale con quella verticale dall’area di porta, utilizzò il piede destro, cioè il suo più «educato», ancorché il meno indicato per quella porzione di campo: la traiettoria ad effetto del pallone da lui calciato, inizialmente divergente e poi convergente nei confronti della porta difesa da Federico «Tarzan» Marchetti, che aveva solamente accennato un movimento alla sua sinistra, andò a farne colpire l’incrocio sinistro dei pali. Al 17’ una «verticalizzazione» rasoterra di circa trentacinque metri di Criscito sulla sinistra, venne «capitalizzata» dall’ivoriano Christian Michael Kouakou «la Gazzella» Kouamé (che curiosamente sarebbe andato in rete allo stesso minuto nella partita di ritorno, in cui aprì le marcature), che con un potente scatto «mortificò» la «diagonale» dell’argentino Matias Agustin Silvestre e «trafisse» da posizione defilatissima a otto metri dalla linea di fondo con un «chirurgico» diagonale di interno sinistro Terracciano, che gli aveva «coperto» quasi tutto lo «specchio» della porta, mandando il pallone nell’angolino basso sinistro, dando il 2-0 al Genoa e la soddisfazione al proprio capitano di aver «confezionato» il secondo «assist» di giornata.
La ripresa fu segnata da una netta «supremazia territoriale» dell’Empoli (la formazione toscana ebbe alla fine dell’incontro i due terzi del possesso del pallone), che, però, produsse solamente tre occasioni da rete: al 6’, quando un’insistita azione sulla destra, partita da una «verticalizzazione» dalla «tre quarti» di Giovanni Di Lorenzo, proseguita con due tentativi di destro di Francesco «Ciccio» Caputo e Antonino «il Condor» La Gumina, rispettivamente ribattuti dal bosniaco Erwin «Zuka» Zukanović e dall’argentino Nicolás Federico «el Flaco» Spolli, venne conclusa da un tiro, anch’esso di destro, di Zajć da tredici metri, che sarebbe stato innocuo, se non fosse incocciato sul menisco esterno destro del difensore sudamericano, che fece impennare la traiettoria del pallone, costringendo Marchetti, prontamente volato sulla sua destra con il braccio destro obliquamente proteso in alto, a una «miracolosa» deviazione della sfera sul palo destro, con il serbo Darko «Razo-vić» Lazović pronto ad allontanarla; al 45’ con un tiro di interno destro da posizione defilata sulla sinistra, a ventidue metri dalla linea di fondo, del bosniaco Rade «Dera» Krunić, che venne deviato a pugni chiusi sul fondo da Marchetti, tuffatosi vicino al palo destro; al 48’ – troppo tardi, visto che c’era solo più un minuto da giocare, per rimettere in discussione l’esito dell’incontro – con la rete dello slovacco Samuel Mráz, entrato in campo al posto di La Gumina da sedici minuti (e conseguentemente in quella partita in cui segnarono solamente esordienti stranieri nel massimo campionato italiano più «precoce» di Kouamé per un minuto e meno di Piatek per dieci), abile, su un «assist» rasoterra che dalla destra – a venti metri dalla linea di fondo – Di Lorenzo aveva «disegnato» con il «goniometro», nell’unico metro quadro in cui non riuscirono ad intervenire in spaccata Davide «Biro» Biraschi e in «uscita bassa» Marchetti, a mettere in porta il pallone con un tocco di interno destro da cinque metri.

TABELLINO
Genova, domenica 26 agosto 2018, Stadio “Luigi Ferraris”, ore 20,30
Genoa-Empoli 2-1 [II giornata del Campionato Italiano 2018/2019]
Arbitro: Marinelli [Tivoli (ROMA)]; Arbitro VAR: Banti [Livorno]
Spettatori: 19500 circa
Marcatori: nel 1° tempo al 6’ Piatek (G), al 17’ Kouamé (G); nel 2° tempo al 48’ Mráz (E)
Genoa (3-4-1-2): 1 F. Marchetti; 14 Biraschi, 2 Spolli, 87 Zukanović, 22 Lazović (dal 27’ del 2° T.: 3 Günter), 8 Rómulo, 88 Hiljemark (dal 36’ del 2° T.: 24 Bessa), 4 Criscito; 19 Pandev (dal 9’ del 2° T.: 15 Mazzitelli); 11 Kouamè, 9 Piatek. Allenatore: Davide Ballardini sr..
