Correva l’anno 2011: la Fiorentina vinse l’unico incontro di campionato finora giocato dal Genoa al “Franchi” non nel week-end

Grazie a un gol di Santana i viola si rilanciarono in classifica


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Fiorentina e Genoa, che nel maggio del 2009 si erano contese il quarto posto (ottenuto dai viola per il loro miglior piazzamento nella «classifica avulsa degli scontri diretti») che dava accesso ai Preliminari della Champions League, si trovarono ad affrontarsi all’“Artemio Franchi” di Firenze la sera di mercoledì 2 febbraio 2011, in quella che per quasi altri dieci anni sarebbe stata l’unica partita di Campionato giocata nel capoluogo della Toscana dai rossoblù non nel week-end, con un comune obiettivo molto ridimensionato, quello di mantenere una distanza di sicurezza sulla quartultima in classifica (all’inizio della partita i padroni di casa avevano quattro punti di vantaggio e gli ospiti – in quel momento appaiati al ChievoVerona e alla poi «suicidatasi» Sampdoria – sei sul Lecce, che occupava quella posizione).

L’avvio dell’incontro fu favorevole ai viola che, dopo un paio di minuti, su un traversone dalla «tre quarti di destra» di Marco Donadel, sfiorarono la traversa con una conclusione al volo di sinistro da dieci metri di Alberto «Gila» Gilardino. Gli uomini di Davide «Balla» Ballardini sr. replicarono sei minuti dopo con un tiro di destro scoccato da posizione defilata, a sette metri dalla linea di fondo, dall’argentino Rodrigo Sebastián «el Trenza» Palacio, con il pallone indirizzato verso l’angolino alto sinistro, che venne alzato sopra la traversa con la mano sinistra dal portiere «The Holy Goalie» Boruc (l’estremo difensore polacco doveva quel soprannome, corrispondente in italiano a Il portiere santo, al fatto di aver mostrato domenica 27 aprile 2008 nei festeggiamenti del post-partita per la vittoria per 3-2 nel derby di Glasgow, il celeberrimo Old Firm, tra i cattolici del Celtic, di cui difendeva la porta, e i protestanti dei Rangers, una maglietta ai sostenitori avversari con la scritta God bless the Pope, cioè Dio protegga il Papa!, e l’immagine dell’unico pontefice suo connazionale, Giovanni Paolo II, deceduto tra anni prima, che, tra l’altro, quando era ragazzo, amava giocare con gli amici a calcio nel suo ruolo). Passati altri venti minuti, Marco «Marchio» Marchionni liberò sulla sua sinistra l’italo-argentino Mario Alberto Santana, che si trovò «a tu per tu» con l’estremo difensore genoano, il portoghese Eduardo «Jesus» dos Reis Carvalho, in posizione defilata e fece partire un tiro-cross di sinistro leggermente diagonale, che venne rinviato all’interno dell’area di porta, a quattro metri dalla linea estrema sul fondo da Giandomenico «Giando» Mesto. Nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo la partita visse la sua fase più intensa oltreché decisiva per le sue sorti: al 30’, su un traversone dalla sinistra di Domenico «Mimmo» Criscito, Antonio «Baby Killer» Floro Flores tirò da posizione defilata, a un paio di metri dalla linea di fondo, al volo di destro, costringendo Boruc a concedere il «bis» dell’intervento fatto su Palacio (questa volta il pallone venne messo dal portiere polacco sul fondo vicino al palo sinistro, dove sarebbe finito anche senza il suo intervento); al 37’, sfruttando un’incertezza di Criscito, Riccardo «il nuovo Antognoni» Montolivo avviò un contropiede, che portò Gianluca Comotto, inseritosi sulla destra, a concludere con un forte tiro di destro mandato a mani aperte appena sopra la traversa dall’estremo difensore lusitano, che tre minuti dopo, visivamente disturbato – in maniera assolutamente regolare – da Marchionni, che gli era saltato davanti, si sarebbe dimostrato molto meno pronto ad intercettare il traversone dalla sinistra di Manuel «lo Zio» Pasqual, dando modo a Santana (alla sua terza segnatura, dopo quelle di apertura nei successi casalinghi dei viola per 3-1 di domenica 16 marzo 2008 e per 3-0 di sabato 10 marzo 2010, al Genoa, sua «vittima preferita» in Serie A, alla pari con Parma ed Udinese) di raccogliere il pallone sfuggito alla sua presa e di infilarlo nell’angolino destro alto con una sorta di pallonetto di destro in diagonale da otto metri; al 45’ Boruc respinse con il piede sinistro un rasoterra di sinistro, sul «disturbo» di Michele «The Joker» Camporese, di Criscito, che era stato servito da un evidente tocco con la mano destra (addirittura a braccio disteso!) di Floro Flores, non rilevato dal signor Domenico Celi di Bari (il «fischietto» pugliese avrebbe poi «compensato» nella ripresa l’errore a danno dei padroni di casa, fermando al 28’ Alberto «Giamburrasca» Paloschi, scattato regolarmente su lancio del portoghese Miguel Luís Pinto Veloso «Miguel Veloso» e presentatosi in solitudine, ancorché in posizione defilata a sinistra, davanti a Boruc), che aveva così «addomesticato» il traversone dalla sinistra del franco-marocchino-senegalese Abdoulay «Bubu» Konko.

Le emozioni della ripresa si concentrarono tra il 31’ e il 33’, distribuendosi equamente tra le due contendenti: prima Santana impegnò severamente con un gran tiro di destro da trentatré metri il portiere degli ospiti, ancora una volta non impeccabile nella presa, ma nell’occasione salvato da un pronto rinvio del georgiano Kakhaber «Zanna Bianca» Kaladze, e poi Paloschi, su calcio di punizione battuto dalla «tre quarti» di sinistra da «Miguel Veloso» con un colpo di testa da sette metri mandò il pallone, da lui schiacciato a terra, a lambire il palo sinistro.

TABELLINO

Firenze, mercoledì 2 febbraio 2011, Stadio “Artemio Franchi”, ore 20,45

Fiorentina-Genoa 1-0 [XXIII giornata del Campionato Italiano 2010/11]

Arbitro: Celi [Bari]

Spettatori: Ventimila circa

Marcatore: nel 1° tempo al 40’ Santana

Fiorentina (4-3-3): 84 Boruc; 25 Comotto, 5 Gamberini, 31 Camporese, 23 Pasqual; 85 Behrami (dal 13’ del 2° T.: 24 Cerci), 4 Donadel, 18 Montolivo; 32 Marchionni (dal 46’ del 2° T.: 29 De Silvestri), 11 Gilardino, 7 Santana (dal 36’ del 2° T.: 14 Natali). Allenatore: Mihajlović.

Genoa (4-4-2): 1 Eduardo; 20 Mesto (dal 15’ del 2° T.: 43 Paloschi), 24 E. Moretti, 13 Kaladze, 4 Criscito; 18 Rafinha, 33 Kucka (dal 31’ del 2° T.: 22 Destro jr.), 42 Miguel Veloso, 5 Konko (dal 15’ del 2° T.: 2 Chico); 8 Palacio, 83 Floro Flores. Allenatore: D. Ballardini sr..

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.