Correva l’anno 1928: in un torrido 5 luglio il Genoa sconfisse 3-0 la Juventus

In un torneo che assomiglia molto a quello attuale, il Grifone superò i bianconeri con reti di Levratto, Catto e Bodini


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C’è mai stato un Genoa-Juventus, verso la fine di un Campionato, giocato dopo il 30 giugno? Sì! La partita, vinta dai rossoblù per 3-0, che si disputò giovedì 5 luglio 1928, sarà oggetto di descrizione nella rubrica odierna. Quello 2019/2020, sospeso per più di tre mesi a partire da marzo del 2020 per il Covid-19, sarà l’unico con un’intera giornata ad agosto, che si aggiungerà alle otto di luglio, ma a luglio si sono giocate nel 1926 l’ultima giornata dei due gironi di Prima Divisione della Lega del Nord, nel 1927 le ultime due e nel 1928 le ultime cinque del Girone Finale di Divisione Nazionale, nel 1930 l’ultima di Divisione Nazionale A, nel 1946 le ultime quattro del Girone Finale di Serie A e nel 1947 l’ultima di Serie A.

Il Campionato di Divisione Nazionale del 1927/1928 è, quindi, quello che nel suo sviluppo più assomiglia all’attuale. Il precedente torneo era stato il primo disputatosi dopo l’emanazione della Carta di Viareggio, che aveva riconosciuto ai giocatori la condizione di lavoratori risarcibili per mancato guadagno dai sodalizi calcistici di appartenenza (in pratica, chi si deve allenare non può lavorare e, quindi, va pagato), che era, in pratica, l’accettazione del loro «status» di professionisti. Come conseguenze c’erano quelle di non avere più problemi a spostarsi da una parte all’altra della Penisola e di poter scendere in campo anche in partite di campionato durante la settimana. La massima serie, che si chiamava Divisione Nazionale, prevedeva due gironi eliminatori da undici squadre ciascuno (senza più sbarramenti «latitudinali» come fino ad allora era accaduto) e un girone finale per le quattro squadre meglio piazzate in entrambi. Siccome la Nazionale Italiana doveva partecipare ai Giuochi Olimpici di Amsterdam (gli Azzurri avrebbero ottenuto una prestigiosa medaglia di bronzo in quell’edizione che fu l’ultima che aveva il valore di Coppa del Mondo, la cui prima edizione sarebbe stata vinta due anni dopo dagli uruguayani – padroni di casa –, che nel 1924 e nel 1928 avevano conquistato l’oro olimpico), il Girone Finale si interruppe dopo la settima ed ultima giornata del girone d’andata giovedì 17 maggio 1928 per riprendere un mese e una settimana dopo, domenica 24 giugno, e proseguire «a tappe forzate» – con tre turni infrasettimanali – fino a domenica 22 luglio.

Giovedì 5 luglio andò in scena l’ultimo dei tre turni infrasettimanali, valido per la XI giornata, in cui una delle quattro partite vedeva affrontarsi a Marassi il Genoa e la Juventus, entrambi vincitori in trasferta quattro giorni prima per 2-1 rispettivamente contro il Milan e la capolista Torino, che dopo la sconfitta nel derby si trovava con due punti di vantaggio sul Bologna (che quel giorno avrebbe sconfitto, giocando nuovamente in casa, per 1-0), tre sul Genoa e quattro su Alessandria e Juventus.

I bianconeri, che non erano riusciti a recuperare dai colpi subiti nel derby con i granata il mediano e capitano Carlo «il dilettante» Bigatto I e la talentuosa ala destra Federico «Ricciolo» Munerati, furono travolti dall’impeto dei padroni di casa, che dopo soli tredici minuti di gioco sbloccarono il risultato, al termine di un’azione entusiasmante (scambio del pallone tra Edoardo Catto, Ercole Bodini e Giovanni Chiecchi III, che «verticalizzò» per Felice Virgilio «Levre» Levratto II, scattato in profondità tra Oreste Barale II e il genovese Guglielmo Borgo I, il quale, dopo aver resistito all’ultimo tentativo di intervento difensivo di Virginio «Viri» Rosetta, da otto metri circa «fulminò» di sinistro Giampiero «Saetta» Combi, il grande rivale per il ruolo di portiere della Nazionale Italiana del genoano Giovanni «Ragno» De Prà, che quel giorno fece il suo rientro tra i pali dopo l’infortunio a una spalla alle Olimpiadi subìto nell’incontro vinto all’esordio, martedì 29 maggio, dall’Italia per 4-3 sulla Francia, in cui aveva fatto registrare la sua diciannovesima ed ultima presenza tra gli Azzurri. Una caparbia azione a un minuto dall’intervallo sulla sinistra con pallone salvato in extremis dal fallo laterale da Chiecchi III ed offerto a Levratto diede l’opportunità all’ala sinistra della Nazionale Italiana di tirarlo con la consueta violenza tanto che sfuggì alla presa di Combi, offrendo a Catto la possibilità di segnare da «opportunista» il raddoppio per i rossoblù.

Dopo soli quattro minuti della ripresa, l’ala destra genoana, Giovanni «Gino» Puerari III effettuò di prima intenzione un traversone che venne «capitalizzato» con un gran tiro al volo rasoterra dal limite dell’area di rigore di Bodini I, che non diede scampo a Combi.

A quel punto, in vista del fondamentale incontro casalingo con il Bologna (poi vinto 2-0) di tre giorni dopo, i padroni di casa preferirono «tirare i remi in barca», ma le offensive bianconere. guidate soprattutto da Antonio «Tonci» Vojak I e Luigi «Zizì» Cevenini III, non diedero grandi preoccupazioni alla retroguardia genoana.

TABELLINO

Genova, giovedì 3 luglio 1928, Stadio “Campo del Genoa”, ore 18,10

Genoa-Juventus 3-0 [XI giornata del Girone Finale del Campionato Italiano di Divisione Nazionale 1927/1928]

Spettatori: diecimila circa

Arbitro: Malagodi [Ferrara]

Marcatori: nel 2° tempo al 13’ Levratto II, al 44’ Catto, nel 2° tempo al 4’ Bodini I

Genoa: De Prà; U Lombardo, Tognotti II; O. Barbieri, L. Burlando, M. Parodi; Puerari III, Bodini I, Catto, Chiecchi III, Levratto II I. All.: R. De Vecchi

Juventus: Combi; V. Rosetta, P. Ferrero; Barale III, Borgo I, Borgo II; Finazzi, Vojak I, Galluzzi, Cevenini III, Barisone. All.: Violak

Note: “La Gazzetta dello Sport” attribuisce la paternità della seconda rete a Chiecchi III, mentre “La Stampa”, le riviste genovese “Il Calcio” e milanese “La Domenica Sportiva” (che mette l’informazione in una didascalia a commento di una fotografia di tale segnatura) a Catto.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerche e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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