Correva l’anno 1982: una doppietta di testa post-Mundial di “Pablito” Rossi diede la vittoria alla Juventus contro il Genoa

Il 29 agosto di 38 anni fa il centravanti eroe della vittoria in Coppa del Mondo fu il protagonista nella gara di Coppa Italia al Ferraris

Paolo Rossi

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Premessa: la recente morte del capocannoniere dell’indimenticabile «Mundial» del 1982 in Spagna vinto dagli Azzurri fa sì che i due precedenti degli incontri casalinghi del Genoa contro la Juventus e il Milan rievochino incontri – entrambi di Coppa Italia – che lo videro scendere in campo al “Luigi Ferraris” con le due soprammenzionate formazioni da avversario dei rossoblù (da lui affrontati nello stadio genovese in due occasioni a livello di Campionato, sabato 31 dicembre 1977 con la maglia del LaneRossi Vicenza, che si impose per 2-1, e domenica 13 maggio 1984 con quella della Juventus, sconfitta 1-2 dagli uomini di Luigi «Gigi» Simoni, che al termine di quell’incontro retrocessero in Serie B).

Quella a Genova di domenica 29 agosto 1982 fu la seconda partita – e la prima in trasferta – a livello ufficiale disputata da Paolo «Pablito» Rossi dopo la Finalissima della Coppa del Mondo 1982 tra Italia e Germania Ovest, in cui una sua rete all’11’ della ripresa aveva sbloccato il risultato ed instradato gli Azzurri verso il trionfale 3-1 che aveva riportato i calcio italiano sul «tetto del mondo» dopo quarantaquattro anni. Dei sei giocatori della Juventus che avevano conquistato il titolo mondiale quel giorno mancava il solo Antonio «bell’Antonio» Cabrini (infortunato e sostituito da Carlo Osti con spostamento sulla sinistra dell’italo-libico Claudio «Gheddafi» Gentile) e in più tra le fila dei bianconeri, che venivano considerati la squadra più forte del pianeta, anche se poi sarebbero finiti secondi tanto in Campionato quanto in Coppa dei Campioni, rispettivamente alle spalle della Roma e dell’Amburgo, dovendosi accontentare della sola Coppa Italia, c’erano il polacco Zbignew «Zibì» Boniek e il francese Michel «le Roi» Platini, che si erano affrontati – con successo del primo per 3-2 – nella Finale per il 3° e il 4° posto nella da poco terminata Coppa del Mondo. Il Genoa, ovviamente inferiore dal punto di vista tecnico, era ulteriormente penalizzato dal fatto di non poter schierare il «duo» fiammingo di centrocampo costituito dal belga René Vandereycken e dall’olandese Johannes Wilhelmus «Jan» Peters, che avrebbe dovuto elevare considerevolmente il tasso tecnico della formazione rossoblù, ma che in quella stagione agonistica, a causa dei problemi fisici del primo, avrebbe sommato solamente quarantacinque minuti in Coppa Italia e centotrentasette in Campionato. L’attrativa di giornata fu per i tifosi rossoblù la notevole prestazione di Roberto «Dustin» Antonelli sr., schierato come «fantasista» alle spalle delle due «punte» Roberto «Roby» Russo e Massimo «il nuovo Rossi» Briaschi I.

Dopo un quarto d’ora di gioco Platini, ricevuto il pallone da una «sponda aerea» di Boniek, lo stoppò di petto, si liberò con un «sombrero» di esterno destro di Carmine «Mimmo» Gentile e di capitan Claudio Onofri e sul rimbalzo del pallone a terra «fulminò» con un tiro a mezza altezza di sinistro da venti metri il portiere italo-jugoslavo Silvano «Beara» Martina, mandando la sfera ad infilarsi alla sua destra e portando in vantaggio gli ospiti. Dieci minuti dopo la Juventus, che aveva subito al 17’ il pareggio con un colpo di testa di Briaschi I, che aveva capitalizzato un cross di Pasquale Iachini, sugli sviluppi di un calcio di punizione, si riportò in vantaggio con una rete simile a quella del fuoriclasse transalpino, segnata con un angolato rasoterra al volo di sinistro da Gaetano Scirea (fermato un minuto prima da un palo dopo uno splendido «assolo» sulla sinistra) dopo una ribattuta di testa di Onofri di un tiro di esterno destro di Platini, su un pallone proveniente da un traversone dalla sinistra di Claudio Gentile, e poi. sempre di testa, di Alessandro Chiodini I ad anticipare Roberto «Penna Bianca» Bettega sr.. Successivamente, al 43’ un gran tiro di Pasquale Iachini, su servizio di Antonelli sr., si stampò contro la traversa.

