Correva l’anno 2014: il Genoa servì il poker ad Udine con due “eurogoal” di Marchese e Kucka

Il Grifone superò l’Udinese nella partita scenograficamente più vicina a quella di stasera: alcuni settori dello stadio erano in ricostruzione

Giovanni Marchese (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

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Domenica 2 novembre 2014, a distanza di quattro giorni dalla vittoria casalinga in extremis per 1-0 – con rete di Luca «le ali della libertà» Antonini – sulla Juventus, il Genoa ha ottenuto quello che finora è il suo ultimo successo ad Udine, in uno stadio che aveva due settori – la Curva Nord e i Distinti – in ricostruzione (si stavano realizzando i lavori per la costruzione della “Dacia Arena”) e, quindi, inagibili al pubblico (soprattutto per i telespettatori l’aspetto dell’impianto calcistico friulano non era molto diverso da quello che si potrà cogliere oggi nell’incontro che si giocherà «a porte chiuse» per impedire la diffusione del contagio del Coronavirus).

La partita iniziò nel peggiore dei modi per il Genoa, che dopo soli ventitré secondi di gioco si vide trafitto dal «bomber» dei bianconeri Antonio «Totò» Di Natale, che trasformò con un diagonale di destro una sorta di «rigore in movimento» – pochi centimetri prima del dischetto da cui si calciano le massime punizioni – favorito da un pallone perso da Stefano Sturaro e recapitatogli con un passaggio smarcante in profondità dal greco Panagiotis Georgios Kone. Gli uomini di Gian Piero «Gasp» Gasperini reagirono, riportandosi in parità al 21’ con un «eurogoal» di Giovanni «Don Giovanni» Marchese (meraviglioso diagonale di controbalzo eseguito da venti metri circa con il collo del piede sinistro dal difensore centrale di sinistra nissese del Genoa, nei suoi tre anni di militanza rossoblù all’unica segnatura, che quel giorno avrebbe «rischiato» di venir replicata allo scadere del primo tempo, sugli sviluppi di un’azione da calcio d’angolo, con una girata di destro da circa sei metri deviata dal difensore centrale destro delle «Zebrette», il francese Thomas Herteaux, a pochi centimetri dal palo destro) e passando in vantaggio al 24’ al termine di una rocambolesca azione (avventato retropassaggio di petto del portoghese Bruno Miguel Borges Fernandes «Bruno Fernandes» al portiere su cui si inserì con un tocco di destro il laterale di destra del centrocampo rossoblù, il brasiliano Edenilson Andrade dos Santos «Edenilson», che con una puntata di destro mandò il pallone a sbattere contro il menisco interno destro dell’estremo difensore dell’Udinese, il greco Orestis Karnezis, con la sfera che passò parallelamente davanti alla porta prima che con una giravolta a tre metri dalla linea lo spagnolo Iago Falqué Silva «Iago Falque» la spedisse nell’angolino destro, tirandola inavvertitamente con il piede sinistro contro il suo tallone destro). A tre minuti dalla fine del primo tempo, smarcato da un’illuminante «verticalizzazione» di Di Natale, il terzino destro svizzero Silvan Widmer, da posizione defilata sulla destra a sette metri circa dalla linea di fondo, fece partire un angolatissimo diagonale rasoterra di interno destro che, solo sfiorato dal piede destro del portiere Mattia «Airone» Perin, riportò in parità i padroni di casa.

Nella ripresa con una pronta girata rasoterra di destro al volo, su passaggio dalla destra di Andrade dos Santos «Edenilson» sfuggito al controllo di destro dell’argentino Diego «el Monito» Perotti Almeira, del centravanti Alessandro «il Dandy» Matri, che si infilò nell’angolino sinistro, all’8’, e con un potentissimo diagonale di interno destro da circa diciannove metri dello slovacco Juraj «Kuco» Kucka (subentrato da diciassette minuti a Leandro Greco ed autore del secondo «eurogoal» di quel giorno), con il pallone che prima di entrare vicino al palo destro picchiò contro la parte inferiore della traversa, al 42’, il Genoa si assicurò dopo i successi «corsari» per 2-1 nel mese di ottobre a Parma contro i ducali domenica 5 e a Verona contro i clivensi domenica 26, la terza vittoria assoluta e consecutiva in quel brillante Campionato, concluso con la terza miglior prestazione del Secondo Dopoguerra (il sesto posto assoluto, superato solamente dal quarto posto assoluto del 1990/1991 e dal quarto posto in coabitazione con la Fiorentina, «declassato» a quinto per peggior posizione nella «classifica avulsa degli scontri diretti» rispetto alla compagine viola, nel 2008/2009).

TABELLINO

Udine, domenica 2 novembre 2014, “Stadio del Friuli”, ore 15,00

Udinese-Genoa 2-4 [X giornata del Campionato Italiano di Serie A 2013/2014]

Arbitro: Irrati [Pistoia]

Spettatori: Novemila circa

Marcatori: nel 1° tempo al 23’’ Di Natale (U), al 21’ Marchese (G), al 24’ Iago Falque (G), al 40’ Widmer; nel 2° tempo all’8’ Matri (G), al 42’ Kucka (G)

Udinese (4-4-2): 31 Karnezis; 27 Widmer, 75 Heurteaux, 5 Danilo Larangeira, 89 Piris; 33 Kone (dal 19’ del 2° T.: 95 Evangelista), 6 Allan (dal 33’ del 2° T.: 24 Muriel), 19 Guilherme, 8 Bruno Fernandes (dal 1’’ del 2° T.: 7 Badu); 77 Therau, 10 Di Natale. Allenatore: Stramaccioni.

Genoa (3-4-3): 1 Perin; 14 Roncaglia, 4 De Maio, 15 Marchese; 21 Edenilson, 69 Sturaro, 19 L. Greco (dal 25’ del 2° T.: 33 Kucka), 3 Antonini (dal 13’ del 2° T.: 13 L. Antonelli jr.); 24 Falque, 32 Matri, 10 D. Perotti (dal 13’ del 2° T.: 91 Bertolacci). Allenatore: Gasperini.

Note: i tifosi dell’Udinese mettono in vendita bandierine bianconere per raccogliere soldi per gli alluvionati di Genova di giovedì 9 e venerdì 10 ottobre 2014 e consegnano a una delegazione di quelli rossoblù scatoloni con materiale da loro donato. Duecento tifosi circa al seguito del Genoa. Marchese segna la rete dell’1-1 con un tiro da 20 metri circa. Sul tiro di Widmer che dà il provvisorio 2-2 all’Udinese Perin sfiora il pallone con il piede destro senza mutarne l’originaria traiettoria.

Stefano Massa

(membro del Comitato Storico Scientifico del Museo della Storia del Genoa)

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