Correva l’anno 1994: un errore dell’arbitro Cardona condannò il Genoa alla sconfitta a Cagliari

La svista del primo poliziotto ad arbitrare nella Serie A portò anche all’esonero di Scoglio

Scoglio Genoa
Franco Scoglio

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L’anno scorso, in occasione del Centenario della compagine isolana, circa cinquantamila tifosi del Cagliari hanno votato la formazione ideale di tutti i tempi, schierata con il modulo 4-3-1-2. Questo è stato l’esito finale della squadra, virtualmente affidata a Manlio «il filosofo» Scopigno, scelto come allenatore dal 63% dei votanti (di ogni calciatore viene evidenziata la percentuale di voti raccolti): Albertosi (68%); Martiradonna (58%), Cera (43%), M. Villa (31%), Pusceddu (59%); Nenè [il «coloured» degli anni Sessanta e Settanta] (47%), D. Conti II jr. (54%), Nainggolan (63%); Zola (80%), Francescoli (68%), L. Riva (94%). Se è vero che i rivali preselezionati di Vittorio Pusceddu nel ruolo di terzino sinistro (Alessandro Agostini, Silvio «Ossobuco» Longobucco e Fabio Macellari) erano solamente validi calciatori, non paragonabili ad altri grandi esclusi in altri ruoli (Comunardo «il re dell’autogoal» Niccolai, Gianfranco «Matteo» Matteoli, Nicolò «la radio a transistor» Barella, Angelo «Domingo» Domenghini I, Roberto «Bonimba» Boninsegna e Pietro Paolo «Massinissa» Virdis), è altrettanto vero che il mancino di Buggerru (località sudoccidentale della Sardegna) è esattamente in posizione centrale a livello di preferenze in una squadra di livello almeno pari a quella che conquistò lo Scudetto 1969/1970 com’è sorprendente che nel vittorioso campionato cadetto 1988/1989, l’unico in cui militò tra le fila del Genoa, avesse giocato solamente da subentrato diciotto minuti in casa contro il Taranto – condividendo l’espulsione per reciproche scorrettezze con Giorgio «Nano» Roselli sr. – e trentacinque minuti a San Benedetto del Tronto, visto che «il Professore» Francesco «Franco» Scoglio non ne apprezzava l’indisciplina tattica da tipico terzino «fluidificante» al punto che, se non poteva schierare il titolare Augusto Gentilini, di lui tecnicamente meno dotato ma tatticamente più ordinato, lo sostituiva con il più «conservativo» Armando Ferroni II. È curioso come la sua prodezza su calcio di punizione da diciotto metri, in posizione centrale, che decise a favore del Cagliari l’incontro di domenica 20 novembre 1994 costò il licenziamento al tecnico eoliano suo scarso estimatore come era accaduto – quella volta al “Luigi Ferraris” – domenica 8 novembre 1992 (rete del secondo pareggio degli isolani, che si sarebbero poi imposti per 3-2) a Bruno «Paul Newman» Giorgi, il quale nel successivo campionato lo avrebbe allenato nel Cagliari (in entrambe le occasioni la rete fu subita sulla propria sinistra da Stefano «Capitan Fracassa» Tacconi). La rete di Pusceddu (la quarta ed ultima al Genoa su dieci totali da lui realizzate nella massima serie), che aveva aperto e chiuso con due «bolidi» di sinistro – il primo su calcio di punizione «a due» – le marcature in Cagliari-Genoa 3-0 di domenica 4 aprile 1993, al “Sant’Elia” ad otto minuti dalla fine fu provocata da un «rovesciamento» della corretta interpretazione di un fallo da parte del signor Marcello Cardona di Milano, il primo poliziotto ad arbitrare nella Serie A italiana (l’attuale Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati internazionali violenti presso il Ministero dell’Interno, pur essendo in ottima posizione, non si accorse che era stato Roberto «Bum Bum» Muzzi a rifilare con il gomito destro un colpo sul viso a Fabio «Fabio il bello» Galante e non a subire una scorrettezza) e da un errore concettuale di Daniele Delli Carri sr., che, messo in barriera, decise di saltare in avanti per ribattere il tiro, facendosi passare tra le gambe divaricate il pallone, calciato neanche rasoterra.
Prima di arrivare alla «scena madre» dell’incontro, a cui avrebbe fatto seguito nei pochi minuti restanti solamente un tentativo genoano al 44’ con un diagonale di esterno destro di Delli Carri sr. da posizione defilata sulla destra ad undici metri dalla linea di fondo ribattuto da Valerio «Saponetta» Fiori sul fondo, la partita aveva offerto parecchie occasioni da rete, la maggior parte delle quali a favore dei padroni di casa.
Nel corso dei primi minuti di gioco del primo tempo prima lo scatenato Pusceddu aveva costretto Tacconi a due non facili respinte con due conclusioni di sinistro (un calcio di punizione dalla sinistra a trenta metri dalla porta e un tiro-cross dalla sinistra), poi, sull’altro fronte, Roberto «Roby» Onorati, defilato sulla sinistra, con un diagonale di sinistro di controbalzo da ventidue metri aveva costretto da ventidue metri Fiori, sorpreso dall’alto rimbalzo del pallone, a una goffa respinta ed aveva spedito con un indisturbato colpo di testa da sette metri su traversone dalla destra di Nicola «Nick» Caricola II il pallone alto sulla traversa; infine, al 21’, dopo aver effettuato un pregevole aggancio volante di destro su passaggio dalla «tre quarti» di sinistra di Pusceddu, l’attaccante panamense del Cagliari Julio César «Panagol» Dely Valdés fece partire da venticinque metri un tiro di controbalzo di destro che venne deviato con la mano destra da Tacconi contro la traversa
Nella ripresa la pressione dei padroni di casa, che avevano fatto sùbito entrare Muzzi come terzo attaccante, si fece più insistente, tanto che oltre al già ricordato tentativo in extremis di Delli Carri sr. si registrò da parte del Genoa solamente una conclusione di destro al volo all’11’ del centravanti ceco Tomas «Fisico» Skuhravy, defilato sulla destra a quattro metri dalla linea di fondo, che venne deviata sul fondo da Fiori: al 10’, un tiro-cross dalla sinistra a due metri dalla linea di fondo di destro del brasiliano naturalizzato belga Luis Airton «Lulù» Oliveira Barroso venne ribattuto da Tacconi come la successiva conclusione di destro di Dely Valdés da sette metri venne respinta dalla schiena di Dario «Herbert von Karajan» Marcolin «immolatosi» a sbarrargli la via della rete; al 14’, in una sorta di azione speculare (perché sulla sinistra e con i due attaccanti stranieri del Cagliari in azione con ordine invertito) alla precedente Dely Valdés si vide ribattere una puntata di destro da un’uscita «a valanga» sulla sua sinistra di Tacconi nell’area di porta e il «tap-in» di Oliveira Barroso da sette metri venne respinto con il fianco sinistro da Galante; poi una punizione di destro «a foglia morta» da ventiquattro metri dell’uruguaiano José Oscar «Pepe» Herrera Corominas mandò il pallone a lambire il palo destro della porta genoana. quindi, su traversone dalla destra di Oliveira Barroso, un colpo di testa di Dely Valdés – in una sorta di «remake» isolano dell’azione di Onorati del primo tempo – terminato tre metri alla sinistra della porta genoana, ed infine un calcio di punizione di interno sinistro del «solito» Pusceddu, defilato sulla destra, respinto a pugni chiusi da Tacconi.

