Correva l’anno 1995: il poker della Lazio al Genoa fece esonerare Marchioro

L'allora presidente rossoblù Aldo Spinelli sostituì il tecnico con Claudio Maselli

Il gol di Fuser durante Lazio-Genoa 4-0 del 1995

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SOLTANTO SE VI BATTERETE CON IL CUORE AVRETE IL NOSTRO AMORE recitava uno striscione nella Curva Nord dell’ “Olimpico” prima dell’incontro con cui la Lazio bissò la vittoria casalinga del campionato precedente sul Genoa (che si era rilanciato nei due turni precedenti con i successi esterno sulla Reggiana ed interno sul Brescia, le due «cenerentole» della Serie A) con lo stesso risultato di 4-0. Cinque giorni prima, martedì 14 marzo 1995 la prospettiva di giocarsi ai tempi supplementari l’accesso alla Semifinale di Coppa U.E.F.A. contro il Borussia Dortmund era caduta per una rete segnata per i padroni di casa dall’ex centravanti biancoceleste Karl-Heinz «Kalle» Riedle al 45’ della ripresa. Il pubblico laziale, che aveva portato cinquemila tifosi al seguito in Germania, non aveva preso bene l’eliminazione e alcune centinaia di esagitati avevano interrotto l’allenamento del giovedì.

Il Genoa, impegnato in quella lotta per la salvezza che lo avrebbe poi visto soccombente nel famigerato spareggio a Firenze del 10 giugno 1995, perso 5-6 ai calci di rigore contro il Padova, giocò una pessima partita, non riuscendo a reggere non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello atletico, l’incontro con i più quotati avversari.

Nel 1° tempo, dopo un’incredibile palo – quello destro – colpito di destro da sette metri dopo pochi minuti a porta vuota dal liberissimo attaccante biancoceleste Marco «Supermarco» Di Vaio, servito dal compagno di reparto Pierluigi «Gigi Tyson» Casiraghi, prima Roberto Bacci al 10’ portò a termine una cavalcata indisturbata, premiata da una rifinitura di Di Vaio, con un tiro di destro sotto la traversa che batté Giampaolo Spagnulo, inutilmente uscitogli incontro, poi al 17’ la discesa con conclusione vincente, dopo triangolazione con Roberto «Rambo» Rambaudi, fu opera dell’argentino José Antonio «el Flaco» Chamot Picart, che ricevette vicino al palo destro il cross rasoterra del compagno di squadra, infine al 44’ Diego «Cavallo pazzo» Fuser ribadì in rete con un tocco di destro da un paio di metri l’entrata in porta di un tiro di sinistro dell’olandese – di nascita antillana – Aron Mohamed Winter, impennatosi dopo la deviazione con la mano sinistra di Spagnulo.

Al 15’ della ripresa fu l’italo-svizzero Roberto Di Matteo sr. a servire con un lancio in profondità sulla destra il pallone a Rambaudi, girato al volo al più accentrato Di Vaio, che non ripeté il clamoroso errore del primo tempo, segnando di destro la rete del definitivo 4-0, con i rossoblù che furono successivamente sfortunati con un tiro parabolico di destro di Roberto «Roby» Onorati che si stampò contro la traversa. Il presidente del Genoa, Aldo «Aldone» Spinelli sr., che aveva già licenziato «il Professore» Francesco «Franco» Scoglio, rimosse dall’incarico anche Giuseppe «Pippo» Marchioro (il tecnico milanese, che alla guida del Grifone aveva conquistato sedici punti in quattordici partite, nello stesso campionato era già stato esonerato – dopo otto giornate con un solo punto raccolto – dalla Reggiana), sostituendolo con Claudio Maselli.

TABELLINO

Roma, domenica 19 marzo 1995, Stadio “Olimpico”, ore 15,00

Lazio-Genoa 4-0 [XXIV giornata del Campionato Italiano di Serie A 1994/1995]

Arbitro: Ceccarini [Livorno]

Spettatori: 38mila circa

Lazio: 1 Orsi, 2 Negro, 3 Bacci, 4 Di Matteo sr., 5 Bergodi, 6 Chamot, 7 Rambaudi (dal 37’ del 2° T.: 13 M. Bonomi), 8 Fuser, 9 P. Casiraghi, 10 Winter (dal 41’ del 2° T.: 15 Colucci, 11 Di Vaio. Allenatore: Zeman sr.

Genoa: 1 Spagnulo, 2 Torrente (dal 7’ del 2° T.: 16 Miura), 3 Caricola II, 4 Manicone (dal 7’ del 2° T.: 13 G. Francesconi), 5 Delli Carri sr.., 6 Galante, 7 Ruotolo, 8 Bortolazzi, 9 R. Onorati, 10 Skuhravy, 11 Van’t Schip. Allenatore: Marchioro.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerche e Storia del Museo della Storia del Genoa)

Pippo Marchioro (Foto de L’Unità tratta da Wikipedia)
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