Correva l’anno 1959: il Genoa perse 3-4 in casa della Juventus la prima partita di campionato in notturna della sua storia

Per i bianconeri tripletta di Charles e gol di Stivanello. Per i rossoblù segnarono Maccacaro, Pantaleoni e Abbadie

Julio Cesar Abbadie

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Prima di quella attuale, giunta al quindicesimo «capitolo», il Genoa ha messo insieme come migliore sequenza di massimi campionati consecutivi nel Secondo Dopoguerra quella di sette tra il 1953/1954 e il 1959/1960. In quelle stagioni agonistiche ottenne senza particolari patemi la salvezza nei primi tre e nel sesto, la conquistò all’ultima giornata nel quarto e nel quinto e retrocesse malamente nell’ultimo, venendo pure penalizzato di ventotto punti (azzeramento della classifica più dieci – successivamente ridotti a sette – punti di penalizzazione da scontare nel successivo Campionato di Serie B per la tentata «combine» nell’incontro, comunque perso 1-2 sul campo, in casa dell’Atalanta domenica 17 aprile 1960). Non essendoci più prospettive di conquista dello Scudetto per la Juventus, quarta con undici punti di ritardo nei confronti del Milan, «matematicamente» «laureatosi» per la settima volta (e quarta negli anni Cinquanta) Campione d’Italia con una giornata d’anticipo, e di coinvolgimento del Genoa in una possibile retrocessione (o spareggio per evitarla) l’incontro dell’ultima giornata venne anticipato alla sera di sabato 6 giugno 1959 (divenendo così la prima partita in notturna di Campionato – come sottolineato dallo storico rossoblù Marco Colla in un suo intervento da me riportato domenica scorsa – per il Genoa, che fino a quel momento aveva «assaggiato» a livello ufficiale la luce artificiale proiettata dai riflettori in due incontri di Coppa Italia disputati nel giugno dell’anno precedente, quello pareggiato 1-1 al “Giuseppe Moccagatta” di Alessandria contro i grigi domenica 8 e quello vinto 3-2 al “Comunale” di Vigevano sabato 14 contro i biancocelesti, venti giorni prima promossi in Serie B) ed inquadrato in una giornata di sport allo stadio “Comunale” con un meeting di atletica leggera (l’impianto torinese fu dotato di pista d’atletica leggera dal momento della sua inaugurazione nel 1933 a quello della sua ristrutturazione nel 2006), che in una giornata di forti piogge ritardò con il suo prolungarsi l’inizio della partita tra bianconeri e rossoblù di una ventina di minuti rispetto all’orario previsto, tanto che il signor Bruno De Marchi di Pordenone diede il fischio d’avvio verso le ore 21,50.
Come, in genere, accade negli incontri di fine campionato in cui le due squadre non hanno esigenze di classifica la partita, a dispetto di un terreno ai limiti della praticabilità (oltretutto luogo di arrivo nel corso della giornata degli attrezzi scagliati dai lanciatori!), fu ricca di occasioni da rete.
Nel primo tempo, dopo un paio di minuti, il Genoa andò vicino alla rete del vantaggio con una «bordata» da lontano di Giorgio «Roccia» Dal Monte II che non colse impreparato l’estremo difensore dei padroni di casa, Giuseppe «Vava» Vavassori, così come fu abile il suo omologo genoano, Lorenzo Piccoli, che quel giorno faceva il suo esordio in Serie A, a respingere di pugno al 5’ un calcio di punizione di Giorgio «il Moro di Venezia» Stivanello. Il «botta e risposta» tra rossoblù e bianconeri proseguì al 7’ con una conclusione di Mario «Panta» Pantaleoni III che costrinse Vavassori a una non facile deviazione sul fondo e al 12’ con un tiro di poco fuori di Bruno Nicolè, che aveva approfittato di un passaggio smarcante di Giampiero «Boni» Boniperti, finché al 13’ la Juventus non passò in vantaggio con una splendida rete del centravanti gallese John «il Gigante buono» Charles dal limite dell’area di rigore, che aveva sfruttato un passaggio di Gino Stacchini. Da quel momento le due squadre ripresero fino alla fine del primo tempo a «battere un colpo a testa» alternativamente: plastica parata di Vavassori su calcio di punizione di Dal Monte II al 16’; grande intervento di Piccoli su conclusione di Charles da distanza ravvicinata al 20’; «tap-in» vincente del centravanti rossoblù Cesare «Mac» Maccacaro I, abile a deviare al volo una respinta sulla linea di Ernesto «Tino» Castano I su tiro «a botta sicura» di Paolo «Paolone» Barison, che aveva ricevuto il pallone tirato dalla lunetta della bandierina del calcio d’angolo dall’uruguaiano Julio César «el Pardo» Abbbadie Gismero, al 30’; nuovo vantaggio bianconero con un colpo di testa di Stivanello su calcio d’angolo battuto da Stacchini al 33’; altro «tap-in» vincente, su un pallone non trattenuto da Vavassori, di un genoano – Pantaleoni III – su tiro di Dal Monte II, che si era appena visto respingere dalla barriera il primo tentativo su calcio di punizione dal limite dell’area di rigore al 39’.
Nella ripresa «si prese completamente il proscenio» Charles, il quale segnò due reti di ottima fattura e in mezzo alle due segnature se ne vide negare un’altra da una grande parata di Piccoli: al 12’ «addomesticò» prima con la testa e poi con il petto il pallone proveniente da un lungo traversone dalla destra di Flavio «Cuore matto» Empoli prima di infilarlo con un tempestivo e preciso tiro nella porta genoana, che fu salvata dieci minuti dopo su un suo colpo di testa nel «sette» dall’estremo difensore degli ospiti, il quale, invece, non si poté opporre a una sua altra «prepotente» deviazione di testa sotto la traversa su un dosato traversone di Nicolè al 33’. Ad Abbadie Gismero, che era rimasto «stoicamente» in campo su un terreno fradicio d’acqua, nonostante un problema muscolare, (quello di allora era un calcio che non contemplava a livello regolamentare le sostituzioni), toccò l’onore di segnare l’ultima rete della partita con un colpo di testa da distanza ravvicinata su un pallonetto di Maccacaro I a Vavassori, quando mancavano sei minuti al termine.

