Correva l’anno 2004: nell’unico Genoa-Fiorentina prepasquale finora disputato vinsero i rossoblù

Il Grifone vinse per 2-1 anche l'unica gara giocata in serie B: gol di Marco Rossi, Gemiti e Riganò

GENOA, ITALY - NOVEMBER 28: Marco Rossi of Genoa celebrates after scoring the 2:0 goal during the Serie A match between Genoa CFC and UC Sampdoria at Stadio Luigi Ferraris on November 28, 2009 in Genoa, Italy. (Photo by Massimo Cebrelli/Getty Images)

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Nel corso della storia del calcio italiano il Genoa ha disputato trentatré campionati cadetti e due di terza serie (Serie C nel 1970/1971 e Serie C 1 nel 2005/2006), mentre la Fiorentina sette cadetti e uno – con il nome temporaneo di Florentia Viola, assunto dopo il fallimento societario e il conseguente declassamento nella categoria più bassa del calcio professionistico – di Serie C2 (nell’estate del 2003 al sodalizio viola, che aveva conquistato sul campo la promozione nella Serie C1, venne concesso per pregressi meriti sportivi di passare direttamente alla Serie B, che aveva i ranghi allargati a ventiquattro squadre per il «caso Catania», al posto del retrocesso e non ripescabile, in quanto fallito, Cosenza), ma le due squadre hanno incrociato i loro cammini fuori dalla massima serie solamente nel 2003/2004, a Firenze domenica 16 novembre 2003 (i viola, andati al riposo in vantaggio per 2-0, vennero rimontati nella ripresa e l’incontro si chiuse sul 2-2) e a Genova sabato 10 aprile 2004, quando al “Luigi Ferraris”, davanti a circa ventitremila spettatori, quattromila dei quali tifosi degli ospiti (venne loro data eccezionalmente la Gradinata Sud con spostamento degli abbonati genoani ai Distinti), si imposero per 2-1 i padroni di casa. A fine campionato la Fiorentina, essendo arrivata sesta, spareggiò (i play-out/play-off tra una squadra che voleva mantenere la massima serie e un’altra che aspirava a conquistarla non si disputavano in Italia dall’estate del 1958 e si videro solamente quella volta, dato che c’era l’esigenza di aumentare da diciotto a venti le squadre di Serie A e di diminuire da ventiquattro a ventidue quelle della cadetteria) con il Perugia, quartultimo della Serie A, ottenendo, grazie alla vittoria per 1-0 di mercoledì 16 giugno 2004 al “Renato Curi” e al pareggio per 1-1 all’“Artemio Franchi” quattro giorni dopo, la quinta promozione nella massima serie della sua storia (da quel momento ha sempre giocato in Serie A), mentre il Genoa, anch’esso ripescato nel 2003, dovette attendere il termine del penultimo turno di quel massacrante torneo cadetto strutturato su quarantasei giornate per avere la certezza della permanenza nella categoria.

Nonostante i viola di Emiliano «Mondo» Mondonico provenissero da cinque vittorie consecutive ed avessero un vantaggio di tredici punti in classifica sui padroni di casa al momento dell’inizio dell’unica partita disputatasi nel capoluogo della Liguria tra le due squadre nel sabato prepasquale (nell’unico precedente pasquale, domenica 25 aprile 1943, quando si giocò quella che per due anni e mezzo sarebbe stata l’ultima giornata di Campionato, aveva vinto 2-0 la Fiorentina), gli uomini di Luigi «Gigi» De Canio scesero in campo senza «timori reverenziali», decisi ad accaparrarsi la vittoria.

In entrambe le reti rossoblù, segnate al 27’ e al 38’ del primo tempo, furono determinanti le «discese» sul settore sinistro del tedesco di origini italiane Giuseppe Gemiti, che nell’ultimo quarto d’ora dell’incontro avrebbe ceduto il posto in campo al giovane di passaporto svizzero Valon Behrami, prossimo a festeggiare il diciannovesimo compleanno, essendo nato nella città della Repubblica Federale Serba, dedicata nel 1982 al defunto dittatore comunista jugoslavo Josip Broz «Tito», di Titova Mitrovica (dal 1991 Kosova Mitrovica), attualmente principale centro urbano del Kosovo settentrionale, da una famiglia di etnia albanese, venerdì 19 aprile 1985: nella prima occasione, servito da Giovanni «Giovannino» Tedesco II, fece partire da un paio di metri fuori dall’area di rigore un traversone rasoterra, che mandò il pallone nel cuore della stessa, dove poco oltre il dischetto non venne né girato di sinistro in porta da Saša Bjelanović (l’attaccante croato lo toccò leggermente senza mutarne l’originaria traiettoria) né respinto dal difensore degli ospiti William Viali, finendo per favorire Marco Rossi, appostato in totale libertà da marcature con il compagno di squadra Diego Alberto «el Principe de Bernal» Milito (l’attaccante argentino venne da lui anticipato nella deviazione vincente) sul «secondo palo», il quale con un tocco di destro dalla linea dell’area di porta vanificò il tuffo dell’estremo difensore argentino Cristián Sebastián «Terremoto» Cejas, mandando il pallone nell’angolino sinistro e togliendosi la soddisfazione di segnare nella porta sottostante la gradinata occupata dai tifosi viola, che lo avevano ripetutamente insultato per essere stato uno dei due giocatori – l’altro era il portoghese Nuno Miguel Soares Pereira Ribeiro «Nuno Gomes» – ad aver rescisso con la Fiorentina nel gennaio 2002 il contratto (passando poi al Como presieduto da Enrico «The Joker» Preziosi) per la mancata corresponsione di venticinquemila euro di premi-partita (era stata quella vicenda il primo passo del sodalizio viola verso il «baratro» del fallimento societario), e di sfogare la propria gioia correndo verso la Gradinata Nord, i cui «habitués» lo avrebbero eletto nel corso del tempo uno dei loro beniamini, al punto che, sulla scorta di una richiesta della tifoseria rossoblù, domenica 18 maggio 2014 il Genoa, in onore dell’ottimo livello dai punti di vista prestazionale e morale della sua decennale militanza nel club calcistico più antico d’Italia ha ritirato in suo onore per sempre la maglia numero 7; nella seconda occasione chiuse un «triangolo» con l’argentino Milito, che gli aveva restituito il pallone con un elegante colpo di tacco (quello del piede destro), con un gran tiro «di prima intenzione» di sinistro che si infilò sotto la traversa a un metro dal palo destro senza che Cejas riuscisse ad avere il tempo di reazione per tentare di respingerlo con la mano destra.

