Correva l’anno 1942: due reti allo scadere delle frazioni di gioco fecero la differenza tra Atalanta e Genoa

I gol di Gritti e Bussi risolsero la gara in favore dei padroni di casa bergamaschi

Federico Allasio (Wikipedia)

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Al termine della quinta giornata di quello che sarebbe stato l’ultimo Campionato Italiano regolarmente disputato in tempo di guerra il sorprendente Livorno, che in quello precedente si era salvato all’ultima giornata (in virtù del sorpasso operato a spese del Napoli, sconfitto 0-3 a Genova dai rossoblù, grazie alla vittoria a Milano per 2-0 sui rossoneri), era solitario capolista, avendo vinto tutti gli incontri, con tre punti di distacco sul Genova 1893 (nome adottato dal sodalizio rossoblù da domenica 28 ottobre 1928, in occasione del VI anniversario della Marcia su Roma, in omaggio all’autarchia linguistica del Fascismo), sulla Fiorentina e sull’Ambrosiana-«Inter», che ne avevano 7, mentre in fondo alla classifica si trovavano con 2 il Venezia e l’Atalanta Bergamasca. La trasferta in casa degli orobici appariva, quindi, agli uomini di Guido «l’elegante Guido» Ara abbordabile, ma la realtà dei fatti dimostrò il contrario.

I padroni di casa, vogliosi di rifarsi della severa sconfitta per 1-5 subita la domenica precedente a Torino dai bianconeri e di risalire la classifica, attaccarono subito con grande determinazione, avendo una prima occasione al 7’ con Vittorio Schiavi, che, presentatosi solo davanti all’estremo difensore Orlando Sain, non riuscì ad eluderne l’uscita bassa, facendosi da lui soffiare il pallone, ed una seconda al 29’ con una prodigiosa deviazione da parte del portiere degli ospiti della sfera tirata da Paolo Tabanelli I e deviata nel corso della sua traiettoria dal centravanti sampierdarenese dei bergamaschi Adriano Gè. Nulla poté, invece, allo scadere del primo tempo Sain sulla deviazione del diciannovenne Mario Gritti su traversone del rivarolese Luciano Peretti.

Dopo soli tre minuti della ripresa i padroni di casa raddoppiarono con una rovesciata di Gè nell’angolo alto sinistro della porta, al termine di una bella azione d’attacco iniziata da un tiro di Schiavi che aveva costretto Sain a una non facile respinta del pallone, che venne ripreso e crossato in mezzo all’area di rigore da Giuseppe «Pino» Bussi e reso disponibile per la deviazione vincente da una «torre» di Gritti. A quel punto il Genova 1893 reagì, accorciando le distanze al 16’ con un tiro da distanza ravvicinata di Ugo Conti, smarcato in area di rigore da un suggerimento illuminante di Bruno Ispiro sr., e vedendosi negare il pareggio da una splendida parata in tuffo di Secondo Lanfranco su tiro fulmineo di Conti. Proprio nelle battute finali dell’incontro i bergamaschi misero in contropiede al sicuro la vittoria con un gran tiro a mezza altezza di Bussi, che ebbe miglior fortuna di quelli – ribattuti da difensori genoani – dei suoi compagni Gè e Gritti, i quali avevano iniziato e proseguito l’azione.

TABELLINO

Bergamo, domenica 8 novembre 1942, Stadio “Mario Brumana”, ore 14,30

Atalanta Bergamasca-Genova 1893 3-1 [VI giornata del Campionato Italiano di Divisione Nazionale A 1942/1943]

Arbitro: Neri [Firenze].

Spettatori: Cinquemila circa.

Marcatori: nel 1° tempo Gritti (A) al 45’; nel 2° tempo Gè (A) al 3’, U. Conti (G) al 14’, Bussi (A) al 44’.

Atalanta: 1 Lanfranco, 2 Mamoli, 3 Citterio, 4 Bonilauri, 5 Lamanna, 6 Tabanelli I, 7 Bussi, 8 Schiavi, 9 Gè, 10 M. Gritti, 11 Peretti. Allenatore: Nehadoma.

Genoa: 1 Sain, 2 S. Marchi, 3 L. Spadoni, 4 Englaro, 5 Allasio, 6 Andrighetto, 7 G. Neri, 8 Trevisan I, 9 Ispiro sr., 10 Bertoni I, 11 U. Conti. Allenatore: Ara.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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