TABELLINO
Cagliari, domenica 20 novembre 1994, Stadio “Sant’Elia”, ore 14:30
Cagliari-Genoa 1-0 [X giornata del Campionato Italiano di Serie A 1993/1994]
Arbitro: Cardona [Milano]
Spettatori: Dodicimila circa
Marcatore: nel 2° tempo al 37’ Pusceddu
Cagliari: 1 Fiori, 2 J. Herrera, 3 Pusceddu, 4 F. Bellucci (dal 31’ del 2° T.: 15 Berretta), 5 Napoli, 6 Firicano, 7 Bisoli sr., 8 Sanna (dal 1’’ del 2° T.: 16 Muzzi), 9 Dely Valdés, 10 Lantignotti, 11 L. Oliveira. Allenatore: Pereni; Direttore Tecnico: Tabarez.
Genoa: 1 S. Tacconi, 2 Caricola II, 3 Marcolin, 4 Manicone, 5 Galante, 6 Signorini sr., 7 Ruotolo, 8 Bortolazzi, 9 Van’t Schip (dal 32’ del 2° T.: 16 Miura), 10 Skuhravy (dal 29’ del 2° T.: 13 Delli Carri sr.), 11 R. Onorati. Allenatore: Scoglio.
Note: martedì 22 novembre 1994 viene esonerato l’allenatore Scoglio (G) e sostituito con Marchioro, che nella stessa serie aveva allenato fino all’VIII giornata la Reggiana, conquistando 1 punto.

Stefano Massa
(membro del Comitato Ricerche e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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