Correva l’anno 1933: il Genoa trionfa sul difficile campo del Casale

I rossoblù si imposero 2-3 con reti degli argentini Juan Esposto e Guillermo Stabile: gol vincente di Frisoni

Il Genoa prima dell'incontro a Casale il 5 marzo 1933

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Correva l’anno 1933. Il Genoa (targato allora Genova 1893 per l’autarchia linguistica fascista) aveva iniziato l’anno inaugurando, due mesi prima, lo stadio di Marassi ristrutturato e intitolandolo a Luigi Ferraris. La stagione terminerà con la conquista del quinto Scudetto da parte dei bianconeri della Juventus. Il Genoa a fine campionato risulterà ottavo: “parte sinistra della classifica”, per usare una terminologia contemporanea.

Stadio ostico, il Natale Palli di Casale Monferrato: anche nella stagione rossoblù del 1924 (quella dello Scudetto) il Genoa non era riuscito ad andare oltre lo zero a zero nella cittadina piemontese, mentre dieci anni prima, quando erano stati i nerostellati a vincere il campionato, a Casale il Genoa aveva perso due a zero. Ma, invece, nel 1933 la sorte ci disse bene.

Per certi aspetti, quello del 1933 era un Genoa di matrice argentina: Juan Pratto, Juan Esposto, Antonio Ganduglia e Guillermo Stabile. Tra l’altro, due di quegli argentini furono i marcatori nella partita contro il casale: Juan Esposto e Guillermo Stabile. Esposto andò in gol al 9′, abile a sfruttare un’incomprensione tra i difensori piemontesi. Poi, el Filtrador aveva raddoppiato al 12′ su assist dello stesso Esposto, e il primo tempo si era concluso sul due a zero a favore del Genoa. Ma, nella ripresa i casalesi avevano ridotto dapprima le distanze al 16′ con Volta e poco dopo, al 23′, avevano pareggiato con Migliavacca. Poi, però, Frisoni aveva segnato il gol del definitivo tre a due, a pochi minuti dalla fine del match, su passaggio di Francesco Godigna.

Dei rossoblù, i migliori in campo furono Godigna, Frisoni, Ferrari e Stabile.

Le Formazioni.

GENOVA 1893: Bacigalupo, Gilardoni, Pratto, Sala, Godigna, Frisoni, Stabile, Esposto, Savio, Ferrari II, Ferrari I.

CASALE: Morbelli, Roggero, Mazzucco, Leporati, Castello, Volta, Migliavacca, De Marchi, Gardini, Celoria, Autelli.

La foto: si tratta di uno scatto fatto, a lato dello spogliatoio, prima dell’incontro a Casale. In essa si vedono (da sinistra a destra nella fila in alto) Pratto, Carpi, Gilardoni e Stabile. Poi, nella fila al centro, Godigna, Savio, Ferrari, Sala, l’allenatore austriaco Rumbold e il massaggiatore Bonassin. In basso accosciati (sempre da sinistra verso destra) Frisoni, Esposto, Casanova (in borghese) e Bacigalupo.

Massimo Prati: classe 1963, genovese e Genoano, laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova, con il massimo dei voti. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora come insegnante.

Autore di numerosi lavori. “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, pubblicata nel 2004 dalla casa editrice Fratelli Frilli. “I Racconti del Grifo. Quando parlare del Genoa è come parlare di Genova”, edito nel 2017 dalla Nuova Editrice Genovese. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020 . Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando parlare del Genoa è come parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2020; “Didattica dell’italiano A 1. Imbarco Immediato”, Fanalex Publishing, Ginevra 2021 . “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”, Urbone Publishing, 2021. Prossime uscite: un libro di didattica dell’italiano, livello A 2 e un libro sul calcio anni Settanta.

È anche autore di numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893” e “GliEroidelCalcio”.

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