Correva l’anno 1950: un derelitto Genoa fu sconfitto 1-3 in trasferta dalla Lazio il 17 dicembre

Dopo meno di venti minuti di gioco, la partita aveva già espresso il suo «verdetto di condanna» per gli ospiti: finì 3-1per i biancocelesti

Il laziale Arce contrastato dai genoani Corradini e Melandri (Foto da "Il Calcio illustrato")

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Domenica 17 dicembre 1950 il Genoa si presentò allo Stadio “Nazionale” di Roma per affrontare i biancocelesti capitolini, occupando con 8 punti (frutto di due vittorie e quattro pareggi) dopo quattordici partite la posizione più bassa in classifica in coabitazione con la Roma (i giallorossi per l’unica volta finora nella loro storia e il Genoa sarebbero retrocessi in Serie B al termine del Campionato).
Dopo meno di venti minuti di gioco, reso difficile dal terreno fangoso, la partita aveva già espresso il suo «verdetto di condanna» per gli ospiti, che, salvatisi poco prima su una bella combinazione volante iniziata da una rovesciata di Stefano Fulvio Malacarne e conclusa da un tiro di sinistro del talentuoso paraguaiano Dionisio «Guarany» Arce in semirovesciata di poco alto sulla traversa, erano capitolati una prima volta al 10’ per un retropassaggio di Amedeo «il re delle rovesciate» Cattani, ad anticipare il centravanti apolide di origine rumena (era nativo di Cernovitz, attualmente in Ucraina) Norbert Höfling, lanciato verso la porta da Primo «Pagaia» Sentimenti V, al portiere Enrico Gualazzi, che si fece trovare nella «terra di nessuno», essendo avanzato per chiudere il più possibile lo «specchio» della sua porta al centravanti laziale, e una seconda volta al 17’ per un tiro di Romolo Alzani non irresistibile da una trentina di metri, successivo a un suo numero da «foca» con la testa, dopo aver intercettato un rinvio di Gino Corradini, che si infilò nell’angolino sinistro basso della porta rossoblù non adeguatamente difesa in quell’occasione da Gualazzi. Nel terzo centrale del primo tempo il Genoa ebbe una reazione, costruendo tre occasioni da rete sciupate dallo svedese Bror lars Astley Mellberg, che, su passaggio smarcante del connazionale Stellan Nilsson, al 18’ si fece ribattere una conclusione da distanza ravvicinata di piede dal portiere Lucidio «Cochi» Sentimenti IV, al 26’, su «verticalizzazione» di Giuseppe «Pinella» Baldini «sparò» da distanza ravvicinata «in bocca» all’estremo difensore dei padroni di casa e al 28’ mandò di testa di poco a lato del palo destro un traversone dalla sinistra di Baldini. Le ultime due occasioni da rete del primo tempo furono create dai biancocelesti, che non concretizzarono al 36’ la prima (un tiro di Aldo Puccinelli respinto con un piede da Gualazzi), ma al 38’ con la seconda andarono a segno per la terza volta (traversone di Arce, «torre» di Höfling verso sinistra, tiro di sinistro fintato dall’argentino naturalizzato italiano Enrique Domingo «el Flaco» Flamini, che, dopo aver dribblato Gualazzi gettatosi a terra, indirizzò nella porta sguarnita).
Dopo cinque minuti della ripresa il Genoa segnò la «rete della bandiera» grazie a Mellberg, che approfittò di una corta respinta di Sentimenti IV – un minuto prima reattivo a respingere una conclusione di Pietro «super jolly» (essendo l’unico calciatore, almeno della massima serie «a girone unico» del Campionato Italiano, ad aver indossato le maglie con tutti i numeri dall’1 all’11) Magni – su un gran tiro di Nilsson, lanciato da Baldini.

TABELLINO
Roma, domenica 17 dicembre 1950, Stadio “Nazionale”, ore 14,30
Lazio-Genoa 3-1 [XV giornata del Campionato Italiano di Serie A 1950/1951]
Arbitro: Longagnani [Modena]
Spettatori: Quattordicimila circa
Marcatori: nel 1° tempo al 10’ autorete di Cattani (pro L), al 17’ Alzani (L), al 38’ Flamini (L); nel 2° tempo al 5’ Mellberg (G)
Lazio: 1 Sentimenti IV, 2 Antonazzi, 3 Furiassi, 4 Alzani, 5 Malacarne, 6 Magrini, 7 Arce, 8 Sentimenti V, 9 Höfling, 10 Flamini, 11 Puccinelli. Allenatore: Sperone.
Genoa: 1 Gualazzi, 2 Corradini, 3 Becattini II sr., 4 Castelli, 5 Cattani, 6 Melandri, 7 Colosio, 8 Magni, 9 Mellberg, 10 Baldini, 11 Nilsson. Allenatore: Bacigalupo III.

Stefano Massa
(membro del Comitato Storico Scientifico del Museo della Storia del Genoa)

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