Correva l’anno 2017: il Genoa di Jurić conquistò la salvezza superando il Torino

I rossoblù si imposero 2-1 con gol di Rigoni e Simeone: per i granata segnò Ljaijć

Simeone contro Morettii (Foto Paolo Rattini/Getty Images)

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Il Campionato di Serie A 2016/2017 fu il primo dei sei – compreso quello in corso – consecutivi in cui il Genoa venne coinvolto nella lotta per evitare la retrocessione in Serie B. La guida tecnica della compagine rossoblù, dopo l’addio di Gian Piero «Gasp» Gasperini, passato all’Atalanta, era stata affidata al croato Ivan «il Pirata» Jurić, che, dopo essere stato esonerato a seguito della disfatta (0-5) a Pescara di domenica 19 febbraio 2017, aveva nuovamente assunto le funzioni di allenatore dopo il breve «interregno» di Andrea «Mandorla» Mandorlini sr., che nelle sei partite della sua gestione aveva raccolto – in ordine cronologico – un pareggio, una vittoria e quattro sconfitte. Il Genoa dello «Jurić-bis» aveva «zoppicato» parecchio (pareggio per 2-2 contro la Lazio e sconfitta in rimonta per 1-2 contro il ChievoVerona al “Luigi Ferraris”, sconfitte esterne contro la capolista Juventus per 0-4 e contro l’ormai retrocesso Città di Palermo per 0-1 inframmezzate da una «miracolosa» vittoria interna per 1-0 contro l’Internazionale) e si era presentato alla partita interna contro i granata con gli «spettri» della «vendetta» torinista del 2-3 subìto dalla compagine piemontese «tra le mura amiche» alla penultima giornata (cioè lo stesso turno di campionato) otto anni prima, che aveva di fatto condannato il glorioso sodalizio alla sua quinta – e finora ultima – discesa nella serie cadetta, e dell’incontro all’ultima giornata in casa della Roma alla ricerca della qualificazione diretta alla Champions League in occasione dell’addio al calcio del suo leggendario capitano Francesco «er Pupone» Totti. Per essere certo della salvezza il Genoa, in vantaggio negli scontri diretti sia con l’Empoli (quartultimo con un punto in meno) sia con il Crotone (terzultimo con due punti in meno), doveva vincere la partita, qualora i «pitagorici» avessero violato il terreno della Juventus (i bianconeri che con la vittoria avrebbero conquistato il loro trentatreesimo Scudetto – il sesto consecutivo –, si imposero per 3-0), o almeno pareggiare in caso di loro sconfitta.
Quella che è finora l’ultima vittoria (nei successivi dieci incontri ufficiali solamente due pareggi esterni «a reti bianche» ed otto sconfitte, una delle quali subìta a Torino in Coppa Italia dopo i calci di rigore) ottenuta dal Genoa contro il Torino venne costruita da una squadra conscia dei suoi limiti e, con il supporto di un grande tifo del Popolo Rossoblù, scesa in campo con grandi concentrazione e coesione tra gli uomini schierati inizialmente e nel corso della partita da Jurić. Il caldo soffocante e le minori motivazioni degli avversari, che al termine dell’incontro vennero tenuti a rapporto per un’ora e mezza dal loro allenatore, il serbo (nazionalità del padre) Siniša «il Sergente» Mihajlović, nato a Vukovar, in Croazia (nazione della madre), città situata al confine con la Bosnia-Erzegovina, favorirono l’esito positivo per i padroni di casa di quella partita, la ricostruzione delle cui azioni più significative si può limitare alla descrizione delle reti.

Juric
Ivan Juric (da Genoacfc.it)

Il risultato venne sbloccato al 31’ del primo tempo da una deviazione di interno destro al volo a una decina di centimetri dalla linea di porta vicino al palo sinistro di Luca Rigoni I jr., non adeguatamente sorvegliato dalla difesa granata e tenuto in gioco dalla spalla sinistra del centravanti degli ospiti Andrea «il Gallo» Belotti, che capitalizzò, anticipando il tentativo di parata o respinta dell’estremo difensore inglese Charles Joseph John «Joe» Hart, un calcio di punizione battuto dalla destra di sinistro dal portoghese Miguel Luís Pinto Veloso «Miguel Veloso» a quattro metri dalla linea laterale e a sei dalla linea di fondo.
Al 9’ della ripresa giunse il raddoppio genoano con un tocco con il tacco destro dell’argentino Giovanni Pablo «el Cholito» Simeone jr. Baldini da distanza grosso modo uguale a quella della prima rete rossoblù, favorito da un «pasticcio» difensivo dei granata, il cui portiere aveva respinto in tuffo con la mano destra il pallone contro la schiena di Emiliano «la birra» Moretti su un traversone dalla destra – da distanza ravvicinata – del serbo Darko «Razo-vić» Lazović, un cui connazionale, Adem «il Kakà serbo» Ljajić, grazie a un calcio di punizione battuto con l’interno destro, al 43’, da ventisei metri e al pallone infilatosi beffardamente in porta alla sinistra dello spiazzato portiere Eugenio «il pararigori» Lamanna, dopo essere «carambolato» sulla spalla sinistra di «Miguel Veloso», posizionato in barriera, accorciò le distanze con i padroni di casa.

TABELLINO
Genova, domenica 21 maggio 2017, Stadio “Luigi Ferraris”, ore 15,00 [XXXVII giornata del Campionato Italiano di Serie A 2016/2017]
Genoa-Torino 2-1
Spettatori: 26mila circa
Arbitro: Guida [Torre Annunziata (NA)]
Marcatori: nel 1° tempo al 31’ L. Rigoni I jr. (G); nel 2° tempo al 9’ Simeone jr. (G), al 43’ Ljaijć
Genoa (4-4-1-1): 23 Lamanna; 14 Biraschi (dal 31’ del 2° T.: 10 Ntcham), 8 Burdisso I, 3 Gentiletti, 93 Laxalt; 22 Lazović, 4 Cofie, 44 Miguel Veloso, 11 Palladino; 30 L. Rigoni I jr. (dal 18’ del 1° T.: 24 Muñoz); 9 Simeone jr. (dal 14’ del 2° T.: 27 Pandev). Allenatore: I. Jurić.
Torino (4-2-3-1): 21 Hart; 29 De Silvestri, 13 Rossettini, 24 E. Moretti, 26 Avelar; 6 Acquah (dal 16’ del 2° T.: 11 Maxi Lopez), 8 Baselli (dal 17’ del 1° T.: 25 Lukić); 19 Iturbe (dal 23’ del 2° T.: 14 Iago Falque), 31 Boyé; 9 Belotti. Allenatore: Mihailović.
Note: in Gradinata Nord compare lo striscione SMERALDA VIVE, nel Settore 6 CHI CONTA STA CON I GENOANI, in Gradinata Sud RESILIENZA ROSSOBLÙ; al 9’ del 2° T. Simeone jr. (G) segna con il tacco destro la rete del 2-0; al 43’ del 2° T. sul calcio di punizione da 26 metri di Ljaijć (T) che fissa il risultato sul 2-1 c’è una deviazione determinante con la schiena di Miguel Veloso (G), che cambia l’originaria traiettoria del tiro, spiazzando Lamanna (G).

Stefano Massa
(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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