TABELLINO
Torino, sabato 6 giugno 1959, Stadio “Comunale”, ore 21:50
Juventus-Genoa 4-3 [Anticipo della XXXIV giornata del Campionato Italiano di Serie A 1958/1959]
Arbitro: De Marchi [Pordenone (UD)]
Spettatori: ?
Marcatori: nel 1° tempo al 13’ Charles (J), al 30’ Maccacaro (G), al 33’ Stivanello (J), al 42’ Pantaleoni III (G); nel 2° tempo Charles (J) al 10’, Charles (J) al 33’, Abbadie (G) al 39’
Juventus: 1 Giu. Vavassori, 2 G. Corradi, 3 Garzena, 4 Emoli, 5 Castano I, 6 U. Colombo, 7 Stacchini, 8 Boniperti, 9 Charles, 10 Nicolè, 11 Stivanello. Allenatore: T. Depetrini
Genoa: 1 L. Piccoli, 2 M. Bruno, 3 Becattini II sr., 4 De Angelis, 5 Carlini, 6 Leopardi, 7 Dal Monte II, 8 Pantaleoni III, 9 Maccacaro I, 10 Abbadie Gismero, 11 Barison. All.: Frossi
Note: la partita, che è la prima di Campionato disputata dal Genoa in notturna nella sua storia, inizia con circa venti minuti di ritardo sull’orario previsto per il prolungarsi di un meeting di atletica leggera a causa delle sfavorevoli condizioni atmosferiche (l’incontro si gioca su un terreno pesantissimo)

Stefano Massa
(membro del Comitato Storico Scientifico del Museo della Storia del Genoa)

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