Anche la terza ed ultima rete dell’incontro – l’unica messa a segno dagli ospiti – venne favorita da un’azione d’attacco sulla sinistra: al 5’ della ripresa il pallone proveniente da un traversone dalla «tre quarti» di Mattia «Graffio» Graffiedi venne girato in tuffo di testa da nove metri da Christian «Rigagoal» Riganò, che, non adeguatamente marcato dai due difensori centrali, il brasiliano Thiago Pimentel Gosling e Cristian Stellini, lo mandò, eludendo con la sua precisione di pochi centimetri la ribattuta del portiere Alessio «Gatto» Scarpi, tuffatosi prontamente, con la mano sinistra «di richiamo», ad incocciare contro la faccia interna del palo destro e poi a terminare la sua corsa dalla parte opposta. Pur esercitando una certa supremazia territoriale, i viola non riuscirono a replicare la rimonta che avevano subito nel secondo tempo della partita d’andata dai rossoblù, i quali, anzi, al 10’, andarono vicinissimi a ripristinare il vantaggio di due reti, quando Milito, smarcato da un pallonetto di destro di Tedesco II, si presentò in solitudine di fronte al connazionale Cejas a calciare un «rigore in movimento» da un metro prima del dischetto del rigore, mandando con un tiro di controbalzo di esterno destro il pallone contro il palo sinistro.

TABELLINO

Genova, sabato 10 aprile 2004, Stadio “Luigi Ferraris”, ore 15,00

Genoa-Fiorentina 2-1 [XXXVII giornata del Campionato Italiano di Serie B 2003/2004]

Arbitro: Gabriele [Frosinone]

Spettatori: Ventitremila circa

Marcatori: nel 1° tempo al 27’ Mar. Rossi (G) su rigore, al 38’ Gemiti (G); nel 2° tempo al 5’ Riganò (F)

Genoa (4-4-2): 73 Scarpi; 4 M. Villa, 28 Gargo, 33 Thiago Pimentel, 74 Stellini; 7 Mar. Rossi, 5 Tedesco II (dal 46’ del 2° T.: 29 Rebecchi), 32 Budel (dal 12’ del 2° T.: 17 Cordone), 81 Gemiti (dal 31’ del 2° T.: 85 Behrami); 9 Milito, 20 Bjelanović. Allenatore: De Canio.

Fiorentina (5-4-1): 1 Cejas. 25 Maggio, 5 Lucarelli II, 55 Viali, 22 T. Manfredini (dal 34’ del 2° T.: 18 M. Scaglia), 19 Savini; 7 Di Livio (dal 1’’ del 2° T.: 8 Ariatti), 44 L. Piangerelli, 77 G. Fontana (dal 1’’ del 2° T.: 76 Fantini), 20 Graffiedi, 9 Riganò. Allenatore: Mondonico.

Note: viene concessa ai tifosi della Fiorentina la Gradinata Sud (dove si registreranno gravi danni) e sono spostati gli abbonati del Genoa a quel settore dello stadio nei Distinti, dove sono invitati anche gli studenti e i docenti partecipanti a un concorso per le scuole medie inferiori e superiori promosso dalla Associazione Clubs Genoani. Al momento dell’ingresso in campo delle squadre la Gradinata Nord espone una scenografia che prevede un gigantesco striscione con la croce rossa in campo bianco nella parte superiore e uno sventolio di bandiere (rosse a destra e blu a sinistra in quella inferiore). Il presidente Preziosi (G), al termine dell’incontro corre sul campo verso la Gradinata Nord per condividere con i tifosi rossoblù, tra i quali ha assistito alla partita lo squalificato N. Caccia (G), la gioia della vittoria. Prima e dopo l’incontro elementi facinorosi delle due tifoserie si scontrano, facendo intervenire la polizia che effettua delle cariche e dei lanci di lacrimogeni per disperderli.

Stefano Massa

(membro del Comitato Storico Scientifico del Museo della Storia del Genoa)

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La sintesi di Genoa-Fiorentina 2-1 è al minuto 23:03

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