Coraggio Genoa, occorre un ultimo sforzo contro Sassuolo e Verona

Più che sul gioco di squadra, Nicola potrà contare per la salvezza sui guizzi vincenti di Pandev e sul buon stato di forma di Goldaniga, Romero e Jagiello. Ma poi bisognerà pensare al futuro

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Siamo dunque arrivati in fondo (e, quasi, sul fondo). Ma, dopo la gara con l’Inter, ci sembra di aver visto qualche “spiraglio” positivo. Anche perché il Lecce continua a dare al Genoa delle buone…soddisfazioni guardandolo dal basso di 4 punti (più lo scontro diretto in favore del Grifo). Ora mancano due giornate. Da come si è comportata la squadra contro Lukaku il gigante più o meno buono, è pensabile che contro il Sassuolo fuori casa e il Verona al Ferraris arrivino quei punti che porranno fine finalmente alla “Via Crucis” tinta di rossoblù.

Il Lecce giocherà a Udine e si spera che i bianconeri, molto in forma in queste ultime gare, non si lascino prendere da particolari deconcentrazioni: sarebbe poco sportivo, visto che la squadra di Gotti ha finora compiuto il suo dovere battendo anche delle “grandi” (vedi Juventus).

Nell’ultima giornata i leccesi riceveranno il Parma, altra squadra che quando vuole sa farsi valere. Dunque…

E il Genoa? Il Genoa cercherà di giocare come sa, cioè piuttosto male, ma sostituendo al gioco corale, ossia quello di squadra che è mancato totalmente in questa seconda parte di campionato post lockdown, la prestazione di qualche singolo giocatore che sembra aver superato la “depressione” del virus e sia tornato a giocare con la testa e con adeguate motivazioni.

Diciamo in particolare di Romero, apparso nuovamente ottimo difensore con grinta e cattiverie adeguate, di Goldaniga e ovviamente Pandev, oltre a quel Jagiello (riapparso miracolosamente, dopo essere stato nascosto in qualche ripostiglio polveroso di Villa Rostan).

Purtroppo, oltre a questi atleti positivi ce ne sono altri che sono scaduti sia sul piano fisico che psicologico, come (ahimè!) Criscito, lento e disattento (per fortuna lo ha salvato il rigore tirato alla grande nel derby) e pure Favilli che finora conosce poco il concetto di “attaccare la porta”.

Abbiamo visto Preziosi in tribuna, compito, serio e molto preoccupato. Non pensava certo di finire il campionato in questo modo, anche se nei tre anni precedenti le cose non erano andate diversamente. Diciamo questo perché se (facendo scongiuri) anche quest’anno la squadra si salva, si riproporranno ancora tutti i problemi del passato, uguali e identici anno dopo anno.

Onestamente resta il merito del presidente di aver tenuto la squadra in serie A per 13 anni, ma questo ormai mi sembra una giustificazione consunta. Stare in “A” con l’acqua alla gola fin dalle prime giornate non è bello, né divertente. Ci chiediamo già da ora che farà il presidente, dopo aver visto e giudicato i valori dei giocatori, il gioco globale della squadra, le motivazioni dei vari protagonisti.

E al termine di questa tormentata avventura chiederemmo al presidente anche che ne pensa, sinceramente, dell’operato di Nicola, da lui molto amato: meriterà di essere confermato?

E’ vero che valutare la situazione dopo un campionato letteralmente falsato, è solo un’inutile esercitazione, però alcune grosse lacune in questa squadra si sono viste. E, secondo noi, soprattutto sul piano psicologico. Il post-Covid non ha favorito il Grifone (come invece è accaduto per altre squadre), ma si sa il calcio e in particolare quello “falsato” può portare a questi imprevedibili risultati. Ecco perché bisogna valutare il tutto e poi decidere quale sarà il cammino futuro.

Ora però c’è da pensare alla trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. E, intanto, vediamo di toglierci qualche…Sassuolino dalle scarpe…

Vittorio Sirianni

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