Correva l’anno 2009: il Genoa matò il Toro con tre gol di testa, segnò anche Thiago Motta

Come oggi, anche 10 anni fa la gara tra rossoblù e granata al Ferraris fu giocata in anticipo al sabato

Milito Motta

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Il Genoa all’esordio assoluto nell’anno solare 2009 (uno dei migliori del Secondo Dopoguerra, visto che in Campionato avrebbe raccolto 63 punti in trentasette incontri, con la ragguardevole media di 1,7 punti a partita) affrontò, privo, a causa di un infortunio, del suo «bomber», l’argentino Diego Alberto «el Principe de Bernál» Milito (sostituito al centro dell’attacco da un altro sudamericano, l’uruguayano Rubén Ariel «el Pollo» Olivera da Rosa), autore di 12 reti in quindici presenze, che lo ponevano in testa alla classifica dei marcatori con «Super» Marco Di Vaio del Bologna e Alberto «Gila» Gilardino della Fiorentina, il Torino. Essendo programmata come anticipo sabatale alle ore 18,00, la partita tra i rossoblù e i granata (distanziati al momento dell’inizio dell’incontro di dieci posizioni e quattordici punti – sesti i padroni di casa con 29 punti e sedicesimi gli ospiti con 15) fu anche la prima di Serie A giocata nel 2009.

Al 15’ del primo tempo i piemontesi costruirono nella stessa azione una doppia occasione da rete – di fatto l’unica dell’incontro – con un diagonale di interno destro dal limite dell’area di rigore dello svizzero-nordmacedone-albanese Blerim «la mosca dze dze» Džemaili che costrinse alla deviazione in tuffo il portiere brasiliano Rubens Fernando Moedim «Rubinho» e, sul successivo cross dalla destra di Alessandro «il Piccolo Principe» Rosina, con un colpo di testa di Rolando «Rolly» Bianchi, a due metri circa dalla linea di fondo e dal palo destro, regolarmente disturbato nell’elevazione da Salvatore «Sasà» Bocchetti, che mandò con il pallone fuori di circa mezzo metro dallo «specchio» della porta. Miglior fortuna ebbe due minuti dopo nell’altra area di rigore Giuseppe «Beppe» Biava, che, su calcio d’angolo dalla sinistra del croato Ivan «Pirata» Jurić, inaugurò la serie delle tre reti di testa di giornata, anticipando l’italo-nigeriano Angelo Obinze Ogbonna e spedendo da cinque metri il pallone a mezza altezza a pochi centimetri dal palo destro, dove non si trovò pronto alla respinta con il ginocchio sinistro in extremis Ignazio «Sventolino» Abate jr., non felicemente appostato sul «primo» palo.

Dopo tre minuti dall’inizio della ripresa, Giuseppe «Peppe» Sculli, impadronitosi del pallone sulla «tre quarti» di destra offensiva, calibrò un dosato cross per la testa del liberissimo serbo Boško Janković, il quale, a sei metri dalla porta, non diede scampo a Matteo Sereni, uscitogli incontro e tuffatosi, con errata intuizione, sulla sua destra. Al 39’ in una sorta di «remake» della prima rete, su corner battuto dalla sinistra da Jurić, l’italo-brasiliano Thiago Motta anticipò di testa Marco Di Loreto (il difensore del Torino gli diede un’involontaria testata al mento, che lo costrinse all’abbandono del campo e a un controllo ospedaliero), mandando il pallone, che passò una decina di centimetri sopra la testa di Abate jr., non particolarmente «esplosivo» nell’elevazione, nell’angolino destro alto.

Nei minuti finali, mentre la Gradinata Nord inneggiava all’allenatore, Gian Piero «Gasperson» Gasperini, e al presidente, Enrico «the Joker» Preziosi, del Genoa ed augurava beffardamente all’ex tecnico blucerchiato Walter Alfredo «Monzon» Novellino I l’esonero (che si sarebbe curiosamente concretizzato dopo la sconfitta interna per 1-3 di domenica 22 marzo con la Sampdoria – al suo posto venne chiamato Giancarlo «Camola» Camolese, che non riuscì ad evitare la retrocessione in Serie B –, avendo il «mister» di origine brasiliana, subentrato alla XVI giornata a Giovanni «Gianni» De Biasi, raccolto solamente 12 punti in quattordici incontri), i rossoblù rischiarono di «dilagare» con una girata di sinistro da una quindicina di metri di Sculli, servito da un lancio di Omar «Hannibal» Milanetto, che aveva preso il posto dell’attuale allenatore del Grifone, con un destro che mandò il pallone a lambire il palo destro, sull’uscita in tuffo di Sereni, da pochi passi su passaggio del belga-congolese Anthony Henri Vanden Borre, mal intercettato da Riccardo «Cervello» Colombo, ancora dell’«esterno alto» calabrese e con un tiro-cross di Milanetto dalla sinistra, poco fuori dall’area di rigore, su cui Sereni fu pronto a togliere il pallone – che venne da lui deviato sul fondo – dallo «specchio» della porta e dalla deviazione vincente dell’accorrente italo-guineano-algerino Matteo Ferrari, il quale con quell’ottima stagione agonistica si affrancò dall’impietoso soprannome di «Svirgolone» affibbiatogli durante la sua militanza nelle fila della Roma.

TABELLINO

Genova, sabato 10 gennaio 2009, Stadio “Luigi Ferraris”, ore 18:00

Genoa-Torino 3-0 [Anticipo della XVIII giornata del Campionato di Serie A 2008/2009]

Spettatori: venticinquemila circa

Arbitro: Damato [Barletta (BA)]

Marcatori: nel 1° tempo al 17’ Biava; nel 2° tempo al 3’ B. Janković, al 39’ Thiago Motta

Genoa (3-4-3): 83 Rubinho; 25 G. Biava, 13 M. Ferrari, 26 S. Bocchetti; 20 Mesto, 28 Jurić, 88 Thiago Motta (dal 41’ del 2° T.: 77 Milanetto), 4 Criscito; 14 Sculli, 11 Olivera (dal 15’ del 2° T.: 68 Vanden Borre), 17 B. Janković (dal 35’ del 2° T.: 7 M. Rossi). Allenatore: Gasperini.

Torino (4-4-2): 1 Sereni; 22 Di Loreto, 14 Natali, 3 M. Pisano, 6 Ogbonna (dal 15’ del 2° T.: 32 Ri. Colombo); 23 Abate jr., 4 Dzemaili, 8 Barone, 10 Rosina; 90 R. Bianchi (dal 23’ del 2° T.: 30 Stellone), 11 N. Amoruso I (dal 1’’ del 2° T.: 19 Diana). Allenatore: Novellino I.

Note: uno striscione esposto in Gradinata Nord (GLI AMICI PASSANO, LE TRADIZIONI RESTANO. AMICI PER SEMPRE) ricorda il pluridecennale gemellaggio tra le tifoserie del Genoa e del Torino.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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