Contributi non pagati: la Reggina rischia il deferimento

Secondo la Gazzetta dello Sport il Tribunale di Reggio Calabria non avrebbe autorizzato il club a pagarli poiché rientrerebbero nella procedura di ristrutturazione del debito della gestione precedente

Reggina

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Il caso Reggina ha tenuto banco nella riunione della Lega Serie B svoltasi ieri a Milano: gli altri 19 club hanno chiesto chiarimenti immediati. Secondo la Gazzetta dello Sport oggi in edicola il club amaranto non avrebbe ancora pagato i contributi Inps al 16 febbraio e rischierebbe il deferimento e l’eventuale penalizzazione di due punti. La questione però è molto complessa, sospesa tra le leggi dello Stato italiano e quelle sportive: lo scorso dicembre la società calabrese (lo scorso giugno Felice Saladini ha rilevato la Reggina da Luca Gallo) aveva richiesto il concordato al Tribunale di Reggio Calabria per ristrutturare il debito della gestione precedente. Da allora, ogni somma in uscita deve essere autorizzata dai giudici: sarebbero stati autorizzati il pagamento degli stipendi e di altre pendenze, ma non per i contributi poiché rientrerebbero nella procedura complessiva di ristrutturazione delle cifre pregresse. La difesa del club è incentrata proprio su questo punto: la nuova proprietà vuol pagare, ma i giudici hanno bloccato per ora le disposizioni di quanto dovuto all’Inps.

Tuttavia, stando così le cose, stando alla normativa sportiva la Reggina rischierebbe dunque il deferimento e l’eventuale sanzione di -2 punti in classifica: per due o più bimestri non onorati si rischia anche l’esclusione dal campionato. Si attendono dunque le decisioni di Lega serie B, Figc e Covisoc, oltre a quella del Tribunale di Reggio Calabria riguardo all’autorizzazione dei pagamenti che dovrebbe essere emanata entro aprile.

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