Correva l’anno 2012: l’unico “lunch-match” tra Udinese e Genoa terminò con il solo 0-0 registrato finora in Friuli

Tre occasioni per i rossoblù con Kucka, Borriello e Anselmo

Frey
Sebastien Frey (dalla sua pagina Facebook)

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Ante scriptum: ho ricevuto una telefonata dall’amico Marco Colla, il quale mi ha detto di aver letto domenica scorsa il mio articolo relativo all’incontro del 15 settembre 1963, che iniziava così: La prima partita in notturna (il redattore dell’articolo ipotizza, senza esserne certo, che sia anche la prima in assoluto a livello di Campionato dei rossoblù) tra Genoa e Roma venne stravinta per 3-0.
Colla, che ringrazio molto della precisazione, mi ha riferito che quella fu la prima partita di Campionato in assoluto disputata in notturna al “Luigi Ferraris”, ma che – come confermato da “La Gazzetta dello Sport” dell’epoca – il Genoa aveva già giocato una volta sotto la luce artificiale dei riflettori di uno stadio, per la precisione al “Comunale” di Torino nell’anticipo (iniziato alle ore 21,30 di sabato 6 giugno 1959 e perso 3-4 contro la Juventus) dell’ultima giornata del Campionato 1958/1959. Ad onor del vero, io, che sono nato tre anni dopo, avevo avuto, sulla base di qualche reminiscenza fotografica, il sospetto, ma poi, dopo essere andato a vedere sul sito www.myjuve.it (a cui consiglio di apportare la correzione) ed aver trovato Torino, domenica 07 giugno 1959, ore 16,30 (l’orario in cui vennero giocate le altre otto partite di Serie A), Stadio Comunale, non mi sono più posto, immaginando che fosse corretta, il problema di verificare ulteriormente la veridicità dell’informazione.

