[tps_title]Grifo Carbunin[/tps_title]
Iniziò una lunga storia d’ineccepibile servizio e corrisposta riconoscenza dallo spogliatoio rossoblù. Chi lo ha avuto (da Pruzzo a Ramon Turone, da Bruno Conti a Mario Corso) lo descrive come un polo positivo che sapeva alternare con disinvoltura lo scherzo alla serissima professionalità masseur quando i calciatori erano distesi sul suo lettino. U Carbunin è stato un fuoriclasse della nobile arte di saper usare le mani.
Sidio Corradi lo ricorda a Pianetagenoa1893.net con questo aneddoto: “Lo avevo soprannominato ‘bocca d’oro’ perché aveva uno splendido sorriso; non l’ho mai visto abbattuto o triste. Un grande uomo e professionista, amato da tutti. Venendo dal ciclismo era abituato a strizzare le gambe dei corridori perché hanno più acido lattico; inizialmente mi faceva male e mi procurava del rossore dovuto ai peli. Non appena mi sdraiavo sul lettino gli urlavo: ‘Vai piano, Carbunin, vai leggero!’. Ricordo un amico con grande affetto“.