Correva l’anno 1911: si inaugura lo stadio “Luigi Ferraris”

La storia dell'impianto di Genova, situato nel quartiere di Marassi

Anzalone Genoa Ferraris Marassi stadio Luca Maestripieri

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Correva l’anno 1911: oggi, nell’era del calcio dei pionieri, si inaugurava lo stadio “Luigi Ferraris” (e non “Galileo” come purtroppo qualcuno ancora afferma). Infatti, il 14 maggio di 109 anni fa avvenne una seconda inaugurazione, in occasione del trasferimento del Genoa a Marassi con una partita tra i rossoblù e la squadra del Piemonte, poiché sino a quel momento il Grifone giocava anche al campo di San Gottardo. Nella prima datata 22 gennaio 1911 per Genoa-Inter il terreno è perpendicolare al torrente Bisagno: per quella successiva avviene un capolavoro d’ingegneria e il campo fu ricostruito in senso parallelo al fiume. La data precisa dell’inizio della costruzione dello stadio è purtroppo riportata da fonti incerte: dagli archivi della società genoana si può evince che la costruzione possa probabilmente risalire al 1909. Dati ufficiali del’epoca parlano di due tribune coperte per una capienza totale (compresi i parterre) di circa 4000 spettatori. Uno stadio che ricordava molto da vicino gli impianti inglesi e che fu subito considerato il migliore d’Italia. Dal 1911 fino al 1928 fu chiamato “Campo del Genoa”: dal 1928 al 1932 “Campo del Genova 1893”.

L’”historia” del “tempio”, soprannome dato dai tifosi rossoblù, ha inizio nel 1895 nel perimetro dell’attuale Via Clavarezza e della Gradinata Nord, dove esisteva il campo di gioco della Società Ginnastica Andrea Doria (la “nonna” dell’attuale Sampdoria), fondata nel 1900, soprannominato La Cajenna, dove giocò dal 1909: campo che era messo trasversalmente allo stadio attuale proprio dove ora è la gradinata. Secondo alcuni documenti storici il Marchese Musso Piantelli, socio del Genoa Cricket and Football Club, cedette definitivamente nel 1909 all’Andrea Doria un piccolo terreno situato tra le mura sud del carcere di Marassi, ed il lato nord del galoppatoio esistente nel parco di Villa Piantelli, utilizzato dalla sezione di equitazione del club rossoblu. In seguito, il marchese destinò il terreno del galoppatoio, grazie all’opera di volontariato apportata dagli altri soci della formazione rossoblù, alla costruzione di un impianto adeguato al nuovo sport, il football, che stava diventando sempre popolare tra le masse.

Negli anni della coabitazione, tra il campo del Genoa e quello dell’Andrea Doria c’era una divisione costituita da uno steccato. I genoani che avevano ceduto quell’appezzamento, richiesero per quella delimitazione un indennizzo di mille lire, più 200 lire annuali per la manutenzione della palizzata. Dopo 15 anni questa situazione finì: alla fine del 1926 la Cajenna viene dichiarata inagibile, il Genoa versò un indennizzo all’Andrea Doria di 20.000 lire (comprensive però del trasferimento del portiere Manlio Bacigalupo), e ne riprese la proprietà. Sull’ex campo della Cajenna ormai inutilizzato, il Genoa edificò su di esso la Gradinata Nord, luogo sacro a tutti i tifosi rossoblù. In origine l’impianto poteva ospitare 20.000 spettatori. Nel suo impianto il Genoa diventò campione d’Italia nelle stagioni 1914/15, 1922/23 e 1923/24.

Il 1 gennaio 1933, durante la festa per i quaranta anni della società rossoblù, lo stadio fu dedicato a Luigi Ferraris, suo storico capitano, morto il 23 agosto 1915 durante la Prima guerra Mondiale presso la località di Cima Maggio. Il “Luigi Ferraris”, fu definito in quegli anni come lo stadio più moderno dell’epoca ed offriva una capienza di 30.000 spettatori (che arrivò a 35mila quando furono innalzate la Nord nel 1928 e la sud nel 1934) quando furono innalzate le , ospitò il 27 maggio del 1934 la partita dei mondiali tra Spagna e Brasile terminata 3 a 1. Lo stadio ha anche ospitato i mondiali del 1990. Quando nel 1987 iniziarono i lavori di ristrutturazione del vecchio impianto, progettati dall’architetto Vittorio Gregotti, molti genovesi non si dimostrarono subito entusiasti. Oggi il “Ferraris” è oggetto di un lungo processo di ristrutturazione, iniziato la scorsa estate, con la trasformazione della tribuna superiore in tribuna stampa, mentre nella parte inferiore sono stati collocati gli sky box degli sponsor.

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