Nella ripresa ci furono quattro reti in totale, equamente divise tra le due contendenti, con i bianconeri che «allungarono» due volte con Rossi e furono sempre «riavvicinati» dai padroni di casa, che tennero in apprensione (come riconosciuto sportivamente al termine dell’incontro dall’allenatore, Giovanni «Trap» Trapattoni, dai due stranieri e dal «bomber» Rossi dei campioni d’Italia) fino al triplice fischio finale del signor Gianfranco Menegali di Roma, che giunse dopo una conclusione di Carmine Gentile bloccata da Dino «SuperDino» Zoff. Rossi segnò entrambe le reti schiacciando con i piedi attaccati al suolo il pallone di testa vicino al palo destro: la prima volta, al 6’, da sette metri, sfruttando un traversone dalla destra – a un metro e mezzo dalla linea di fondo – di Scirea, che si era liberato in dribbling di Carmine Gentile; la seconda volta, al 18’, da tre metri, su un calcio d’angolo dalla destra di Boniek, involontariamente recapitatogli da un colpo di testa all’indietro di Iachini, che cinque minuti prima aveva trasformato un calcio di rigore concesso dall’arbitro per atterramento di Briaschi I da parte di Claudio Gentile. Sul 2-4 il Genoa non si diede per vinto e, dopo un grande intervento di Zoff, che su un tiro di Russo da una trentina di metri era volato al 22’ a deviare il pallone sul fondo, ed uno di Martina, che al 27’ aveva respinto con un piede un tiro di Rossi, smarcato da un tocco di Bettega sr. e presentatosi davanti a lui in solitudine, accorciò le distanze al 28’ con un tocco da pochi passi di Russo su un servizio volante di Iachini ben «imbeccato» da Antonelli sr..

TABELLINO

Genova, domenica 29 agosto 1982, Stadio “Luigi Ferraris”, ore 18,30

Genoa-Juventus 3-4 [III giornata del VI Girone Eliminatorio della Coppa Italia 1982/1983]

Arbitro: Menegali [Roma]

Spettatori: trentottomila circa

Marcatori: nel 1° tempo al 15 Platini (J), al 17 Briaschi I (G), al 25 Scirea (J); nel 2° tempo al 6 P. Rossi (J), al 13 P. Iachini (G) su rigore, al 18 P. Rossi (J), al 28 R. Russo (G)

Genoa: 1 Martina, 2 V. Romano II, 3 Testoni, 4 Chiodini I, 5 Onofri, 6 Ca. Gentile, 7 Antonelli sr. (dal 33 del 2° T.: 16 Boito), 8 G. Corti sr., 9 R. Russo (dal 33 del 2° T.: 14 Faccenda), 10 P. Iachini, 11 Briaschi I. Allenatore: Simoni.

Juventus: 1 D. Zoff, 2 Osti, 3 Cl. Gentile, 4 Furino (dal 22 del 2° T.: 15 Bonini sr.), 5 Brio, 6 Scirea, 7 Boniek, 8 Tardelli, 9 P. Rossi (dal 31 del 2° T.: 16 Marocchino), 10 Platini, 11 Bettega sr.. Allenatore: Trapattoni.

Note: durante l’incontro l’arbitro viene sfiorato da una moneta lanciata dagli spalti; D. Zoff, portiere e capitano dell’Italia campione del mondo, quando, dopo l’intervallo, si posiziona davanti alla porta sottostante la Gradinata Nord, viene fatto oggetto di un lungo applauso da parte dei tifosi rossoblù, che lo tributano al termine ad entrambe le squadre (non pochi genoani aspettano i giocatori bianconeri vincitori della Coppa del Mondo con l’Italia all’uscita degli spogliatoi per applaudirli e ringraziarli del successo intercontinentale ottenuto); il presidente del Genoa, Fossati, decide di pagare il premio-vittoria pattuito ai giocatori per premiarli della valida prestazione offerta a dispetto del risultato sfavorevole.

Stefano Massa

(membro del Comitato Storico Scientifico del Museo della Storia del Genoa)

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