Chiappino a PG: «Obiettivo importante aver raggiunto i quarti di finale»

Il tecnico dell’Under 17 ai microfoni di Pianetagenoa1893.net: «Risultato eccessivo, abbiamo lottato e non ci è stato concesso un rigore. Abbiamo costretto i nerazzurri a giocare la qualificazione sino al ritorno»

Luca Chiappino (Foto Pianetagenoa1893.net)

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«Il risultato è eccessivo, anche se l’Inter nel secondo tempo ha creato più occasioni». Luca Chiappino analizza a Pianetagenoa1893.net la sconfitta per 4-0 subita dal suo Genoa che è uscito comunque a testa alta nei quarti di finale del campionato Under 17. L’avversario era molto forte, ma c’è qualche episodio da recriminare. «Nel primo tempo – racconta il tecnico – abbiamo avuto in 20-25 minuti due chiare occasioni da gol e non ci è stato concesso un rigore sacrosanto e clamoroso come all’andata. Poi è arrivato il gol degli avversari su nostro errore e da lì è iniziato purtroppo un lento calvario, con lo scoramento di alcuni dei miei ragazzi e sono emerse le qualità degli avversari: alla fine la gara è culminata nel 4-0 finale. Leggendo questo risultato sembrerebbe che il Genoa non abbia lottato: ma non è stato così e ci ha penalizzato molto».

C’è però ottimismo per il risultato raggiunto: «Siamo contenti per aver raggiunto i quarti di finale e aver costretto un avversario importante come l’Inter a giocare la qualificazione fino alla gara di ritorno. Sono stati bravi i ragazzi per quanto hanno fatto. E’ un risultato che premia il lavoro svolto in tutto l’anno: questo è un gruppo che ha raggiunto uno step in più rispetto alle stagioni passate. Non era facile qualificarsi alla fase successiva, poiché il nostro era un girone tosto con quattro squadre di serie A e quattro di B». Chiappino però ha alcuni appunti da fare ai suoi ragazzi: «L’errore l’abbiamo fatto all’andata a Genova. Eravamo in vantaggio e abbiamo commesso una grave ingenuità: non si può subire al quarto minuto di recupero un gol che è valso il pareggio dei nerazzurri. Oggi l’abbiamo pagata: i ragazzi si devono assumere le proprie responsabilità per questo errore. Lo devono capire in prospettiva futura, visto che alcuni di loro passeranno alla Primavera: non devono accampare scuse, come ad esempio recriminare sulle sviste arbitrali. Devono prima pensare a quanto svolto in campo: solo così potranno crescere e diventare dei professionisti».

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