Campedelli: «Voglio vedere il Chievo tornare a giocare»

«Senza per me non c'è ragione di esistere» ha spiegato l'imprenditore. In caso di sentenza positiva del Consiglio di Stato, il club chiederà alla Figc un risarcimento considerevole e la riammissione in serie C o D

Chievo Verona

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«Il Sona è un’altra strada, non si ferma niente a prescindere. Concettualmente voglio vedere il Chievo tornare a giocare a calcio, risarcimento e tutto il resto va bene. Senza per me non c’è ragione di esistere». Lo ha affermato Luca Campedelli, durante la conferenza stampa all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che ha sospeso la decisione del Tar riguardante la conferma dell’esclusione dai campionati del Chievo e lo svincolo automatico di tutti i giocatori. L’imprenditore è stato accompagnato dal suo legale, l’avvocato Di Bosio, che ha spiegato la situazione del club gialloblù e sulla natura del contenzioso con la Figc: «Si tratta di problemi relativi – si legge su Gianlucadimarzio.com – a situazione economica non c’entra nulla, l’esclusione è da affidare a delle rateizzazioni. Il Chievo è stato discriminato nella legge tributaria: non ha pagato le rateazioni preesattoriali sospese dall’8 marzo 2020 e secondo questo ragionamento avrebbe dovuto pagare tutto il debito subito, che normalmente era prima spalmato su un tot di anni. E senza nemmeno sapere effettivamente l’ammontare del debito perché senza cartella esattoriale, la cui emissione era vietata fino al 31 agosto 2021 per Covid, nonostante le varie richieste della società». La conseguenza, ha proseguito l’avvocato, è stata questa: «Per un anno e mezzo il Chievo si è trovato impossibilitato a fare un piano di rientro mentre le altre società, che avevano già ricevuto la cartella esattoriale prima dell’8 marzo, non hanno pagato alcun che».

L’avvocato ha poi spiegato il possibile scenario: «Il 23 giugno per la conferma del collegio, dopodiché si andrà a fissare quando ci sarà finalmente la sentenza e in questo caso la federazione dovrà porsi il problema di un risarcimento mostruoso, 100 milioni: dai calciatori svincolati al valore patrimoniale del club. Soluzione immediata? Ipotesi di ammissione ad un campionato come la Serie D o C, un risarcimento minimo per tornare in vita». Prima dell’esclusione, avvenuta nel 2021, il Chievo era arrivato in ottavo in serie B ed era stato eliminato nel turno preliminare dei play-off. Campedelli non si crea illusioni sull’eventuale riammissione in Serie B in sovrannumero: «Difficile, ma non impossibile. Mi faccio poche illusioni però».

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