Empoli (4-3-1-2): 21 Terracciano; 2 Di Lorenzo, 26 Silvestre, 32 Rasmussen, 13 L. Antonelli jr.; 33 Krunić, 28 Capezzi, 18 Acquah (dal 27’ del 2° T.: 10 Bennacer); 6 Zaić (dal 39’ del 2° T.: 8 Traoré); 20 La Gumina (dal 32’ del 2° T.: 66 Mráz), 11 Caputo. Allenatore: Aurelio Andreazzoli.
Note: in memoria della tragedia del crollo martedì 14 agosto 2019 del viadotto autostradale genovese Ponte Morandi, che ha provocato quarantatré morti, viene osservato un minuto di raccoglimento, il Genoa gioca con un nastrino nero sul lato rosso della maglia, a cui viene tolto lo sponsor, l’Empoli con il lutto al braccio (entrambe le squadre entrano in campo con sopra le maglie da gioco quelle con il logo delle due parti del viadotto spezzato unite da un cuore e la scritta GENOVA NEL CUORE) e le due tifoserie si astengono fino al 43’ del 1° T., quando riprendono dopo un applauso durato un minuto, mentre sono comparsi sui tabelloni luminosi i nomi e i cognomi delle vittime, da incitamenti, cori e sventolii di bandiere; vengono esposti nello stadio vari striscioni dedicati al luttuoso evento: in Gradinata Nord, ai piedi della quale prima dell’inizio dell’incontro vengono deposti dal GENOA CLUB PORTUALI VOLTRI, che porta uno striscione con la scritta CIAO, ANDRE! e una fotografia che lo ritrae con la maglia del Genoa e il figlio sulle spalle, cinque mazzi di fiori a ricordo del tifoso rossoblù Cerulli (il cui figlio undicenne entra in campo con il capitano del Genoa, Criscito, scampato per pochi minuti alla tragedia, essendo transitato alla guida della propria autovettura con la sua famiglia a bordo sul viadotto poco prima del crollo), che, prima di morire nella tragedia, lavorava nel Porto di Genova, due complementari – il primo con scritte rosse e l’altro con scritte blu – IN SILENZIO PER TE, FERITA 43 VOLTE AL CUORE, e RIALZATI, SUPERBA, E TORNA AL TUO SPLENDORE! e altri due GRAZIE DELLA SOLIDARIETÀ ALLA NOSTRA CITTÀ; COME I POMPIERI È L’ITALIA CHE VOGLIAMO; nei Distinti POCHI METRI HANNO SEPARATO LA VITA DALLA MORTE: ORA GENOVA PIANGE, MA SI RIALZERÀ PIÙ FORTE (firmato dall’ASSOCIAZIONE CLUBS GENOANI) e ALLUVIONE-TORRE PILOTI-PONTE: BASTA FUNERALI!!!; nel Settore 6, che ospita i tifosi della squadra ospite, VERITÀ E GIUSTIZIA PER GENOVA!); altri striscioni, dedicati ad altre tematiche, vengono esposti in Gradinata Nord (ANCHE SE VI CREDETE ASSOLTI, SIETE LO STESSO COINVOLTI 09-08-2018 e, a ricordo dei tifosi Natale e Montaldo, deceduti nel 2013 e nel 2014., DA 15 ANNI TRAMANDIAMO LA TUA STORIA: LO ZIO VIVE NELL’URLO DELLA NORD e ILTUO RICORDO NON SI CANCELLA: ROGER, BRILLA ANCORA LA TUA STELLA!)

Stefano Massa
(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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