Chiappino: «Gran vittoria nel derby, festeggio le nozze di perla con il Genoa»

Il tecnico dell'Under 17 da trent'anni in rossoblù:: «Apprezzo l’impegno e la determinazione dei ragazzi»

Chiappino Genoa
Mister Luca Chiappino (foto di Genoa CFC Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

«Sono molto contento. Abbiamo rischiato pochissimo». Un raggiante mister Luca Chiappino commenta così la vittoria del suo Genoa nel derby Under 17. «Abbiamo avuto un momento di difficoltà all’inizio del secondo tempo quando abbiamo dovuto fare due cambi forzati in mezzo al campo – prosegue l’allenatore rossoblù ai nostri microfoni – Abbiamo patito un po’, non perché chi è entrato non è stato all’altezza: anzi, ha fatto bene nel corso della gara. Il problema è che sono entrati all’improvviso: Dodde era tanto che non giocava, perciò ci ha messo un po’ di più a ingranare. Però è stato giusto comportarsi così: apprezziamo l’impegno e la determinazione che ci stanno mettendo i nostri ragazzi, provano a giocare, provano a divertirsi e questo è l’importante».

Fazio, tra i migliori in campo, ha avuto uno scontro con un compagno: «Ha una caviglia fuori uso – prosegue Chiappino – e gonfia. Speriamo di recuperarlo nella settimana di sosta delle nazionali: abbiamo avuto l’onore di ricevere cinque preconvocazioni».

Pianetagenoa1893.net non è riuscito a recuperare le statistiche dei derby e soprattutto dei tanti vinti. Chiappino risponde ridendo: «Questo è il mio 30° anno al Genoa – sono nozze di perla – tra campionati e tornei, ne abbiamo fatti tanti».

Qual è l’obiettivo del Genoa, primo in classifica a 18 punti assieme al Parma, con due punti di distacco dalla Fiorentina? «Non ho quel tipo di pensiero – risponde mister Chiappino – noi abbiamo iniziato il torneo pensando di dare un po’ di serenità a questo gruppo, di far recuperare la voglia di giocare ad alcuni ragazzi. Quattro o cinque componenti di questo gruppo arrivano da una/due stagioni dove praticamente non hanno quasi mai fatto attività: sono stati fermi per infortunio, chi per sette mesi, chi per otto mesi e anche per il Covid. Tutta una situazione particolare: allora la priorità era di farli tornare a un’attività piena. Ci vorrà del tempo, faremo fatica, però l’importante è che non si facciano più male. La nostra priorità era quella, perché noi crediamo nelle potenzialità di questi ragazzi. Il lavoro che abbiamo svolto era quello di farli riprendere lentamente: adesso, possiamo dire che possiamo spienge un po’ di più. Non siamo ancora fuori dal tunnel, poiché gli infortuni, anche banali, sono all’ordine del giorno, però siamo contenti poiché li vedo arrivare ogni giorno sereni al campo per l’allenamento».

Ekhator dove deve migliorare? «É un 2008 che ha grandissimi mezzi, ma deve essere un po’ più riflessivo nelle cose che fa. Alcune volte è tutto istinto: oggi, per esempio, ha avuto due palle gol facili, le ha sbagliate e l’abbiamo dovuto stimolare, si è incupito. Jeff deve capire che se anche non ha fatto gol, ha disputato comunque una buona partita: è sempre d’aiuto alla squadra, poiché ti crea profondità, ti tiene su la palla, è uno che lotta e non si risparmia. Una volta che capisce questo, secondo me ci siamo. Ahanor? Gli abbiamo dato un premio: è un 2008 che se non succede niente…».

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.