Dopo una breve, tremenda malattia, ci ha lasciato il 10 settembre il Cav. Silvestro Demontis. Un uomo che ha dedicato la sua vita allo sport ed agli altri.
Demontis era uno sportivo (arti marziali, prima praticante ad i massimi livelli, poi allenatore, dirigente e responsabile di associazioni sportive, ultima l’ASI), ma anche, e pochi lo sanno, un poeta.
Nel corso della sua vita, era nato nel 1950, ha ricevuto decine e decine di onoreficenze. É stato un uomo determinante per l affermazione delle Arti Marziali, un vero punto di riferimento per Genova e la Liguria.
Poi uno dei suoi tanti fiori all’occhiello. La fondazione, nel 2009, dell’Ordine Nazionale dei Cavalieri dello Sport, riconosciuto dal CONI.
Ed in questi anni ha portato avanti con passione questa sua creatura: tra i tanti che sono entrati in questo prestigioso Ordine, ricordiamo Beppe Marotta, Marco Nappi, Attilio Lombardo, Enrico Chiesa, e più recentemente Nino Benvenuti, Sidio Corradi, il nuotatore pluricampione olimpico Francesco Bocciardo.
Demontis se ne è andato da combattente, lottando giorno dopo giorno contro la malattia.
Chi lo ha conosciuto, non lo dimenticherà, e porterà avanti le sue iniziative con la stessa passione e l’impegno che ci metteva lui.
Sulla sua pagina Facebook ci sono decine e decine di messaggi di saluto, che fanno capire chi fosse Silvestro e quanto fosse apprezzato.
Il Santo Rosario si celebrerà mercoledi 11 settembre alle ore 20.30 nella Chiesa del SS.Nome di Gesù di Geo / Ceranesi.
L’ultimo saluto a Silvestro si terrà nella stessa chiesa giovedi 12 settembre alle ore 11.30.
Ciao Silvestro, riposa in pace.
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Ho conosciuto Silvestro Demontis nel giugno dell’anno scorso, quando, nel corso di una bellissima cerimonia a Genova, mi nominò Cavaliere dello Sport. Di lui ricordo la sua grande simpatia e la sua schiettezza: lo ringrazio ancora infinitamente per quella nomina che oggi esibisco con orgoglio. La notizia della sua scomparsa mi è giunta stamane inaspettata: ora che non c’è più, noi Cavalieri dovremo raccogliere il suo impegno, il suo lavoro e proseguire nel solco da lui tracciato. Che la terra ti sia lieve caro Silvestro. (Marco Liguori)