Stefano Massa

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L’Udinese e il Genoa si sono finora affrontate tra Campionato e Coppa Italia in sessantasei occasioni e solamente in quattro l’incontro è finito «a reti bianche»: tre volte al “Luigi Ferraris” (due 0-0 in Serie A domenica 27 marzo 1960 e domenica 18 febbraio 1990 inframmezzati da quello di Coppa Italia di domenica 24 agosto 1981) ed una volta in casa delle «Zebrette» (domenica 30 settembre 2012), in quello che è stato finora l’unico «lunch-match» tra le due squadre e verrà rievocato in questa rubrica.
I padroni di casa si presentarono in campo senza il loro «bomber» Antonio «Totò» Di Natale, che era stato escluso per motivi disciplinari dall’allenatore Francesco Guidolin per un litigio nel corso dell’allenamento di due giorni prima. L’assenza del capocannoniere della Serie A 2009/2010 (con 29 reti) e 2010/2011 (con 28 reti) facilitò il compito al Genoa, che nel corso dell’incontro dimostrò con il suo guardingo atteggiamento tattico – a dispetto dello schieramento con una coppia d’attacco… partenopea costituita da «Super» Marco Borriello I e Ciro Immobile e supportata dal «trequartista» Andrea «Berto» Bertolacci – di non disdegnare assolutamente «la spartizione della posta in palio».
La più importante palla-goal del primo tempo «si materializzò» dopo una cinquantina di secondi di gioco, quando, su un calcio d’angolo battuto di interno sinistro da Andrea Lazzari dalla lunetta di sinistra, il brasiliano con passaporto italiano (essendo patavino il nonno di sua madre, il signor Bellini) Danilo Larangeira con un potente stacco ebbe la meglio su Michele Canini e mandò con un colpo di testa a spiovere da undici metri il pallone ad «accarezzare» la parte superiore della traversa vicino all’incrocio dei pali sinistro. Successivamente, al 36’, l’estremo difensore francese del Genoa, Sébastian «Saracinesca» Frey I, fu pronto a respingere a pugni chiusi in tuffo un pallone scagliato a mezz’altezza con l’esterno sinistro da posizione defilata sulla sinistra, a cinque metri dalla linea di fondo, da Giovanni «Bart» Pasquale.
Nella ripresa, in cui si ebbe dopo un paio di minuti una situazione da potenziale espulsione del difensore dell’Udinese Andrea Coda per fallo «da ultimo uomo» su Immobile poco prima del suo ingresso in area di rigore, non rilevato dell’arbitro, il signor Andrea Romeo di Verona, i padroni di casa andarono vicini alla rete con due conclusioni in diagonale da diciotto metri: quella di destro, al 7’, di Diego Fabbrini venne respinta in tuffo a mani aperte sulla sua destra da Frey I e quella rasoterra di sinistro, al 19’, di Marco Davide Faraoni (servito dall’argentino Roberto Maximiliano «el Tucu» Pereyra, che aveva «tagliato» metà del terreno di gioco con un’irresistibile «discesa» da destra verso sinistra) finì a un paio di metri dal palo sinistro. Il Genoa, che fino a quel momento non aveva creato occasioni da rete, reagì, «costruendone» tre: al 21’ con lo slovacco Juraj «Kuco» Kucka, il cui angolato rasoterra di esterno destro da una trentina di metri venne parato in tuffo sulla sua sinistra dal portiere serbo dei padroni di casa, Želiko Brkić; al 31’ con Borriello I, il quale, partendo dalla destra, tentò con l’interno del piede sinistro, il suo più «educato», di sorprendere da ventidue metri Brkić con un diagonale rasoterra, ma la sua conclusione, effettuata con il «disturbo» di Danilo Larangeira ed uscita di mezzo metro alla destra del palo, si rivelò inopportuna, visto che alla sua sinistra c’erano Bertolacci ed Immobile fronteggiati solamente dal francese naturalizzato marocchino (nazionalità di suo padre) Medhi Amine «Beni» Benatia El Moutaqui; al 38’ con il brasiliano Anselmo De Moraes (da un quarto d’ora subentrato all’infortunato Kucka), che, dopo aver effettuato una «triangolazione» con Borriello I, defilato sulla destra, fece partire da ventiquattro metri un tiro rasoterra di sinistro, che venne deviato con il piede destro da Danilo Langeira con Brkić, già tuffatosi sulla sua sinistra, che fu fortunato a ritrovarsi il pallone non portato fuori dalla sua portata, tra le mani. L’ultima occasione dell’incontro capitò all’Udinese, quando, al 44’, su un traversone dalla destra di Pereyra, Damiano «il Corazziere» Ferronetti, «tradito» dal rimbalzo del pallone sul terreno di gioco, servì involontariamente il pallone di testa a Pasquale, la cui conclusione in diagonale da tredici metri mandò il pallone, colpito con l’esterno destro di controbalzo, a sorvolare di pochi centimetri la traversa.

TABELLINO
Udine, domenica 30 settembre 2012, Stadio “Friuli”, ore 12:30
Udinese-Genoa 0-0 [Anticipo della VI giornata del Campionato Italiano di Serie A 2012/2013]
Arbitro: Romeo [Verona]
Spettatori: 15mila circa
Udinese (3-5-2): 1 Brkić; 17 Benatia, 5 Danilo Larangeira, 16 A. Coda; 6 Faraoni (dal 29’ del 2° T.: 3 Allan), 37 Pereyra, 66 Pinzi, 21 A. Lazzari, 26 Pasquale; 13 Ranégie, 31 D. Fabbrini (dal 22’ del 2° T.: 9 Barreto de Souza). Allenatore: Guidolin.
Genoa (4-3-1-2): 1 Frey I; 31 Sampirisi (dal 1’’ del 2° T.: 4 Ferronetti), 5 Granqvist, 21 Canini, 24 E. Moretti; 33 Kucka (dal 23’ del 2° T.: 89 Anselmo), 14 Seymour (dal 14’ del 1° T.: 28 Tözsér), 13 L. Antonelli jr.; 91 Bertolacci; 22 Borriello I, 17 Immobile. Allenatore: De Canio.
Note: l’incontro, che è il ventiseiesimo a livello ufficiale (ventitreesimo di campionato) tra le due squadre disputato in casa dell’Udinese, è il primo a concludersi senza reti (situazione mai ripetutasi nei successivi otto incontri – tutti di Campionato – disputatisi ad Udine).

Stefano Massa
(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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